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Laurent Lilti: “Con il Metropolis, Peugeot torna al centro della città”
Stefano Borzacchiello
Pubblicato il 25 agosto 2025, 09:17
Il ritorno del Metropolis sul mercato italiano segna un passaggio importante per Peugeot. In occasione della presentazione ufficiale a Milano delle nuove versioni del tre ruote francese, è proprio Laurent Lilti, CEO di Peugeot Motocycles, a raccontarci il significato di questo rientro, parlandoci della strategia e delle nuove sfide della mobilità urbana che il costruttore francese è pronto ad affrontare.
– Laurent, cosa rappresenta per voi il nuovo Metropolis?
"È un modello strategico, ponte ideale tra l’auto e il mondo delle due ruote. È pensato per chi cerca un mezzo pratico, confortevole e sicuro. Oggi rappresenta il primo passo verso una nuova generazione di scooter".
– Tornate in un segmento che in Italia è dominato dal Piaggio MP3. In cosa il Metropolis può fare la differenza?
"Crediamo molto nell’equilibrio della nostra proposta. Il Metropolis è uno scooter per tutti, pensato per affrontare la città ma pronto anche per viaggiare. E la versione SW porta con sé un plus unico: una capacità di carico sorprendente. Lo uso ogni giorno e vi confesso una cosa: è l’unico mezzo che mia moglie considera davvero comodo e sicuro per i nostri spostamenti".
– Peugeot è una realtà multibrand. Quali vantaggi comporta?
"La segmentazione è essenziale, soprattutto oggi, con una concorrenza cinese sempre più aggressiva. Oggi differenziare i marchi è fondamentale. Ognuno ha una proposta chiara e mirata. Peugeot è il brand premium, per chi cerca tecnologia, qualità e un certo status. Kisbee è la porta d’ingresso: scooter affidabili, essenziali nel senso migliore del termine, pensati per chi cerca un mezzo pratico per muoversi ogni giorno. Django è stile, personalità, un modo di esprimere se stessi anche con lo scooter che si guida. Senza dimenticare Dab Motors, il nostro laboratorio d’innovazione elettrica, e BSA, un marchio storico che valorizziamo con il nostro know-how".
– E come comunicate queste identità così diverse?
"Creiamo esperienze distinte, sia nel prodotto che nella comunicazione: ad esempio Kisbee parla il linguaggio della semplicità e della concretezza, Django punta sul fascino e l’estetica. Per ognuno c’è un tono, uno stile, un pubblico diverso. Anche la rete di vendita è costruita di conseguenza: grazie al geomarketing, sappiamo dove c’è domanda reale per ciascun marchio e possiamo concentrare lì le energie. Non ci interessa essere ovunque, ma essere nel posto giusto con l’offerta giusta. Andiamo a pescare dove c’è il pesce, come dico spesso".
– Parliamo di SPx: quando lo vedremo in produzione?
"Lo presenteremo in versione definitiva all’EICMA. È il primo progetto sviluppato dal nuovo team, è un omaggio al mitico 103 ma con un design che fonde elementi del passato a quelli del futuro. Abbiamo scelto di farlo elettrico pur sapendo che è ancora una scommessa, ma crediamo sia la scelta giusta per riscrivere le regole della mobilità urbana. È un progetto in cui crediamo molto, anche per il suo valore simbolico. Il telaio è in alluminio, ci sono pochissime parti in plastica, potrà essere ampiamente personalizzato e sarà disponibile in più versioni. Per noi rappresenta quello che la 500 è stata per Fiat: un simbolo che torna, con un linguaggio nuovo".

– Vedremo un Metropolis elettrico?
"Ci stiamo lavorando. Crediamo che un tre ruote elettrico possa essere una delle migliori alternative all’auto in ambito urbano e non solo, ma solo se riusciremo a trovare il giusto equilibrio tra autonomia, qualità e prezzo. Oggi il problema è che gli elettrici, o costano troppo, o non garantiscono prestazioni e autonomia adeguate. Noi vogliamo offrire un prodotto di qualità ma accessibile. Serve ancora un po’ di tempo".
– Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi?
"All’EICMA potrete scoprire tutte le novità. Oggi anche la strategia retail sta cambiando: ogni brand avrà una presenza distintiva, sia negli spazi fisici che nel linguaggio visivo. Ad esempio a Parigi aprirà un flagship store con 5 aree separate, ognuna con una propria identità e linguaggio".
– Cosa significa oggi un marchio con oltre 120 anni di storia?
"È una grande responsabilità. Abbiamo chiaro che il mercato lo guida una cosa: il prodotto. Se non è buono, puoi avere anche un nome blasonato, ma non andrai lontano. Peugeot è un marchio che ha un po’ sofferto negli ultimi anni, ma ha sempre un grande potenziale. Sapremo valorizzarlo".
– Se dovessi scegliere un modello per rappresentare Peugeot adesso?
"Direi il Metropolis. È il più equilibrato tra i nostri modelli: unisce scurezza, comfort, contenuti tecnici e identità. Non è pensato per stupire con effetti speciali, ma per offrire un’esperienza concreta e completa. È un veicolo che riflette lo spirito francese: razionale, funzionale, con un pizzico di originalità. In un mercato complesso, spesso in cerca di estremi, noi scegliamo l’equilibrio. E proprio per questo, il Metropolis saprà farsi apprezzare".
Prima di salutarci, Lilti ci mostra con entusiasmo alcune foto dei nuovi modelli che non si possono ancora vedere e confida: "Vivo a Parigi, ma Milano è l’unica città dove potrei trasferirmi domani mattina". Un dettaglio che, forse, racconta molto anche dello spirito con cui Peugeot guarda oggi al nostro mercato.
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