Ma se nelle motociclette la crescita di KTM è stata graduale, con le e-bike la strategia è stata di puntare in alto dall’inizio. Il Gruppo Pierer Mobility, che possedeva già il marchio Rayom, decide di acquistare il brand premium americano Felt. Inoltre, non potendo vendere e-bike con il marchio KTM, le sviluppa per venderle come GasGas e Husqvarna. Quindi iniziano gli investimenti: 40 milioni di euro per costruire uno stabilimento in Bulgaria, più altri solo per l’assemblaggio in Argentina, Brasile, Colombia e Filippine; altri soldi servono a creare squadre sportive nelle competizioni più importanti su strada e fuori.
All’inizio le cose sembrano andare bene: nel 2023 il Gruppo totalizza 381.555 moto e 157.358 bici, ma in realtà il picco della domanda creato dalla pandemia e dagli incentivi è già stato superato e il mercato delle biciclette è saturo. In poco tempo l’offerta supera la domanda e i prezzi crollano. Pierer fa marcia indietro e in poche settimane decide di abbandonare le bici, così prima che finisca il 2023 vende sia Felt che Raymon e cerca di adeguare la strategia delle e- bike GasGas e Husqvarna.
A questi problemi con le biciclette si aggiungono quelli di due mercati importanti: Asia e Stati Uniti. Di conseguenza tra il 2022 e il 2023 gli utili si dimezzano e il flusso di cassa disponibile scende da zero (un valore accettabile) a -413 milioni di euro. Questo crollo dipende anche da un altro fattore, ovvero dalla volontà di KTM di sostenere e i propri fornitori e le concessionarie in difficoltà, per evitare una serie di fallimenti. Le previsioni fatte nel 2023 per il 2024 parlano di un anno di consolidamento, con l’inflazione e l’aumento dei salari da gestire.
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