Sette domande a Paolo Magri: cuore da pilota, polso da presidente

Sette domande a Paolo Magri: cuore da pilota, polso da presidente

Ingegnere meccanico ed ex pilota di regolarità (negli anni '70 ufficiale Gilera), la sua carriera è legata indissolubilmente alla Brembo. Dal 2019 al 2023 è stato presidente di Confindustria Ancma

Redazione - @InMoto_it

27.11.2024 12:04

Sette domande a Paolo Magri. Di seguito, l'intervista.

1) Da dove nasce la tua passione? È innata o è stato il destino a farti conoscere le due ruote?

Mio padre aveva un’officina meccanica, sono nato tra i motori; quindi, c’é sicuramente un mix di destino e qualcosa di innato, che ho coltivato fino a correre in moto e a farne una professione in ambito industriale.

2) La tua prima moto o quella che ha segnato la tua giovinezza?

Era una Moto Morini Corsarino 50 scrambler, 4 tempi.

3) La moto che possiedi e/o quella che sogni di avere in garage.

Moto con i tasselli, da enduro e da trial. Ma anche uno scooter di grande cilindrata per gli spostamenti.
Sogni?
Mi piacerebbe avere una delle moto con cui ho avuto più feeling: era una DKW 50 e correva l’anno 1975.

4) Cosa significa guidare una moto?

Passione, adrenalina, spensieratezza, sfida, sport, ma più di tutto senso di libertà ed equilibrio. Non é un caso che per condurre la moto serva l’equilibrio, gli do un senso molto metaforico e simbolico.

5) Il futuro delle due ruote.

Le due ruote stanno vivendo un momento molto interessante, lo vediamo dall’andamento di mercato, dalla vitalità dell’offerta, dall’evoluzione tecnologica. Immagino che la tendenza positiva del mercato continuerà nel tempo proprio in virtù delle peculiarità uniche delle due ruote a motore, come la maggiore sostenibilità, la libertà e la velocità che offrono negli spostamenti. Mi auguro e lavoro anche perché questo trend possa coinvolgere sempre di più i giovani e perché il peso specifico della nostra ndustria e degli utenti possa crescere davanti alle istituzioni e all’opinione pubblica.

6) Un’esperienza legata al mondo delle moto da fare almeno una volta nella vita.

Da pilota dico una Sei Giorni, ne ho corse due e sono esperienze uniche. Da appassionato assolutamente il contatto con la natura, godere di un panorama al termine della fatica di una mulattiera: è sempre una prima volta.

7) Quella volta che... mi è andata bene!

... E che ricorderò per sempre. Una smanettata nel deserto tunisino con l’indimenticato Fabrizio Meoni, talento puro della sabbia e dei rally. Lo stavo naturalmente inseguendo e, in quarta piena, la ruota davanti si è impuntata nella sabbia facendomi fare una decina di metri con il retrotreno alzato: a me sono sembrati chilometri. Mi è andata proprio bene.

EICMA 2024, GIORNI, ORARI, NOVITÀ, BIGLIETTI: LE INFO SULLA EDIZIONE DEI 110 ANNI

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento