Morbidelli, nuova vita con Keeway: la Cina per il sogno di Giancarlo

Morbidelli, nuova vita con Keeway: la Cina per il sogno di Giancarlo

Morbidelli ha una storia fatta di corse, e il sogno del patron Gianfranco di realizzare una moto di serie non si è mai realizzato. Ci penserà la Cina a concretizzarlo, grazie a MBP che lancerà per la prima volta il marchio sul mercato

03.10.2024 14:48

Vorremmo iniziare questo articolo descrivendo Morbidelli come un marchio dalla storia centenaria, dal successo commerciale globale e dall’incredibile palmares di vittorie nelle competizioni internazionali, ma è il caso di iniziare con un po’ più di umiltà: Morbidelli è un brand che ha iniziato a costruire motociclette nel 1968 e che non ha mai raggiunto la produzione in serie, è stata fondata dall’industriale pesarese Giancarlo Morbidelli che, da grande appassionato di motori e pilota di regolarità, ha voluto creare la sua personale moto da corsa.

L’obiettivo di Giancarlo, che di mestiere realizzava macchine per la lavorazione del legno, non era tanto quello di convertire il suo business lanciando un nuovo marchio italiano di moto da esportare in tutto il mondo, ma di sfruttare la sua passione più grande per sponsorizzare l’attività principale.

Indice:

  • La storia
  • Il reparto corse di Morbidelli
  • Una nuova vita grazie a Keeway

Morbidelli: la storia

È per questo che, in un angolo del suo capannone, ha iniziato a raccogliere qualche tecnico motociclistico per realizzare un piccolo reparto corse che in primis lavorò a un kart che lo stesso Giancarlo portò in gara, per poi spostarsi finalmente sulle due ruote prendendo un monocilindrico Benelli (altro marchio di Pesaro) ed elaborandolo pesantemente con alimentazione a valvola rotante e un telaio alleggerito, appositamente realizzato per le competizioni.
Questo prototipo scese in pista nelle gare della Classe 60 del Trofeo Cadetti del 1968 e, pur non vincendo, dimostrò subito che dietro quell’accrocchio messo su un po’ alla buona c’era un’ottima base di partenza per qualcosa di più ambizioso. Con in testa il Mondiale (al tempo non era così difficile e costoso partecipare), chiamò l’esperto di motori 2 tempi Franco Righini, che prese in carico la realizzazione di una moto da competizione per la classe 50. La prima gara con Eugenio Lazzarini in sella fu un disastro, ma già da Assen la moto finì decima, con un sesto posto al Sachsenring e un settimo al GP delle Nazioni. Dalla semplice trovata pubblicitaria, Morbidelli vide un orizzonte molto più lontano e definito e magari la produzione di una moto stradale, così si impegnò insieme ai suoi tecnici nella realizzazione di una nuova 125 che ottenne la prima vittoria mondiale nella stagione 1969- ’70 in Cecoslovacchia, grazie a Gilberto Parlotti, seguita dai titoli italiani 50 e 125 nel 1971.

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