Quando si può definire "esperto" un motociclista?

Tendenzialmente un motociclista con molti anni di guida alle spalle è ritenuto dalla società un centauro "esperto", così come per tantissime altre attività che prevedono un perfezionamento continuo nel tempo, dal guidare l'auto al lavoro degli artigiani, passando per l'abilità in cucina o la bravura nello sport. 

Il concetto di "esperienza", però, non sempre va a braccetto con quello di "anzianità di servizio", e la capacità di condurre una motocicletta (o un qualsiasi altro mezzo di trasporto) in modo avanzato ha bisogno di una considerazione approfondita basata sia su quello che viviamo noi come motociclisti che sull'osservazione del comportamento degli altri utenti della strada.

Indice:

• Cosa è l'esperienza? (pag.1)
• Gli anni contano, ma fino a un certo punto (pag.2)
• La questione più importante (pag.3)

Cosa è l'esperienza?

Prima di tutto, cosa vuol dire essere motociclisti esperti?
Non è un concetto così facile da esporre, perchè soggetto a moltissime variabili che rendono il termine più soggettivo di quanto crediamo. La Treccani identifica il termine come "Conoscenza diretta, personalmente acquisita con l’osservazione, l’uso o la pratica, di una determinata sfera della realtà".

In maniera più pratica, se parliamo di motociclette, è la capacità di gestire con disinvoltura e abilità il mezzo meccanico nelle situazioni più disparate, che per qualcuno significa massimizzare il divertimento e la sicurezza quando si guida su strada adattandosi con naturalezza alle diverse situazioni di guida fra asfalto, clima e manovre di emergenza. Per altri, invece, è la capacità di segnare un tempo sul giro più basso interpretando al meglio la dinamica del veicolo e identificando quelli che sono i limiti, senza mai oltrepassarli. L'esperienza varia, quindi, a seconda di cosa, come e dove guidiamo.