Assicurazione obbligatoria nei box: basterà togliere le ruote?

Assicurazione obbligatoria nei box: basterà togliere le ruote?

Una lunga chiacchierata con Maurizio Hazan, esperto di diritto assicurativo, per affrontare i tanti dubbi di una legge lacunosa, ma già in vigore!

 

08.01.2024 ( Aggiornata il 08.01.2024 10:27 )

Dubbi anche per i concessionari moto


E per le concessionarie? Dovranno assicurare tutti i mezzi che hanno in deposito?

Sulle flotte l’impatto è fortissimo. La norma prevede che per le flotte possa essere mantenuta la prassi contrattuale precedentemente in uso, consistente nella stipula, da parte di soggetti pubblici o privati, di polizze che coprono il rischio di una pluralità di veicoli quando utilizzati per le attività proprie di tali oggetti, sempre che i veicoli siano analiticamente individuati nelle polizze. Sembra che l’intenzione perseguita dal legislatore fosse proprio quella di esentare le flotte dall’obbligo di assicurare i veicoli fermi all’interno dei piazzali privati. Ma se questo era davvero lo scopo, il legislatore avrebbe dovuto essere più chiaro. Il dubbio che rimane è che la norma abbia semplicemente confermato la possibilità di ricorrere alle cosiddette polizze a libro matricola, quale modalità di gestione di rischi plurimi monosoggettivi, senza che però tale modalità, che una volta consentiva di escludere dalla copertura i mezzi fintanto che rimanevano nell’area privata, possa valere a superare i principi di fondo dettati dal legislatore europeo né ad escludere l’obbligo di copertura all’interno dei depositi e dei piazzali. Il problema pratico non è di poco conto. E molti stanno pensando a cautelarsi in altro modo, magari utilizzando la facoltà di sospensione della garanzia. O ancora provando a ragionare sulla eventuale inidoneità all’uso di veicoli messi in condizione di non circolare. Ma sono tutti discorsi che si stanno facendo in attesa di un chiarimento che tendenzialmente può venire da circolari, che però non hanno fonte normativa. Vedremo poi cosa dirà la giurisprudenza, che sarà certamente chiamata a un non facile lavoro”.

Una legge scritta in maniera precipitosa?


Il Governo avrebbe dovuto pensare prima a tutte queste situazioni di cui stiamo parlando?

Siamo arrivati lunghi, perché l’ultimo giorno buono per il recepimento era inderogabilmente il 23 dicembre. Quindi non c’era possibilità di dare un tempo ulteriore. L’obbligo è in vigore, ma rimane non facile da attuarsi in concreto. Manca del resto un regime transitorio che consenta di adeguarsi. I contratti ad oggi in uso sono ancora inadeguati, e non conformi alle novità introdotte dalla legge”.

Il futuro dell'Assicurazione dei veicoli


Qual è secondo lei il futuro dell’assicurazione RCAuto (e moto)

Il tema della copertura del rischio statico nelle aree private rimane uno dei più complessi da affrontare, alla luce dei principi comunitari. Credo che una buona soluzione possa essere costituita dalle polizze a consumo che sappiano quotare il moderatissimo rischio statico, facendolo pagare il giusto, cioè quasi zero, separandolo dal tipico rischio dinamico, che rimane il cuore del rischio connesso alla circolazione di moto e autovetture”.

Chiusa l’intervista rimane il dubbio sui mezzi utilizzati in autodromi e crossodromi. Per i quali però una formula valida è l’assicurazione offerta dalla Tessera Sport FMI, o da tessere analoghe di altri enti. Rimane il problema della conservazione del veicolo nel box, per il quale si torna a tutto quanto detto dall’Avv. Hazan in questo articolo.

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