EICMA 2023, oriente a due velocità: le case giapponesi e l'avanzata cinese

EICMA 2023, oriente a due velocità: le case giapponesi e l'avanzata cinese

Da un lato le Case cinesi che presentano nuove e molteplici piattaforme tecniche, dall'altra i marchi blasonati del Sol Levante che fanno "braccino" affidandosi, sempre più, a consolidati schemi per i nuovi modelli. Che succede?

17.11.2023 10:30

Il mondo delle motociclette è diviso in tre: a sinistra c'è l'Europa e le sue case produttrici, sempre al massimo della ricerca tecnologica e della qualità del prodotto con Ducati e BMW che ormai fanno il bello e il cattivo tempo nel segmento premium, dove le moto sono curate e costano di più. A destra, la Cina spinge a gomiti larghi verso una diffusione capillare delle sue motociclette in tutto il mondo con una quantità esagerata di novità, nuove piattaforme meccaniche e un rapporto qualità-prezzo che si sta avvicinando a livelli di eccellenza assoluta.

In mezzo c'è il giappone e le sue "big 4", che in questo periodo storico non hanno ancora deciso se prendere la direzione dell'europa e andare verso un modo di fare le motociclette più raffinato ed esoso o, al contrario, spingere verso la Cina e andare a confrontarsi nel mondo dei prodotti concreti ma economici, terreno che fino a poco tempo fa era prerogativa quasi esclusiva di Honda, Suzuki, Kawasaki e Yamaha.

Perchè vengono ancora proposti motori di 20 anni fa?

In questo clima di incertezza sappiamo cosa sta accadendo: Honda e Yamaha arrancano nel mondo delle competizioni, Suzuki le ha lasciate già da qualche anno e l'immagine dei marchi ne risente. I prodotti nuovi non mancano ma c'è di sicuro qualcosa che non torna, soprattutto se paragonato a quello che propongono le controparti cinesi.

E così vediamo il nuovo motore tre cilindri sportivo di CFMoto da un lato, prestazionale e più leggero di 10 kg rispetto alla concorrenza, in contrapposizione a nuovi modelli a 4 cilindri Suzuki e Honda che continuano a utilizzare i vecchi K5 (Suzuki GSX-S1000GX) e CBR 2017, derivato a sua volta dal 4-in-linea del 2004 (sulla Hornet 1000). Yamaha continua a spingere su CP3 e CP2 che sono motori eccezionali, ma è da parecchi anni che non vediamo un vero e proprio nuovo propulsore.

Per fortuna Suzuki ha portato una nota di freschezza lo scorso anno con il nuovo bicilindrico parallelo e Kawasaki sta investendo in maniera massiccia sull'ibrido, ma nel confronto tutto orientale si notano chiaramente velocità diverse e chi fatica a tenere il passo è, in questo momento, il Giappone.

1 di 2

Avanti
  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento