CFMoto: “Un’azienda giovane con grandi capitali: andremo lontano”

CFMoto: “Un’azienda giovane con grandi capitali: andremo lontano”

Dietro lo sviluppo dei modelli c’è una mano tutta italiana: quella di Carles Solsona, che dalla sede del suo studio a Rimini definisce il futuro della Factory Cinese. Con lui abbiamo fatto una bella chiacchierata…

Redazione - @InMoto_it

31.05.2023 09:35

Possiamo già definire un successo la storia di CFMoto? Forse non ancora, ma come anticipato nella prova della 450SR, è sicuramente tra i brand che sta facendo più scalpore. In poco, anzi pochissimo tempo si sono trasformati da azienda qualunque che vendeva con discreti risultati quad e altri mezzi simili, a un’azienda di moto fatta e finita, con modelli ben fatti e all’avanguardia. E siamo solo all’inizio…Gli incredibili capitali d’oriente, però, da soli non sono garanzia di successo: serve competenza nel progettare le moto, una comunicazione efficace e mirata, una gamma di prodotti solida e innovativa. Serve insomma un reparto R&D con i “contro”, che CFMoto sembra aver trovato nella realtà di Modena40, studio di design guidato da Carles Solsona, origini spagnole e una spiccata attitudine a immaginare il futuro. Durante la presentazione della 450SR abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui, per capire meglio cosa è Modena40, quali siano i piani di CFMoto e cosa possiamo aspettarci in futuro. 

Dallo stile alla R&D

Carles, raccontaci brevemente la tua carriera. Sei più designer o ingegnere? A volte, nel mondo delle moto le due figure si mescolano. 

"Si è vero, ma io sono un designer al 100%! Mi sono laureato in Industrial Design, ho origini spagnole ma sono venuto in Italia quando avevo 20 anni. Oggi ne ho 41, metà della mia vita l’ho passata in Italia dove ho potuto coltivare la mia grande passione per le moto e per il design italiano. Ho lavorato in diverse realtà tra cui Ducati e MV Agusta; nel 2016 ho lasciato MV dopo aver disegnato la gamma a 3 cilindri e ho deciso di mettermi in proprio. Dopo un periodo iniziale ho deciso di portare avanti un discorso ampio con CFMoto: all’inizio facevamo solo stile, oggi siamo il reparto R&D di CFMoto. Il nostro Centro conta 23 persone (ma ne stanno arrivando altri) tra designer e ingegneri. Io personalmente sono direttore del design di CFMoto per le due ruote, seguo tutto da qui, da Rimini, compresi i progetti che vengono dagli altri due R&D, uno a Taipei e l’altro ad Hangzhou".

Quindi non siete uno studio di design, siete un centro R&D che fa ricerca, industrializzazione ecc.?

"Sì, facciamo anche attività di planning ma non l’industrializzazione, perché i nostri colleghi in Cina sono molto bravi in quello. E poi tutta la parte di fornitori è molto incentrata in quella zona del mondo. Noi lavoriamo molto sulla ricerca, sull’innovazione, il design e la strategia. Ultimamente poi ci stanno chiedendo sempre più supporto anche nella parte di engineering, perché il design che facciamo è molto vicino al mondo dell’ingegneria". 

Nel senso che una moto è già industrializzabile?

"No, parlo del tipo di design che spingiamo, un design che spinge la tecnica, che dev’essere per forza di cose di alto livello; senza un contenuto tecnico importante, tutto il resto zoppica, a partire dal design".

LA 450SR: è STATA SUBITO UN SUCCESSO

Parlando nello specifico della 450SR, mi puoi raccontare come è nata l’idea di una piccola sportiva? Vi siete ispirati a qualche brand, avete fatto indagini di mercato oppure nasce da una tua intuizione?

"Il mondo SR non esisteva fino al 2018: siamo entrati nel mondo sportivo attraverso una situazione abbastanza inusuale. Abbiamo avuto un contatto con un importatore nel sud-est asiatico, in Indonesia, che chiedeva una moto carenata. In quel momento, la line up di CF era abbastanza diversa da quella che vedi oggi. Per fartela semplice, grazie alla richiesta di questo importatore abbiamo deciso di fare una moto carenata ed è stata subito un successo: il primo anno abbiamo fatto il record di vendite di tutta la storia di CFMoto! Da lì siamo saliti di categoria, prima 250, poi 300 fino alla 450 bicilindrica. E in futuro arriverà anche una versione più raffinata".

Parliamo di tecnica: cercando in rete e ascoltando la tua presentazione, non ho trovato moltissimo per quanto riguarda le scelte tecniche. C’è qualcosa di cui sei particolarmente orgoglioso?

"Secondo me è una moto che dal punto di vista tecnico è molto efficace e probabilmente guidandola te ne sarai accorto. Non ha nessuna innovazione da far gridare al miracolo, ma è una moto fatta molto bene. Il peso contenuto, l’ergonomia, l’aerodinamica, è tutto molto funzionale. A partire dal motore, secondo me un vero gioiellino. Ci ha portati verso l’alto, perché siamo passati dal 300 monocilindrico al 450 bicilindrico. Ha il radiatore dell’olio, l’albero su bronzine…è un motore moderno, potente e lineare nell’erogazione".

IL RAPPORTO CON KTM

A proposito del motore, sfrutta altre piattaforme oppure è un progetto completamente nuovo?

"No, è un motore fatto da CFMoto in CFMoto, e che ovviamente verrà montato anche su altri modelli. Non posso nascondere che da quando CF ha stretto la joint venture con KTM, la capacità di sviluppare motori è aumentata moltissimo".

Avete pensato di utilizzare il monocilindrico 390 di KTM oppure volevate distinguervi?

"Non ci abbiamo mai pensato perché per noi il monocilindrico rappresentava un limite. E sinceramente, con un monocilindrico penso che non ti saresti divertito così in pista!"

Parlando di design, la 450SR è la prima del suo segmento con le alette. È una questione estetica oppure le avete sviluppate per dare più carico all’avantreno?

"Le appendici aerodinamiche oggi rappresentano lo stato dell’arte, per le moto sportive; chiaro che su una 450, con le velocità piuttosto ridotte, il contributo che possono dare è decisamente inferiore. Però noi volevamo fare una sportiva come si deve e le alette erano una componente essenziale. Ovviamente le abbiamo fatte anche funzionali: abbiamo fatto molte simulazioni, abbiamo portato la moto in galleria del vento… un lavoro per nulla banale".

Certo, te lo chiedevo proprio perché in effetti non sono molte le aziende ad avere una galleria del vento…

"Nemmeno noi ce l’abbiamo, abbiamo utilizzato un fornitore esterno. Altri costruttori però, in questo segmento, non fanno certi investimenti. Le ore che abbiamo speso in galleria e che vi ho dichiarato durante la conferenza stampa sono vere! Abbiamo pensato “Se dobbiamo farle, le facciamo come si deve”. E comunque abbiamo fatto esperienza, anche per eventuali modelli futuri".

Parlando della partnership con KTM, su alcune moto utilizzate le loro piattaforme. Ma quindi siete fornitori di KTM oppure si tratta di una collaborazione? Non c’è il rischio di pestarsi i piedi?

"Per rispondere all’ultima parte, ci vorrebbe la sfera di cristallo! La prima cosa da dire però è che CF non è all’interno della Pierer Mobility. C’è una joint venture, ma CFMoto cammina con le proprie gambe; produce le moto per KTM e allo stesso tempo usufruisce della sua tecnologia. Per esempio, oggi la 790 Duke è prodotta interamente da CF, come tante altre moto che vengono poi vendute in Asia. La qualità produttiva è veramente alta, la fabbrica è di ultimissima generazione. La settimana prima di venire qui in Turchia ero negli stabilimenti in Cina, non avevo ancora visto la nuova fabbrica. Ti assicuro che è qualcosa di incredibile, se parliamo di tecnologia e capacità produttive. KTM usufruisce di questa capacità di manufacturing, CF ne prende in cambio la tecnologia. Ma non è solo questo, perché CF è anche in grado di implementare quella tecnologia: a livello elettronico siamo molto avanti. Tornando al discorso di pestarsi i piedi, è tutto da vedere. Quest’anno KTM sarà distributore per CFMoto in alcuni paesi, è una situazione nuova che va tutta scoperta; noi non vediamo l’ora di confrontarci col mercato".

L'IMPEGNO NELLE CORSE: operazione molto efficace

Parlando di racing, l’anno scorso avete cominciato a impegnarvi nel Campionato del mondo Moto3, con risultati discreti se non addirittura ottimi. Ma a livello concreto, l’impegnò che avete preso è un nome sulla carena o c’è di più?

"l team è di CFMoto, portato avanti dalla struttura di Pruestel GP (team tedesco, ndr). L’impegno che abbiamo… faccio un po’ fatica a rispondere. La moto di fatto è una KTM, ma comunque l’azienda sta acquisendo molta esperienza dal mondo racing. Stiamo capendo come funziona un campionato del mondo velocità, quali sono le dinamiche e gli investimenti necessari per poter stare davanti. Crediamo che affrontarlo come stiamo facendo sia il modo migliore. Va detto che è anche un’operazione di marketing per promuovere il brand in un modo molto efficace". 

Chi cura invece la comunicazione e il marketing? Promozioni, campagne, immagine del brand…tutte queste attività le fa Modena40?

"Noi facciamo prodotto, ma comunque a livello di brand diamo un grosso supporto. Parliamo con CF di strategie, organizziamo i press test delle moto, produciamo foto e video…tutte attività di marketing destinate a promuovere il prodotto e il brand". 

PROGETTI FUTURI: SI LAVORA AL 3 cilindri

So che state lavorando a un sacco di progetti. Puoi anticiparci qualcosa? Magari il concept della SBK, o il motore 675 a tre cilindri di cui si vocifera…

"Ti confermo che il motore 3 cilindri è un progetto su cui stiamo lavorando ma è presto per dare delle date. Come dicevo, siamo partiti dal basso, stiamo andando verso l’alto ma presto torneremo “verso il basso”, se parliamo di cilindrate. Dobbiamo rinforzare la fascia media ed esplorare quella più alta. Ma per certi prodotti ci vuole calma, pazienza e tanto, tanto lavoro. È quello che stiamo facendo. Quello che hai visto finora è solo una piccola parte di quello che facciamo, ci sono progetti molto a lungo termine. Spero che il tempo ci dia ragione!"

Com’è vista l’Italia da un’azienda come CFMoto?

"Con molto interesse, anche perché l’Italia è il primo mercato in Europa, sia per volumi sia per crescite. È un Paese importante, anche perché si producono tante moto, ci sono tanti fornitori, tanta tecnologia, c’è la cultura della moto…"

Ultima domanda: cosa vuole diventare CFMoto? Un brand globale oppure più specializzato?

"Bella domanda. Sicuramente CFMoto vuole diventare un top-player nel mondo del motorcycle business, vogliamo stare con i migliori. Questa è la direzione. Come arrivarci è difficile, ma l’azienda è forte, ha grandi capitali ed è molto giovane. Tieni presente che quando ho cominciato a lavorare per loro, nessuno conosceva CFMoto; oggi, quasi non si parla d’altro… Già questo è un buon segnale, no?"

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