Il brand BSA - acronimo di Birmingham Small Arms – è tornato dopo quasi 50 anni di assenza dai listini nel 2021 con la Gold Star 650. Oggi a distanza di quattro anni, il listino della Casa inglese si allarga con l’arrivo della Bantam 350 (e della Scrambler 650). La “piccola” Roadster Classic, è la diretta discendente della BSA D1 Bantam 125 del 1948, una moto storica per la Casa di Birmingham rimasta in listino dal 1948 al 1971 diventando la moto inglese più venduta di sempre. Oggi BSA con la Bantam 350 vuole tornare ad occupare un ruolo da protagonista nel segmento.
Di seguito, l’analisi “voce per voce” nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida a caldo e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo. Prest il video approfondito sui nostri canali. Mentre la prova completa, con tanti contenuti esclusivi, la trovate sul prossimo numero di InMoto in edicola.
BSA Bantam 350: le foto della nuova roadster classic
La moto inglese più venduta della storia, torna dopo oltre 50 cercando di ritagliarsi uno spazio da protagonista nel segmento delle piccole roadster classic
Guarda la galleryRivisitare in stile moderno quella che è stata la propria "moto simbolo" non è mai un lavoro facile, ma in BSA ci sono riusciti egregiamente. La Bantam 350 tiene fede agli stilemi di modelli prodotti a Birmingham tra il 1948 ed il 1971, aggiornandosi, però, a dimensioni e caratteristiche di design che oggi rendono le roadster classic richiestissime sul mercato.
Faro tondo a led, serbatoio da 12 litri in alluminio e sella lunga ben raccorda con la coda ed il piccolo faro posteriore, anch’esso tondo e sempre ovviamente a led. Guardandola nel suo insieme la moto è ben proporzionata e nonostante la piccola cilindrata, la presenza è da moto “grande”. Belli i cerchi in lega a dieci razze sdoppiate con inserti cromati da 18 all’anteriore e da 17 pollici al posteriore, così come risultano ben integrati i fianchetti che fungono anche da cover per l’airbox. Dettaglio veramente interessante è il blocchetto chiavi spostato sulla destra sotto il serbatoio, ogni volta che si accende la moto sembra di tornare indietro nel tempo quando prima di partire bisognava ricordarsi di aprire il rubinetto della benzina.
VOTO 8,5
La parola d’ordine, ripetuta molte volte anche da Anupam Thareja – cofondatore di Classic Legend e persona chiave per il ritorno di BSA – durante la presentazione è stata "semplicità". La BSA Bantam 350 è effettivamente una moto molto semplice ed essenziale.
Il motore monocilindrico da 334 cc a quattro valvole è raffreddato a liquido, una vera rarità in un segmento delle “treemezzo” che vende principalmente motori a due valvole raffreddati ad aria. Il motore - prodotto da Mahindra – rispetta le normative antinquinamento Euro5+ ed eroga 29 CV a 7.750 giri/min. Sono invece 29,62 i Nm di coppia erogati a 6.000 giri/min, un’anomalia all’interno di questo segmento che solitamente privilegia motori subito pronti dai bassi regimi che già a 3.000 giri esprimono il proprio punto massimo di coppia.
All’anteriore troviamo una forcella telescopica con escursione di 135 mm e l’impianto frenante firmato Bybre con pinza ad attacco assiale e disco da 320 mm mentre al posteriore una coppia di ammortizzatori (regolabili nel precarico in 5 posizioni) da 100 mm di escursione e un disco da 240 mm. All’anteriore troviamo un cerchio da 18 pollici gommato MRF nella misura 100/90-18 mentre al posteriore un generoso 150/70-17. Il display digitale è abbastanza completo e vanta anche l’indicatore della marcia inserita ma è poco visibile sotto la luce del sole. Manca solo il dato del peso: 185 kg in ordine di marcia.
VOTO: 7
Come abbiamo scritto nelle prime righe di questo #SottoEsame, nonostante la piccola cilindrata che spesso porta le Case a dimensioni più contenute adatte ad un mercato prevalentemente asiatico, la Bantam 350 ha dimensioni da vera “europea”. La sella a 800 mm permette di toccare facilmente terra, le pedane sono abbastanza sollevate e questo costringe a piegare abbastanza le gambe anche se non in maniera eccessiva e le ginocchia trovano facilmente spazio negli incavi del serbatoio. Il manubrio è largo e con una piega pronunciata che lo avvicina al guidatore permettendo di stare col busto eretto mantenendo il pieno controllo della moto.
Ad abbassare il comfort di viaggio la sella dura ed un settaggio del doppio ammortizzatore tarato sul rigido – essendo regolabile nel precarico per chi la usa spesso in città sul pavé è consigliabile ammorbidire un po’ le sospensioni – ma soprattutto le vibrazioni agli alti regimi che il motore ti “chiama” a raggiungere per avere una guida più dinamica. Nulla di insopportabile, ma abbastanza perché si trasmettano agli specchietti rendendoli quasi del tutto inutili.
VOTO: 6,5
Girata la chiave il monocilindrico 334 cc prende vita. Nonostante il picco di coppia massimo sia abbastanza insolitamente ad alti regimi, il motore prende sale di giri velocemente. In città si può benissimo guidare sotto coppia, il motore riprende in terza marcia anche da soli 2.000 giri senza strappi.
La prova si è svolta partendo dal centro di Londra - una delle più caotiche metropoli europee – e ciò nonostante in città la Bantam si è comportata benissimo, agile nel muoversi nel traffico e con un motore pronto a ripartire ad ogni semaforo. Fuori città poi ha mostrato anche doti da vera roadster dimostrando grande stabilità tra le curve - qui la taratura delle sospensioni rigida aiuta - con l’anteriore che non affonda eccessivamente neppure nelle frenate più impegnative.
VOTO: 8
La BSA Bantam 350 sarà disponibile da settembre al prezzo di 4.099 euro. Cinque le colorazioni disponibili: avalon grey, oxford blue, firecracker red, barrel black e victor yellow. Un prezzo molto aggressivo, al di sotto delle principali rivali del mercato come la leader del segmento, la Honda GB350S (4.590 euro) o della Royal Enfield HNTR 350 (4.300 euro).
VOTO: 9
Pratica, semplice e bella, la BSA Bantam 350 ci ha colpito positivamente. La “Performance Classic” di BSA, così hanno voluto presentarla alla stampa ha tutte le carte in regola per riportare il marchio inglese ai fasti del passato.
VOTO FINALE: 8
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