La nuova generazione della Ducati Panigale V4 ha introdotto numerose novità, a partire dall’inedito forcellone bi-braccio, tornato su una SBK di Borgo Panigale per la prima volta dal 2007, ultimo anno di commercializzazione della 999. Si tratta senza dubbio della differenza più marcata del nuovo modello, una modifica che sarà adottata anche dalla più racing Panigale V4 R, il cui debutto è previsto per l’autunno. La V4 R, nella sua configurazione WorldSBK, è già scesa in pista al Misano, facendo subito parlare di sé.
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Dopo cinque mesi consecutivi di segno meno, torna in positivo il mercato delle due ruote. Si riduce progressivamente il passivo delle moto che, nel sesto mese dell'anno, perdono il 6,73% (era il 13,36% a maggio) e immatricolano 16.264 mezzi
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Negli ultimi anni, le moto da Gran Premio si sono evolute, adottando appendici aerodinamiche, alettoni e soffiatori studiati per indirizzare l’aria in punti precisi, con l’obiettivo di aumentare la velocità in percorrenza di curva. La Ducati Panigale V4 R 2026 eredita direttamente dalla Desmosedici di Marquez e Bagnaia anche queste soluzioni. Nella parte inferiore della carena è infatti presente un vistoso condotto d’aria – ormai adottato da tutte le case in top class – il cui scopo è convogliare il flusso che supera la ruota anteriore verso il fondo della moto, incrementando il carico aerodinamico nei momenti di massima piega.
Dopo aver introdotto le ali sulla carena nel 2019 con la prima generazione della V4 R, con questa terza serie a Borgo Panigale alzano ulteriormente l’asticella. Ma le novità aerodinamiche, rispetto all’attuale versione, non si limitano alla parte bassa della carena: cambia anche il cupolino, che riprende le linee della Panigale V4 2025. Nuova è anche la presa d’aria centrale, nascosta sotto i gruppi ottici, così come le appendici aerodinamiche, ora ancora più voluminose e con un profilo inedito rispetto a quelle della V4 base e S my 2025.
La cosa che subito salta all’occhio guardando la terza generazione di Panigale V4 è la presenza di un nuovo forcellone in alluminio bi-braccio (2,7 Kg più leggero rispetto al precedente monobraccio). Una scelta quella di Ducati votata principalmente alla guidabilità della moto, con questa soluzione infatti – oltre a risparmiare peso – il forcellone ha ridotto la rigidezza laterale del 37% migliorando la guidabilità generale. Con l’arrivo del nuovo forcellone Ducati ha anche potuto rivedere il posizionamento del monoammortizzatore ora sempre più vicino a quello della Desmosedici GP. La moto portata in pista di Michele Pirro e Davide Stirpe a Misano utilizzava un forcellone in alluminio racing che difficilmente vedremo sul modello di serie ma dal quale siamo certi non si discosterà troppo. Facile immaginare che Ducati abbia lavorato anche sul telaio Front Frame per rivederne le rigidezze e adattarlo meglio alle richieste dei piloti del mondiale SBK. A completare la ciclistica ovviamente ci saranno sospensioni semiattive Ohlins e freni di ultima generazione Brembo.
Si aggiornerà anche il motore - di 998 cc, ricordiamolo - che dovrà rispettare le normative antinquinamento Euro 5+. Nonostante questo, è facile immaginare che Ducati sia riuscita a spremere ancora qualche cavallo in più dal suo Desmosedici Stradale, già oggi capace di raggiungere i 16.500 giri al minuto e superare il muro dei 240 cavalli. Numeri che, fino a pochi anni fa, appartenevano esclusivamente alle MotoGP.
In ultimo... il prezzo? Forse non la voce più importante quando si parla di una purosangue come la Panigale V4 R. Il price cap dela mondiale delle derivate parla di 44.000 euro, facile immaginare che la prossima 4 cilindri bolognese si attesterà su questa cifra; allineata con l'attuale modello. Al netto di cambi regolamentari, ovviamente.
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