Lo scorso 20 luglio, a Suzuka, la casa di Akashi ha mostrato al pubblico il prototipo marciante di una sport-tourer a zero emissioni
Kawasaki sempre più... verde. Quasi a voler tenere fede ai suoi colori storici, la Casa di Akashi continua a spingere (e a mostrare risultati concreti) nel campo delle "zero emissioni". Dopo aver presentato e messo in listino le elettriche Z e-1 e Ninja e-1 e le prime moto ibride Z 7 e Ninja 7 Hybrid, ecco arrivare un altro importante step.
In occasione della 8 ore di Suzuka, lo scorso 20 luglio è stata mostrata al pubblico la HySE, una aggressiva GT dotata di motore 4 cilindri sovralimentato e ad idrogeno.
I primi cenni di questa tecnologia sulla quale in Kawasaki credono fortemente, sono stati visti ad EICMA nel 2022, con il solo motore a fare bella mostra di sé allo stand. Un motore derivato dall'unità sovralimentata della Ninja H2, ma che nella fattispecie spiccava per avere i suoi 4 cilindri funzionanti con idrogeno.
Oggi, a meno di due anni di distanza, e dopo averne mostrato quello che era poco più di un manichino nel dicembre 2023, ecco su strada il prototipo marciante della prima moto alimentata dal particolare combustibile. Un prototipo che da qualche mese macina chilometri per accumulare preziosi dati relativi al suo sviluppo.
Il cuore del progetto HySE (nome che è acronimo di Hydrogen Small Mobility & Engine Technology, un'associazione di ricerca focalizzata sulla tecnologia dell'idrogeno e che comprende anche Toyota, Honda , Suzuki e Yamaha ) mantiene di fatto tutta la struttura di un normale 4 tempi, ma per essere alimentato con l'idrogeno, che ha un punto di infiammabilità più basso rispetto alla benzina, necessita di un diverso sistema di iniezione. Potrebbe essere necessario anche l'utilizzo di materiali diversi per gli organi in movimento date le diverse temperature raggiunte. Per il resto è tutto uguale ad un tradizionale motore a benzina, ma con la differenza che la combustione in questo caso restituisce emissioni di CO2 pari quasi a zero (resta una piccola percentuale di olio che va a bruciare) e vapore acqueo allo scarico.
Al momento i problemi legati a questi tipo di comustibile riguardano il bilancio energetico: l'energia spesa per portare l'idrogeno allo stato liquido è maggiore di quanto poi ne restituisca il combustibile che - ricordiamo - deve essere mantenuto poi in forma liquida a temperature criogeniche.
Riguardo lo stipaggio, altro problema non trascurabile, sulla Kawasaki HySE vengono impiegate cinque serbatoi contenenti idrogeno liquido posti nelle due valigie laterali e che fungono da guscio protettivo in caso di caduta.
Nell’ambito dei loro piani carbon neutral, in Kawasaki stanno attualmente portando avanti sviluppo e ricerca con l’obiettivo di realizzare una motocicletta a idrogeno funzionante come opzione a zero emissioni per i motociclisti all’inizio degli anni ’30, ma molto dipenderà dalle infrastrutture di fornitura del carburante e dello stato delle normative in ciascun Paese.
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