In Moto 2023: le novità che non vediamo l'ora di provare

In Moto 2023: le novità che non vediamo l'ora di provare

Anno nuovo, nuove avventure. In sella ovviamente. E tra le protagoniste in vetrina questa stagione ecco quelle che, tra tutte, ognuno di noi non vede l'ora di mettere alla prova

Redazione - @InMoto_it

25.01.2023 10:53

Andrea Toumaniantz

KTM 790 Adventure

Ho pensato a lungo se mettere la Benelli TRK 800 al posto di questa, perché anch’essa è un’interessante novità, ma il prezzo non ancora dichiarato e il fatto di poter contare ad occhi chiusi sul colore arancio, mi hanno fatto propendere per questa KTM. Dunque perché questa 790? Perché dà tantissimo ad in costo molto, molto appetibile. Facciamo un passo indietro e proviamo a valutare quanto senso abbia ancora discriminare tra una produzione europea e una cinese di qualità. Sicuramente ci sono differenze che giustificano i diversi prezzi, ma i due mondi si stanno avvicinando, tanto che il prezzo più basso inizia ad avere un grosso senso per chi non pretenda solo il massimo. Protezione nei lunghi viaggi, carattere frizzante per svettare anche su strada, elettronica sopraffina e un dna da fuoristrada, che con l’aiuto di quel serbatoio basso, la rende decisamente facile e agile anche su terra. La 790 è esteticamente identica alla sorella maggiore 890, pure l’elettronica è la stessa, pure la ciclistica, ad eccezione delle sospensioni, delle WP Apex non regolabili, rispetto a quelle dotate di registri idraulici della 890. Anche il motore è praticamente identico, solo con leggermente meno cavalli a coppia, ma comunque sufficienti per farci di tutto. La 790 è totalmente prodotta dalla cinese da CFMoto, su licenza KTM; la 890 invece nasce a Mattighofen, questo il motivo principale del prezzo decisamente inferiore. Parliamo di 10.990 euro contro 14.700 euro, fate la vostra scelta.

Fantic Caballero 700

Bella innanzitutto perché ha quel look da classica fuoristrada e poi porta un nome che è storia della regolarità anni ’80. Lato emozional-sentimentale a parte, la Caballero del nuovo corso di Fantic, mi è immediatamente piaciuta per quanto bene si lasciasse guidare, su strada naturalmente, perché il fuoristrada lo digerisce, ma bisogna un po’ accontentarsi. Vari tecnici di Fantic arrivano da Noale e la ciclistica della 500 ne ha tratto grandi vantaggi, tanto da far desiderare un motore più performante. Qualcosa era già trapelato un paio di anni addietro ed ora, grazie all’ottimo rapporto di collaborazione della Casa con Yamaha, quello spettacolo di bicilindrico della Ténéré sarà montato sotto al serbatoio rosso griffato Fantic, non vedo l’ora di provarlo. Se tanto mi dà tanto, avrà una ciclistica gustosissima, precisa e intuitiva, ora accompagnata da un bicilindrico molto brioso, capace di suonare con un “braappp” degno della migliore scrambler. Telaio in acciaio, forcellone in alluminio, sospensioni Marzocchi, la scheda tecnica è interessante e se il disco anteriore rimarrà uno, mi piacerà ancora di più, ma il bello è anche l’estetica, che resta molto simile a quella della sorella minore, con quel sapore da moto da regolarità come nessun altra concorrente ha.

E poi sapete cosa? Pure l’intraprendenza del gruppo imprenditoriale veneto, capace di far rinascere e brillare ancora il marchio Fantic, è uno sprone per amare la Caballero 700. 

Lucky Explorer 9.5

Non avrei mai detto che una MV potesse lasciare l’asfalto e adulare la terra; invece la Casa varesina fa proprio sul serio con questa moto, figlia di un progetto nuovo nato sin dall’inizio anche con molta attenzione al lato impolverato della faccenda. Motore e ciclistica sono figli di nuove progettazioni e la moto promette di fare faville su strada, senza affatto sfigurare una volta lasciato l’asfalto. Accoppiata di ruote 21” / 18”, sospensioni a lunga escursione, ampia luce a terra, ma pure pinze freno Brembo Stilema, 124 Cv e 209 kg dichiarati a secco, insomma, un corposo mix per eccellere ovunque. Inoltre parlo a ragion veduta, perché meno di un mese fa abbiamo avuto la fortuna di provare il prototipo step2 della 9.5 e dopo la prova, mi è salita prepotente la scimmia di salire sulla versione definitiva.

Mi è piaciuta innanzitutto perché ha forme e volumi giusti per una on-off: massiccia, ma non eccessivamente voluminosa nella parte frontale e tra le gambe, decisamente più snella e leggera nella parte posteriore. L’abitabilità per chi guida è perfetta, sia su strada, sia in off e volendo c’è pure buona sistemazione per il passeggero. Visivamente e a livello di ciclistica ricorda parecchio la DesertX, guarda caso proprio quella con cui contende il look della vecchia Cagiva Lucky Explorer (a mio avviso la Desert è decisamente il più simile alla Cagivona). Un altro elemento distintivo è il tre cilindri in linea, che seppur con ancora qualcosa da affinare, in fuoristrada ricorda molto un due tempi per la pulizia di erogazione ai bassi regimi. Sicuramente la 9.5 definitiva su strada sarà una castigatrice, ma potrà pure essere usata come una all-rounder per viaggi avventura, un po’ come la Norden 901, per intenderci. Probabilmente il prezzo sarà in stile MV, ovvero un po’ superiore alla media, ma non è ancora ora di pensarci. Questo è un grande momento per le big enduro e la Lucky 9.5 sicuramente contribuirà a rendere il segmento ancora più succoso, spero di confermarvelo presto in una prova totale!

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