Name: Tracer 9 GT+
Brand: Yamaha
SKU: tracer-9-gt-1
Price: 16499 EUR

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        Se il fascino fosse quotato in borsa, questa Yamaha XSR900 GP sarebbe con tutta probabilit&agrave; l&rsquo;investimento del momento. Bella, con tanti richiami al mondo racing degli anni &rsquo;80 e &lsquo;90; ma soprattutto, ricca di contenuti tecnici di ultima generazione. Una moto che punta dritta al cuore di chi cerca stile e sportivit&agrave; su strada. L&rsquo;abbiamo provata in Portogallo, tra Ericeira, Sintra, Cascais e il circuito di Estoril dove, in una sessione dedicata (non si &egrave; trattato di veri e propri turni), con una serie di accortezze e limitazioni ci &egrave; stato concesso di testare la moto in maniera un po&rsquo; pi&ugrave; libera rispetto al normale uso su strada. Ecco le prime considerazioni e i voti per categoria - design, contenuti tecnici, comfort, piacere di guida e rapporto qualit&agrave;/prezzo - nel consueto #SottoEsame. YAMAHA XSR900 GP: DESIGN  Quando tocchi le corde giuste &egrave; difficile sbagliare. Soprattutto se il target di riferimento sono tutti quegli appassionati emotivamente legati agli anni delle sportive &lsquo;80/&rsquo;90; quelli mitici, in cui in pista, a difendere i colori Yamaha, c&rsquo;erano campioni del calibro di Agostini, Roberts, Lawson, Rainey. Una lucida operazione di marketing? Senza ombra di dubbio ma&hellip; conta davvero? Il risultato &egrave; talmente accattivante che merita un applauso. C&rsquo;&egrave; un gran bisogno di moto belle e la XSR900 GP, bella, lo &egrave; sul serio. Da qualunque lato la si guardi; e ancor di pi&ugrave; con il kit sport a bordo, che comprende scarico Akrapovic, plexi fum&egrave; e altri accattivanti elementi estetico/funzionali. Quanto scritto, per&ograve;, vale per la riuscita colorazione Legend Red usata durante il test; l&rsquo;altra, la Power Grey, risulta viceversa spenta e con una personalit&agrave; non particolarmente spiccata, facendo cos&igrave; perdere mezzo punto alla valutazione complessiva, che altrimenti sarebbe stata a punteggio pieno. Peccato! VOTO 9.5 YAMAHA XSR900 GP: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONI L&rsquo;identikit tecnico &egrave; quasi interamente sovrapponibile a quello della MT-09 di ultima generazione, con alcune specifiche ad hoc che vanno a incidere su fattori come &ldquo;ergonomia&rdquo; e &ldquo;resa dinamica&rdquo;, andando a fare, di fatto, una bella differenza; ma ne parleremo pi&ugrave; avanti nelle sezioni dedicate.&nbsp;L&rsquo;inesauribile 3 cilindri crossplane di 890 cm3 e 119 CV, incastonato nel solido telaio Deltabox in alluminio, trova su questa moto un'altra splendida occasione per &ldquo;ruggire&rdquo; le sue intenzioni. Un matching perfetto con una moto che, al di l&agrave; delle suggestioni racing, punta ad essere soprattutto una solida sportiva da strada. Intenzione tradita anche dalla struttura del telaio, irrigidita rispetto a quella della XSR900 (non GP) ma pensata principalmente per questo tipo di utilizzo e non per la pista.&nbsp;L&rsquo;elettronica vanta acceleratore ride-by-wire, cambio quickshifter bidirezionale di terza generazione (di serie), riding mode (3 integrati, Sport, Street e Rain, pi&ugrave; 2 customizzabili&nbsp; attraverso cui creare YRC specifiche modificando il livello di supporto dei sistemi elettronici), una piattaforma inerziale a 6 assi, cornering ABS, brake control, traction control, sistema anti-impennata e slide control (che regola la potenza quando si prevede uno slittamento laterale della ruota posteriore). Inoltre, la nuova funzione BSR (Back Slip Regulator) incrementa la stabilit&agrave; quando la ruota posteriore si blocca a seguito di un eccessivo intervento di freno motore, controllando il livello di coppia prodotta.Pluriregolabili sono le sospensioni Kayaba (precarico, smorzamento e compressione con setting high/low speed) e non manca la regolazione remota del precarico del mono col classico &ldquo;pomello&rdquo;. Tra le altre novit&agrave; a bordo, la nuova pompa radiale Brembo, il cruise control, lo schermo a colori TFT da 5&rsquo;&rsquo; (con 4 differenti layout e connettivit&agrave; con lo smartphone di serie; una volta collegato, &egrave; possibile utilizzare il sistema di navigazione integrato Garmin StreetCross con visualizzazione sul cruscotto) e la presa USB di tipo C installata all&rsquo;interno della carena anteriore. Cerchi SpinForged e Bridgestone Battlax Hypersport S23 di primo equipaggiamento completano la dotazione. VOTO: 9  YAMAHA XSR900 GP: ERGONOMIA E COMFORT Se cercate una tourer con cui macinare chilometri in tutto comfort&hellip; meglio guardare altrove. la XSR900 GP la compri perch&eacute; ti fa brillare gli occhi, per quel motore che &egrave; pura gioia motociclistica, o (tutto questo lo vedremo pi&ugrave; avanti) per le sensazioni che sa trasmetterti su un misto fulmicotomico con curve ad ampio raggio... non certo perch&eacute; vuoi una poltrona su due ruote con cui raggiungere Capo Nord.&nbsp;La piega dei manubri, per essere una sportiva stradale, &egrave; piuttosto accentuata e questa cosa - se da un lato permette di instaurare un bel feeling con l&rsquo;avantreno - dopo un po&rsquo; finisce col farsi sentire dritta sui polsi. In sella, la posizione di guida &egrave; allungata, protesa in avanti, con le pedane pi&ugrave; alte e arretrate rispetto ad una normale XSR900. Una postura d&rsquo;attacco perfetta in velocit&agrave; (accucciarsi dietro al cupolino, per altro ben dimensionato in relazione al tipo di moto, viene davvero naturale); un po&rsquo; meno per macinare chilometri. Sensazioni, queste, accentuate anche dal setting di base delle sospensioni apparso piuttosto rigido (in particolare il mono); come specificato, per&ograve;, sono totalmente regolabili.In termini di &ldquo;user experience&rdquo; due cose sono piaciute meno. Innanzitutto, il nuovo sistema di gestione al manubrio degli indicatori di direzione gi&agrave; testato sull&rsquo;ultima MT-09. Durante la prova della GP, forse a causa di alcuni passaggi in situazione di traffico intenso con ripetuti cambi di carreggiata/rientro che hanno evidenziato questo aspetto, &egrave; mancata la praticit&agrave; del comando tradizionale in fase di disattivazione: una pressione col pollice al centro dello switch delle frecce e via (ndA, attenzione, il nuovo sistema ha una serie di automatismi e di logiche di funzionamento sicuramente ben congegnate ma in termini di immediatezza e praticit&agrave; assoluta, continuo a preferire il vecchio). Difficile da comprendere, invece, &egrave; la scelta di posizionare la porta di ricarica USB all&rsquo;interno della carena anteriore, in una posizione davvero impossibile da raggiungere; al punto, che la via &ldquo;pi&ugrave; semplice&rdquo; per usarla &egrave; quella di smontare le plastiche. Insomma, va bene cercare di preservare lo spirito dei tempi, ma una presa con apertura a scomparsa integrata nelle plastiche vicino al cruscotto non avrebbe guastato. VOTO: 7 YAMAHA XSR900 GP: PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE  Se invece cercate una sportiva stradale che sappia emozionare, l&rsquo;indirizzo &egrave; quello giusto. Sul mercato ci sono sicuramente modelli pi&ugrave; potenti, pi&ugrave; sofisticati, pi&ugrave; esagerati ma&hellip; anche pi&ugrave; complicati da gestire e costosi. Qui la magia la fa l&rsquo;equilibrio perfetto nel dosaggio degli ingredienti. Probabilmente quando in Yamaha l&rsquo;hanno progettata hanno proceduto cos&igrave;: all&rsquo;interno di uno shaker hanno infilato cattiveria (il giusto), lava vulcanica (il giusto), fulmini, saette, spigoli e dinamite (il giusto), tutto misurato alla perfezione e senza sbavature, n&eacute; per eccesso, n&eacute; per difetto; poi hanno aggiunto un manubrio, una sella, due ruote, l&rsquo;immancabile &ldquo;fun-factor&rdquo; et voil&agrave;&hellip; la sportiva stradale &egrave; servita. Proprio cos&igrave;, stradale, perch&eacute; nelle intenzioni dei giapponesi, i richiami alla pista e al mondo racing del secolo scorso dovevano essere solo accattivanti suggestioni: questa GP nasce per dare il meglio di s&eacute; tra le spire di un bel percorso tutte curve; ancora meglio se lunghe, veloci e in appoggio.Le geometrie non sono quelle di una moto iper-reattiva (dimenticatevi gli scatti da furetto di una MT-09); piuttosto, qui si va alla ricerca del rigore direzionale e della stabilit&agrave;. Nel misto pi&ugrave; guidato, quando si affrontano rapidi cambi di direzione, la massima efficacia si ottiene aiutandosi col corpo (gli spostamenti in sella sono facilitati dall&rsquo;ottimo layout della seduta); poi, impostata la traiettoria, si fila via come su un binario. L&rsquo;avantreno, ben caricato grazie alla posizione di guida, infonde fiducia. Buona la frenata, potente e modulabile. Perfetta per dosare l&rsquo;irruenza del 3 cilindri in modalit&agrave; &ldquo;Sport&rdquo;, che tra i riding mode a disposizione &egrave; sicuramente quello che esalta di pi&ugrave; la natura del mezzo: erogazione aggressiva e zero on/off. Le sospensioni, se cedono qualcosa in termini di comfort, lo recuperano sul fronte del sostegno e della precisione. Anche nelle staccate pi&ugrave; decise la moto non si scompone, mentre, in accelerazione, l&rsquo;assetto non tende mai a &ldquo;sedersi&rdquo;. E a proposito di accelerazioni, quando si spalanca il gas in uscita di curva, il ruggito del tre cilindri arriva dritto nel casco (che sound!); di pari passo alla spinta muscolare che &egrave; un vero colpo di fionda. Insomma, difficile non farsi ammaliare da questa XSR900 GP, che rispetto alla XSR900 (e in un certo senso, anche alla MT-09) sfodera una personalit&agrave; dinamica particolarmente intrigante, mescolando rigore e irriverenza&hellip; con assoluta nonchalance. VOTO: 9 YAMAHA XSR900 GP: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO Un&rsquo;impronta estetica non banale, contenuti tecnici di livello, qualit&agrave; costruttiva che si sente al tatto; tutti elementi, questi, che uniti all&rsquo;elevato fascino - al quale &egrave; difficile dare un valore oggettivo, ma che comunque un valore lo ha - giustificano ampiamente il prezzo di 13.499 euro. VOTO: 8 YAMAHA XSR900 GP: CONCLUSIONI Una moto destinata al successo commerciale? Difficile dirlo in tempi di crossover e &ldquo;tuttorreno&rdquo; avventurose. Ma chi ama le belle sensazioni su strada, la guida sportiva e i mezzi ricchi di fascino, con una storia da raccontare, difficilmente sapr&agrave; resisterle.VOTO FINALE: 8.5       

Look vintage unito a una meccanica moderna ed efficace, per una sport-heritage che fa battere forte il cuore. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo. Avr&agrave; meritato la lode?

Test Yamaha XSR900 GP: i voti del #SottoEsame

Abbiamo provato la sport-heritage Yamaha in Portogallo, tra Ericeira, Sintra, Cascais e il circuito di Estoril

Yamaha XSR900 GP: la gallery del test

Potremmo raccontare una bella storia sulla nascita e crescita delle moto Sport Heritage di Yamaha sviluppate sulla piattaforma CP2 e CP3, perch&egrave; da dire ce ne sarebbe parecchio. Questa volta, per&ograve;, ci concentriamo soprattutto sull&#39;ultima declinazione della serie, la XSR900 GP che rappresenta la prima moto della dinastia &quot;Faster Sons&quot; a richiamare in modo pesante i tempi leggendari delle GP anni &#39;80, con richiami palesi alle vittorie Yamaha di Eddie Lawson e Wayne Rainey.&nbsp;    Pochi tocchi per cambiare gusto  La sfida in quel di Iwata era semplice, ma non cos&igrave; facile da portare a termine. Convertire in poche mosse la XSR900 standard in una sorta di &quot;race replica&quot; che potesse stuzzicare gli animi dei nostalgici e avvicinare anche qualche motociclista giovane con un gusto vintage che &egrave; tornato decisamente di moda negli ultimi anni.  In primis, via il faro a LED rotondo con tanto di staffe e benvenuta a una semicarena tutta spigoli e superfici curve ampie, con un piccolo faro rettangolare che non ruba la scena alla bella tabella portanumero gialla. Questa richiama proprio la moto con cui Eddie Lawson ha vinto il mondiale 500 nel 1984 e &#39;86. La semicarena &egrave; stata scelta in favore alla carena completa per alleggerire l&#39;estetica e non discostarla troppo dalla XSR originale (ma la &quot;pancia&quot; &egrave; disponibile come optional).  Poi ovviamente i semimanubri e un copricodino monoposto che possano dare una spinta di sportivit&agrave; in pi&ugrave;, con la percezione di avere un posteriore pi&ugrave; alto (ma &egrave; esattamente alla stessa quota della XSR900 standard) e una guida accucciata sull&#39;anteriore. Risultato eccellente, quasi da lode se non fosse per il codino forse troppo poco &quot;da gara&quot;, ma c&#39;era da adattare le linee a quella che &egrave; la sella originale, con il faro integrato.&nbsp;    A volte la livrea &egrave; la cosa pi&ugrave; importante&nbsp;    La magia che rende questa moto apprezzatissima dagli appassionati di vecchie 2 tempi carenate &egrave; senza dubbio la livrea, perch&egrave; da sola riesce ad esaltare in modo concreto l&#39;effetto nostalgia. Base bianca con rosso sul cupolino e codino, uno schema grafico del tutto fedele a quello delle 500 GP di Yamaha degli anni &#39;80 e primi &#39;90 con livrea Marlboro. La scelta di verniciare in rosso i cerchi &egrave; altrettanto ben studiata, perch&egrave; sono proprio simili alla moto di Eddie Lawson. Per finire, il tocco speciale e non scontato &egrave; la verniciatura e lucidatura del telaio, a richiamo dell&#39;alluminio dei Deltabox delle moto da corsa Yamaha.  La combinazione di tutti questi elementi rende l&#39;effetto vintage pi&ugrave; efficiente che mai, anche perch&egrave; la moto nella sostanza &egrave; la stessa tre cilindri che non vede alterati i dati tecnici, ciclistici e prestazionali, confermando i 119 CV a 10.000 g/min e 93 Nm a 7.000 g/min.   Il peso? 200 kg o.d.m, contro i 193 della sorella scarenata.   

Dove e come sono intervenuti i tecnici giapponesi per dare alla heritage di Iwata quell&#39;inconfondibile sapore racing anni &#39;80? Mettiamole a confronto

Come Cambia: Yamaha XSR900 GP Vs. Standard

        Yamaha ribadisce l'unione tra l'off-road e la sua Spirito T&eacute;n&eacute;r&eacute;, attraverso la conferma dei due grandi eventi organizzati dalla Casa di Iwata: la T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge e la T&eacute;n&eacute;r&eacute; Experience Discovery. La prima manifestazione &egrave; alla sua quarta edizione, mentre la seconda, che torna per la terza volta, si confermano appuntamenti imperdibili per gli amanti del fuoristrada. YAMAHA MT-09, COM'&Egrave; CAMBIATA T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge: di cosa si tratta La T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge &egrave; un trofeo dedicato ai partecipanti al Campionato Italiano Motorally che gareggiano con una Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, evento patrocinato dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI). Composto in quattro tappe (da marzo a ottobre) in Italia, si inizia il 19 aprile a Riotorto (LI), prosegue il 29 e il 30 giugno a Foligno (PG), poi il 21 e 22 settembre a Rapino (CH), per concludersi tra il 18 e il 20 ottobre a Olbia (SS). Parteciperanno nella classe G1000, il Team Ufficiale Yamaha CF Racing con Alessandro Botturi e Matteo Drusiani. Il Team VMOTO schierer&agrave; invece Angelo Tazzari e Iarno D&rsquo;Orsogna e supporter&agrave; anche il progetto Girl Full Power con Janina Souza per la classe GPX e Alessia Pozzo con WR250F. Nella categoria GPX, il Team TwinsBike verr&agrave; rappresentato da Niccol&ograve; Pietribiasi. La T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge si compone in due categorie di gara: la TC-GPX, con l'uso di navigatori, e la TC-PRO, con un tradizionale road book cartaceo. L'evento &egrave; dedicato ai&nbsp;piloti meno esperti che seguiranno un itinerario insieme a istruttori esperti. Quest'anno si potr&agrave; partecipare con la propria moto o con una fornita dagli organizzatori, senza necessit&agrave; di licenza, ma con l'abbigliamento tecnico. Le iscrizioni sono aperte a tutti, direttamente sul sito Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; Experience Discovery: caratteristiche dell'evento T&eacute;n&eacute;r&eacute; Experience Discovery d&agrave; l&rsquo;opportunit&agrave; di cimentarsi all'off-road anche per i piloti meno esperti che desiderano avvicinarsi a questo mondo in modo sicuro e divertente. Ci&ograve; &egrave; possibile grazie a un itinerario appositamente studiato, che include strade sterrate e tratti accessibili anche a chi non ha una forte esperienza di guida fuoristrada, e all'assistenza di istruttori esperti che forniranno consigli pratici lungo il percorso. &Egrave; possibile iscriversi sia con la propria T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, sia con una T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 fornita direttamente dagli organizzatori, in base alla disponibilit&agrave; dei mezzi al momento della registrazione. Per prendere parte all&rsquo;experience, tutti i partecipanti sono invitati a dotarsi dell'abbigliamento tecnico ma non &egrave; necessaria alcuna licenza. Le iscrizioni sono aperte a tutti, direttamente sul sito Yamaha. T&eacute;n&eacute;r&eacute;, compagna di tutti i giorni "La passione per la terra fa parte del nostro DNA sin dalla nostra prima motocicletta, la Yamaha YA-1 Dragon Fly, che partecip&ograve; alla Asama Volcano Race&rdquo; commenta Andrea Colombi, Country Manager Yamaha Motor Europe NV, filiale Italia, che aggiunge: &ldquo;La T&eacute;n&eacute;r&eacute; &egrave; la sintesi di come intendiamo vivere la moto, una compagna di tutti i giorni che durante il weekend pu&ograve; portarci sia a scoprire il territorio, ad esempio attraverso la T&eacute;n&eacute;r&eacute; Discovery, sia a gareggiare seriamente attraverso la T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge e il Campionato Italiano Motorally. Offriamo un&rsquo;ampia scelta di attivit&agrave;, di vari livelli, cos&igrave; che tutti gli appassionati possano usare la propria T&eacute;n&eacute;r&eacute; nel suo ambiente naturale&rdquo;. PERCH&Eacute; YAMAHA ABBRACCIA LA FILOSOFIA DEL "LATO OSCURO"       

Emozioni dell'off-road sia per esperti che per neofiti. Tutte le info a riguardo

Yamaha, tornano le Ténéré Challenge e Ténéré Experience Discovery

        Yamaha presenta la YZF-R1 Jonathan Rea Replica, una moto sportiva ispirata alla moto da corsa utilizzata dal celebre pilota Jonathan Rea nella stagione 2024 del campionato mondiale Superbike (WSBK). Il pilota britannico ha scritto la storia di questo campionato vincendo sei titoli WSBK consecutivi dal 2015 al 2020.  YAMAHA MT-09, COM'&Egrave; CAMBIATA Yamaha Jonathan Rea Replica R1: caratteristiche e prezzo La moto replica &egrave; un tributo alla carriera e al successo di Rea e offre agli appassionati la possibilit&agrave; di possedere una versione limitata della moto da corsa del pilota. La Jonathan Rea Replica R1 &egrave; dotata di una serie di accessori da corsa di alta qualit&agrave;, tra cui un sistema di scarico Akrapovic, cerchi in alluminio forgiato Marchesini, ammortizzatori Ohlins TTX e kit di cartucce per forcella NIX, oltre ad aggiornamenti opzionali come pinze freno Brembo GP4RX e rotori da corsa T-Drive. La moto sar&agrave; prodotta in soli 65 esemplari e il prezzo di vendita &egrave; di 29.995 sterline, circa 35.146 euro.&nbsp;&Egrave; importante ricordare che il 2024 segna anche l'ultimo anno in cui la Yamaha YZF-R1 sar&agrave; venduta come moto stradale in Europa. A partire dal model year 2025, la YZF-R1 sar&agrave; disponibile solo come moto da pista, seguendo il destino della YZF-R6.  PERCH&Eacute; YAMAHA ABBRACCIA LA FILOSOFIA DEL "LATO OSCURO"        

La "YZF-R1 Jonathan Rea Replica" sar&agrave; prodotta in soli 65 esemplari che saranno disponibili in tutto il mondo

Yamaha omaggia il suo pilota in SBK realizzando una livrea speciale

        Posso dire di esserci stato: ho partecipato al lancio stampa della prima MT-09, in Croazia, ormai pi&ugrave; di 10 anni fa. Questo da una parte mi ha fatto riflettere sull&rsquo;incredibile rapidit&agrave; dello scorrere del tempo (dire &ldquo;sembra ieri&rdquo; &egrave; troppo boomer?), dall&rsquo;altra &egrave; stata l&rsquo;occasione per analizzare quanto sia cambiata la naked roadster giapponese (cos&igrave; la chiamano gli uomini Yamaha). La prima versione, che ancora oggi non sfigura a confronto di rivali pi&ugrave; moderne, sostituiva la naked di media cilindrata di Yamaha, la FZ8, che a confronto della MT-09 sembrava un dinosauro. Pi&ugrave; snella, potente e decisamente pi&ugrave; leggera, la 09 segn&ograve; un punto di svolta non soltanto per Yamaha, ma per le naked in generale. Indice:  La prima generazione La rivisitazione estetica e le modifiche al motore L'ultimo capitolo (finora) dell'MT-09  PERCH&Eacute; YAMAHA ABBRACCIA LA FILOSOFIA DEL "LATO OSCURO"  &nbsp; Yamaha MT-09: la prima generazione Prima domanda: che moto &egrave;? Il manubrio era alto e largo, pi&ugrave; di qualunque altra naked (+10 centimetri di altezza rispetto, per esempio, alla Kawasaki Z800) e pi&ugrave; simile a una maxi motard. La sella per&ograve; era bassa, 815 mm, come contenuta era anche l&rsquo;escursione della forcella, 137 mm; ben lontana, per esempio, dai 170 della Ducati Hypermotard dell&rsquo;epoca. Gi&agrave; dalla scheda tecnica, la 09 si poneva in una categoria ibrida, una sorta di meteora solitaria tra la galassia naked e quella delle motardone. Il cuore del progetto era il suo motore, un capolavoro di ingegneria presentato prima della moto stessa (ricordo ancora quando Yamaha lo espose come un pezzo di alta cristalleria, tutto luccicante, al Salone di Colonia nell&rsquo;ottobre del 2012). Era un tre cilindri con manovelle a 120&deg; (ordine di accensione 0&deg;, 240&deg; e 480&deg;: per questo venne chiamato CP3, ovvero Cross Plane, perch&eacute; nella vista laterale, le manovelle formano una croce) di 847 cm3 e 115 CV. Era il vero centro dell&rsquo;esperienza di guida della MT-09: rispetto agli avversari dell&rsquo;epoca, aveva una massiccia dose di coppia fin dai bassi regimi, con un&rsquo;erogazione ben spalmata lungo tutto l&rsquo;arco di giri. La ciclistica poteva contare su un telaio in alluminio pressofuso, particolarmente sciancrato (il forcellone era infulcrato all&rsquo;esterno), per ridurre al minimo la sensazione di ingombro tra le gambe. Il telaio lavorava con una forcella a steli rovesciati di 41 mm &Oslash; regolabile (estensione e precarico) e un mono con sistema Monocross. Era discretamente equipaggiata anche a livello di elettronica: di serie c&rsquo;erano tre mappe chiamate D-Mode comandate dall&rsquo;acceleratore ride-by-wire, non banale per l&rsquo;epoca. Il sistema, in realt&agrave;, non interveniva direttamente sulla curva di erogazione, ma sul rapporto tra rotazione della manopola e apertura delle farfalle (di fatto, si cambiava la risposta del gas). L&rsquo;ABS era optional. Durante la presentazione stampa, ricordo che mi divertii come un matto, soprattutto grazie alle capacit&agrave; del motore. Due cose non mi convinsero: primo, la risposta del gas soffriva di un marcato effetto on/off (eccetto che nella mappatura B, la pi&ugrave; conservativa). Secondo, le sospensioni erano un po&rsquo; troppo sfrenate, soprattutto il mono. E in effetti, Yamaha negli anni &egrave; intervenuta per sopperire proprio a queste due mancanze.  &nbsp; La rivisitazione estetica e le modifiche al motore Tornando alla sua storia, nel 2016 arrivano il controllo di trazione e i D-Mode rivisti per smorzare l&rsquo;on/off, ma &egrave; nel 2017 che c&rsquo;&egrave; la prima, importante rivisitazione estetica. Addio al singolo fanale alogeno, d&rsquo;ora in poi ci sono due piccoli e affilati elementi a led, oltre a un fanale molto pi&ugrave; appuntito anche al posteriore. Tra le novit&agrave; tecniche, invece, si segnala una nuova frizione assistita e anti-saltellamento e il quickshifter di serie (solo a salire). Il resto rimane invariato fino al periodo post-Covid, pi&ugrave; precisamente il 2021, quando Yamaha presenta la terza generazione di MT-09. E qui le cose cambiano, a partire proprio dal motore. Data la necessaria omologazione Euro5, i tecnici intervengono sulla cilindrata (la corsa aumenta di 3 mm), che passa da 847 a 889 cm3; ne consegue un aumento delle prestazioni: i CV diventano 119 a 10.000 giri, mentre la coppia arriva a 93 Nm a 7.000 giri (prima 87 Nm a 8.400 giri). Oltre a questo, cambia anche tutta una serie di altre componenti, tra cui il telaio. &Egrave; un Deltabox in alluminio, proprio come le sorelle supersportive, pi&ugrave; leggero e rigido rispetto al passato. Nuovi sono anche il forcellone &ndash; non pi&ugrave; con forma a &ldquo;banana&rdquo; e ora infulcrato all&rsquo;interno del telaio, per aumentare la rigidit&agrave; complessiva &ndash; e il cannotto di sterzo, abbassato di 30 mm. Tutto per migliorare l&rsquo;agilit&agrave; ma soprattutto la precisione della moto nella guida sportiva. Il peso scende: 189 kg in ordine di marcia, 4 in meno rispetto alla precedente, anche grazie ai nuovi cerchi alleggeriti. L&rsquo;impianto frenante pu&ograve; contare su pinze ad attacco radiale e su una nuova pompa freno Nissin. Anche per quanto riguarda le sospensioni c&rsquo;&egrave; un bell&rsquo;upgrade: all&rsquo;anteriore forcella KYB con steli di 41 mm &Oslash; regolabile (ha steli pi&ugrave; corti di 39 mm ma escursione confermata a 130 mm; di conseguenza sono state &ldquo;aperte&rdquo; un po&rsquo; le quote ciclistiche, per recuperare il generale abbassamento dell&rsquo;avantreno). Completamente regolabile &egrave; anche il mono, rivisto nei leveraggi. Sulla 09 del 2021 debutta in maniera massiccia anche l&rsquo;elettronica. Grazie alla piattaforma inerziale a 6 assi arrivano ABS cornering, traction control sensibile all&rsquo;angolo di piega, anti-wheelie e addirittura slide control (controllo dell&rsquo;angolo di derapata), roba da Superbike. Infine, cambia anche tutta l&rsquo;estetica, per certi versi pi&ugrave; morbida: tutto &egrave; stato ridisegnato, anche il serbatoio. Il nuovo frontale fa discutere, chi lo ama e chi non lo pu&ograve; vedere, ma di certo non passa inosservato.  &nbsp; L'ultimo capitolo (finora) dell'MT-09 Avanti veloce di un paio d&rsquo;anni e arriviamo a oggi, 2024, l&rsquo;MT-09 cambia ancora, in una direzione pi&ugrave; sportiva e meno &ldquo;effetto-motard&rdquo;. A raccontarcelo sono tanti dettagli, a partire dalla nuova posizione di guida, che prevede pedane pi&ugrave; alte e arretrate (regolabili in altezza su due posizioni) e un manubrio pi&ugrave; basso, anch&rsquo;esso regolabile su due livelli. Anche la sella &egrave; diversa, pi&ugrave; piatta nella forma, come pure il serbatoio, pi&ugrave; sciancrato nella zona del cavallo. Risultato? Un&rsquo;ergonomia pi&ugrave; caricata sull&rsquo;avantreno, a dare quell&rsquo;indole da &ldquo;streetfighter&rdquo; che alla 09 finora era mancata. Ovviamente il suo cuore non cambia, il CP3 capace di 119 CV. Novit&agrave; invece per quanto riguarda l&rsquo;elettronica e la ciclistica: la prima guadagna la gestione della coppia in rilascio (una sorta di controllo del freno motore), oltre a una ritoccata a quelle che sono le mappature del motore. Per la ciclistica invece arrivano sospensioni pi&ugrave; sostenute, molle e idraulica, e cambia anche la pompa del freno (ora Brembo radiale). Questo &egrave; l&rsquo;ultimo capitolo della MT-09; se dovessimo descrivere la sua evoluzione, i tecnici negli anni sono intervenuti proprio sui difetti riscontrati all&rsquo;inizio, ovvero la calibrazione dell&rsquo;erogazione (arrivando ad azzerare totalmente l&rsquo;on/off) e la posizione in sella, sempre pi&ugrave; caricata verso l&rsquo;avantreno per dare pi&ugrave; fiducia al pilota nella guida sportiva. Tutto, senza mai tradire la sua anima &ldquo;teppista&rdquo;. Obiettivo raggiunto? La prova che potete leggere in queste pagine dovrebbe fugare ogni dubbio. &nbsp;TEST YAMAHA MT-09 2024: I VOTI DEL #SOTTOESAME        

Nel corso degli anni, il modello si &egrave; migliorato sotto numerosi aspetti per andare incontro ai desideri degli appassionati, senza per&ograve; tradire la sua identit&agrave;

Yamaha MT-09, com'è cambiata

        Riscaldate i muscoli, preparate il portafoglio: l'ultima versione della MT-09 di Yamaha sta per arrivare nelle Concessionarie Ufficiali di tutta Italia. La hyper naked, il cui primo modello &egrave; nato oramai 10 anni fa, sfoggia ora un nuovo look, che inarca lo spirito e la grinta del Dark Side of Japan. Segnatevi allora questo giorno: venerd&igrave; 12 aprile. Dalle ore 15 alle 21, presso la Rete delle Concessionarie Ufficiali Yamaha dello Stivale, ci sar&agrave; la MT Night, l&rsquo;evento che apre le porte agli amanti della famiglia MT e, soprattutto, della MT-09.  "Da quando &egrave; nata, la MT-09, ha cambiato il mondo delle Naked" Nei dieci anni trascorsi dalla presentazione della prima MT-09, che ha svelato il &ldquo;dark side&rdquo; della Casa giapponese, Yamaha ha creato una linea che &egrave; riuscita a fondere aggressivit&agrave;, modernit&agrave; ed eleganza. Chi parteciper&agrave; a questa iniziativa, avr&agrave; anche l&rsquo;opportunit&agrave; di esplorare tutta la gamma Yamaha, MT e non solo. Andrea Colombi, Country Manager di Yamaha Motor Europe NV, filiale Italia, ha detto che &ldquo;da quando &egrave; nata, dieci anni fa, la MT-09 ha cambiato il mondo delle Naked, sintetizzando i nuovi valori di questa categoria, ovvero leggerezza, agilit&agrave;, coppia, creando un&rsquo;iperbole del divertimento, nonch&eacute; la fun bike per eccellenza. Ora la 4^ generazione della MT-09 arriva finalmente nelle concessionarie, sempre fedele a s&eacute; stessa ma ancora pi&ugrave; raffinata nella posizione di guida, nel sound, nel motore, nella ciclistica e nella connettivit&agrave;. Per capire cosa &egrave; una MT, ogni motociclista dovrebbe provarla almeno una volta. Con la MT Night presso la nostra rete di concessionari ufficiali diamo a tutti l&rsquo;opportunit&agrave; di provare nuove sensazioni di guida&rdquo;. Yamaha MT-09: Come prenotare il test drive Per prenotare il test ride sar&agrave; necessario visitare la Concessionaria Ufficiale Yamaha pi&ugrave; vicina e registrarsi in loco. Oltre alla giornata del 12 aprile, ci saranno anche altre occasioni per provare la nuova MT-09, poich&eacute; Yamaha ha deciso di organizzare l'MT Tour, le cui tappe saranno Montezemolo (CN) i prossimi sabato 20 e domenica 21 aprile e Misano sabato 27 e domenica 28 aprile.  PERCH&Eacute; YAMAHA ABBRACCIA LA FILOSOFIA DEL "LATO OSCURO"       

La hyper naked sfoggia una versione aggiornata. Scopri gli appuntamenti per prenotare un test drive della moto che incarna lo spirito del Dark Side of Japan

Yamaha: arriva finalmente la nuova MT-09!

        La vita di tutte le persone del mondo gira intorno al contrasto fra bene e male, giusto e sbagliato, bello e brutto. La psicologia junghiana ci racconta che senza il male, il bene non potrebbe esistere in quanto impossibile da associare al suo opposto, ma possiamo anche scomodare le religioni o le filosofie vecchie di millenni come il Taoismo, che attorno al concetto di bene nel male e male nel bene ci ha costruito un intero modo di pensare e di essere. Lungi da noi creare un trattato di psicologia in queste pagine, ma l&rsquo;introduzione &egrave; necessaria per calarci nel tema di questo articolo, ovvero la filosofia &ldquo;The Dark Side of Japan&rdquo;, che Yamaha porta avanti con successo dal 2013 e che ha accompagnato la nascita della serie Master of Torque (per gli amici: MT), abbracciando il lato oscuro del proprio mondo. Indice:&nbsp;  Yamaha MT-09: la nuova personalit&agrave; "dark" Yamaha MT &egrave; pensata per il mercato occidentale? Perch&eacute; Yamaha abbraccia la filosofia del "lato oscuro" Yamaha MT-09: arriva l'Intelligenza Artificiale   Yamaha MT-09: la nuova personalit&agrave; "dark" Tutti quanti, al tempo del lancio, abbiamo compreso il senso di questa mossa tecnica e commerciale: Yamaha ha voluto associare all&rsquo;allora nuova MT-09 una personalit&agrave; dark e aggressiva, scura e mistica, a volte perversa e scorretta, in contrasto con quello che fino a quel momento &egrave; sempre stato il modo di concepire la moto per Yamaha, chiaro e senza fronzoli. Abbracciando il proprio lato oscuro, il marchio dei tre diapason ha lasciato alle spalle la tradizione delle naked derivate dai 4 cilindri sportivi per abbracciare l&rsquo;ignoto fatto di motori a tre cilindri (piattaforma del tutto nuova) e posizione di guida a met&agrave; fra una naked e una motard. Un cambio cos&igrave; radicale non si era mai visto da quelle parti, ed &egrave; stato come un tuffo nel vuoto, tra le braccia dell&rsquo;oscurit&agrave;. Yamaha MT &egrave; pensata per il mercato occidentale? Nel 2024 la MT-09 si &egrave; appena rinnovata con nuovi contenuti tecnici ed &egrave; ancora accompagnata (come del resto tutta la gamma MT) dal claim &ldquo;The Dark Side of Japan&rdquo;. Attorno a questo concetto si &egrave; sviluppata un&rsquo;estetica ben definita, uno stile che non riguarda solo le moto ma tutta l&rsquo;immagine che gira attorno al prodotto, con la nascita di diverse community che si riuniscono attorno al &ldquo;lato oscuro&rdquo;, mettendosi volontariamente in contrasto alla figura pulita e ordinata dei classici motoclub.  &nbsp; Perch&eacute; Yamaha abbraccia la filosofia del "lato oscuro" Perch&eacute; tutto questo? Come pu&ograve; una semplice filosofia motociclistica applicata ad un modello cambiare cos&igrave; tanto la percezione di un intero brand? In Yamaha hanno avuto l&rsquo;idea di rivoluzionare il modo di proporre un prodotto giapponese in Europa, ribaltando l&rsquo;immagine che le aziende del Sol Levante hanno sempre proposto nel Vecchio Continente. Chi ha realizzato la MT-09 e chi ne ha curato il design, ha preso ispirazione da opere cinematografiche e di animazione (non solo giapponesi) che mostrano uno spiccato lato dark e che sono diventate cult in Europa, questo perch&eacute; l&rsquo;intera serie MT &egrave; stata pensata apposta per il mercato occidentale. Ogni versione e restyling della serie MT &egrave; riconducibile a delle ispirazioni pi&ugrave; o meno palesi: la primissima serie MT-09 ha proposto un look robotico con carrozzeria ridotta al minimo e una parte strutturale molto esposta, a ricordare gli esoscheletri di molte opere sia giapponesi che americane (Evangelion? Terminator?), mentre la seconda serie aveva una &ldquo;faccia&rdquo; robotica che poteva chiaramente riportare alla mente Megatron dei Transformers. Allo stesso modo la MT-10 che ricorda &ldquo;Numero 5&rdquo; del film Corto Circuito, ma anche Chappie, il robot protagonista dell&rsquo;omonimo film del 2015 di Neill Blomkamp. In seguito, l&rsquo;estetica della penultima versione di MT-09 e 07 &egrave; stata chiaramente ispirata dai robot &ldquo;Eva&rdquo; della serie animata giapponese Neon Genesis Evangelion, fino all&rsquo;ultima interpretazione che ab- braccia un po&rsquo; di pi&ugrave; l&rsquo;universo Marvel con un fanale che ricorda il casco di Iron Man. Tenebre e scene frenetiche&nbsp;  Ad accompagnare queste scelte stilistiche, nel primo video promozionale del 2013 vengono accolte le tenebre e i paesaggi cittadini ricchi di neon che squarciano il buio. Le strade delle citt&agrave; giapponesi, che di notte si trasformano in un labirinto oscuro, sono il parco giochi delle MT che &ndash; in maniera del tutto controintuitiva per un prodotto che viene mostrato per la prima volta &ndash; non si lasciano apprezzare nei dettagli ma si mostrano come ombre scure che sgommano, impennano, distruggono la quiete della notte con il sound del motore CP3. Tra una ripresa della moto e l&rsquo;altra, scene frenetiche; a volte disturbanti, con inquietanti maschere tradizionali giapponesi che si mischiano alle persone nel buio delle strade affollate, o mani e braccia in closeup che vengono avvolte da un liquido scuro. La mu- sica che accompagna il video &egrave; opera originale dell&rsquo;artista Cryptic Monkey per questa campagna. Il messaggio &egrave; chiaro e diretto, bench&eacute; nascosto abilmente sotto una raffinata trama artistica. Chi &egrave; nato fra gli anni &rsquo;70 e &rsquo;80 del secolo scorso non pu&ograve; che rivedere in questi pochi secondi di girato i motivi che hanno reso il Giappone cos&igrave; affascinante agli occhi di tutti coloro che hanno amato le prime console e mosso i primi passi su internet col- legandosi alla rete con i modem 56k. Palazzi alti, strade enormi e deserte, luci accecanti provenienti dai neon ma colori desaturati a rimarcare una nota di mistero e inquietudine, sono le atmosfere che abbiamo conosciuto con Blade Runner, il capolavoro cinematografico di Ridley Scott del 1982, che per la prima volta ha portato gli spettatori in un futuro dark e distopico. Per citare un&rsquo;opera giapponese, invece, le luci della notte e la cementificazione tecnologica delle citt&agrave; di Ghost in the Shell (lungometraggio animato del 1995) richiamano lo stesso identico mood. Come non citare poi Tron, ritrovabile sia nella musica che ricorda molto la colonna sonora del film Tron Legacy, curata dai Daft Punk, che nelle serie successive di spot che hanno visto i motociclisti interamente vesti- ti di nero e led luminosi a definirne i contorni. &Egrave; per tutti questi motivi che il matrimonio fra l&rsquo;immagine data al prodotto e il prodotto in s&eacute; &egrave; stato cos&igrave; azzeccato, tanto da far capire all&rsquo;utente finale esattamente quello che c&rsquo;era da capire tramite il richiamo a riferimenti della cultura (e della controcultura) giapponese che hanno un fasci- no speciale qui in Europa. &nbsp; Yamaha MT-09: arriva l'Intelligenza Artificiale  L&rsquo;ultima frontiera del Dark Side Of Japan, che invecchia senza perdere un colpo, &egrave; l&rsquo;utilizzo dell&rsquo;Intelligenza Artificiale Generativa per creare parte del video di lancio della nuova MT-09 2024, un nuovo modo di interpretare la creativit&agrave; e un chiaro messaggio che accompagna la crescita tecnologica del modello. E ancora una volta siamo allineati con l&rsquo;immagine del futuro che ci siamo fatti in passato, quando ci lasciavamo inquietare dall&rsquo;incredibile fedelt&agrave; alla natura dei robot replicanti di Blade Runner o con il concetto di connessione neuronale fra essere umano e macchina, che arriva da Neon Genesis Evangelion. La serie MT rappresenta tutto questo, un azzardo che nel lontano 2013 ha portato al successo commerciale e a una nuova immagine del brand che passa attraverso la cultura pop, la filosofia zen/taoista e la reinterpretazione della cultura giapponese in un modo molto pi&ugrave; dark e politicamente scorretto rispetto alla trasparenza e al rigore del passato. TEST YAMAHA TRACER 7 2024: LA CROSSOVER DEI DUE MONDI       

Con la serie MT, il Marchio dei tre diapason si &egrave; aperto ad un nuovo modo di intendere la moto, &ldquo;sporcando&rdquo; l&rsquo;immagine pulita della tecnologia giapponese

Perché Yamaha abbraccia la filosofia del "lato oscuro"

        Il panorama delle moto turistiche, oggi, ci ha abituato ad un paradigma che sembra inscalfibile: per viaggiare servono un bel po&rsquo; di cavalli, tanta elettronica e, di conseguenza, un budget importante a disposizione. Se le crossover moderne tirano la coperta da tutti i lati, cercando di allungarla il pi&ugrave; possibile, c&rsquo;&egrave; chi punta su una ricetta diversa: tanta sostanza, idee chiare e prezzi democratici. La Yamaha Tracer 7 rientra in questa lista. Una crossover stradale pura, che a un&rsquo;elettronica ridotta all'osso contrappone un carattere capace di combinare la facilit&agrave;, necessaria ai neofiti per crescere, al piglio vivace, che soddisfa anche chi ha sul groppone una conta dei chilometri a sei cifre. Uno dei pochi modelli capaci di parlare ad entrambi i mondi. Yamaha Tracer 7: com'&egrave; fatta  La pi&ugrave; piccola tra le sport-touring di Iwata ha smarcato un paio di zero dalla nomenclatura ormai qualche anno fa ma &egrave; rimasta fedele alla sua formula che punta tutto sulla semplicit&agrave;. Il protagonista assoluto rimane il CP2, bicilindrico in linea di 689 cc con fasatura a 270&deg;, distribuzione a doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro e raffreddamento a liquido: lo schema Cross Plane lo fa suonare come un V2; ma soprattutto, si distingue per un&rsquo;erogazione di coppia particolarmente &ldquo;pulita&rdquo;: il picco, di 68 Nm, arriva a quota 6.500 giri. I cavalli da scaricare a terra sono, invece 73, e danno il loro meglio quando il contagiri sfiora i 9.000.Se il motore &egrave; prossimo a spegnere le prime 10 candeline, con l&rsquo;esordio sulla MT-07 datato 2014, anche la ciclistica &egrave; collaudata. Sul telaio tubolare in acciaio lavorano una forcella telescopica con un setting ottimizzato per la guida stradale ed escursione di 130 mm e un monoammortizzatore che agisce su un forcellone a leveraggi progressivi. Entrambi gli elementi sono regolabili in estensione e precarico. I cerchi da 17&rdquo; portano in dote una triade di dischi, con la coppia da 298 mm all&rsquo;anteriore e il singolo da 245 al posteriore, morsi da pinze Nissin. Sella monoblocco a 835 mm da terra e serbatoio da 17 litri, ben raccordati tra loro a tutto vantaggio della triangolazione alla guida, completano i numeri della Tracer 7. Yamaha Tracer 7: le caratteristiche Niente acceleratore elettronico, nessuna mappa motore, neanche l&rsquo;ombra del traction control. L&rsquo;evoluzione degli ultimi anni ha, per&ograve;, reso la Tracer 7 al passo con i tempi grazie all&rsquo;adozione di un TFT da 5&rdquo; che ha portato nuove pulsantiere, come il pratico rotore dedicato alla navigazione del men&ugrave; e alla connessione con app dedicata tramite CCU (Communication Control Unit). Altro punto distintivo &egrave; il design: la moto appare snellissima dietro, con linee che proiettano la muscolarit&agrave; in avanti, dove spicca il frontale con i doppi fari LED e lo sguardo &ldquo;accigliato&rdquo;, che tanto ricordano le varie MT e YZF-R. Yamaha Tracer 7: come va  Guidare una bicilindrica Yamaha come la Tracer 7 &egrave; un piacvere che ti rimane addosso. Perch&eacute; il CP2, che fa della sua estrema versatilit&agrave; il suo punto di forza, si lascia apprezzare indipendentemente dalle quote della moto che muove. E questa crossover non fa certo eccezione: nel misto sfoggia un carattere e una verve che non ti aspetti da una tourer di 70 CV, rimanendo per&ograve; sempre estremamente facile. Il feeling con la manopola del gas &egrave; diretto, immediato, senza filtri: certo, si mette in conto un po&rsquo; di on-off sulle marce pi&ugrave; basse, ma non intimorisce mai. Questa Yamaha ha poi un talento naturale per le pieghe, aiutata dalla scelta del 180/55 al posteriore che mixa bene sostegno in percorrenza e agilit&agrave; sui cambi di direzione (anche quelli pi&ugrave; tirati), e dall&rsquo;assetto che lascia al mono il compito di tenere botta mentre la forcella scende morbida ma senza alcun cedimento. Una dualit&agrave; che si ritrova anche nell&rsquo;impianto frenante: puntuale ma mai severo il posteriore, dolce all&rsquo;attacco, ma efficace, la coppia di dischi anteriore. A mettere la ciliegina sulla torta c&rsquo;&egrave; un&rsquo;erogazione di coppia lineare ma mai piatta, che permette di sfruttare tutto l&rsquo;arco di erogazione.&nbsp;Una volta in autostrada, con il motore che ai canonici 130 orari gira sui 5.500 e si dimostra abbastanza parco nei consumi (in linea con il dichiarato di 4,3 litri ogni 100 km), verrebbe comodo avere maggiore protezione dal cupolino, che fa il suo ma non scherma totalmente. Per quello, per&ograve;, c&rsquo;&egrave; la lista degli accessori in optional o la versione GT, un allestimento creato proprio per le percorrenze pi&ugrave; lunghe. Altra piccola pecca, a proposito di viaggi, &egrave; da segnalare sul monoammortizzatore: non c&rsquo;&egrave; il pomello di regolazione del precarico che tanto aiuta quando il numero dell&rsquo;equipaggio e il carico della spedizione variano di giornata in giornata.Ultima considerazione, non certo per importanza, riguarda l&rsquo;elettronica: questa moto riesce a trasformare l&rsquo;assenza di assistenza alla guida in un vantaggio, potendo contare su un binomio motore-ciclistica particolarmente riuscito ed equilibrato che permette di farne a meno, tenendo competitivo il prezzo.La Tracer 7 &egrave; una moto semplice - ma assolutamente divertente e non banale - con una missione difficile: unire sportivit&agrave; e razionalit&agrave; puntando ad essere una valida opzione, sia per i pi&ugrave; giovani, che per i motociclisti navigati, magari stufi dei pesi mastodontici, dell&rsquo;elettronica da shuttle e dalle badilate di cavalli e coppia delle maxi. E sembra riuscirci piuttosto bene! Yamaha Tracer 7: il prezzo Parte della capacit&agrave; di essere una moto per tutti, e del successo che continua ad avere, &egrave; da rintracciare nel listino. La Yamaha Tracer 7, infatti, parte da 9.199 euro ed &egrave; disponibile in tre colorazioni: due varianti di livrea nera (Midnight Black e Icon Performance) e una rossa (Redline). Chi cerca maggiore attitudine al viaggio pu&ograve; puntare alla Tracer 7 GT, versione ricca di accessori, tra cui parabrezza Touring e sella Comfort, a 10.199 euro.        

Non ha subito stravolgimenti e, in quest'era hi-tech, &egrave; immune all&rsquo;elettronica. Eppure, continua ad essere apprezzata da giovani ed esperti: ecco perch&eacute;

Test Yamaha Tracer 7 2024: la crossover dei due mondi

In occasione del primo round del Campionato Italiano Velocità 2024, vi consigliamo un itinerario speciale da fare nei dintorni del circuito romagnolo, per vivere tutta la magia dell’Appennino Centrale. L’abbiamo percorso in sella alla "gran turismo" giapponese equipaggiata con le Roadsmart IV

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Siamo tornati in sella all'eclettica crossover giapponese, per scoprire il segreto del suo successo

Yamaha Tracer 7 2024: la gallery del test

        Torna l'e-bike Tour di Yamaha 2024, organizzato con la rete di Concessionari YEEC Yamaha eBike Experience Center sparsi per l'Italia, si compone di dieci tappe, distribuite dal marzo al luglio. Ogni tappa sar&agrave; contraddistinta da test ride gratuiti dei modelli dalla Casa di Iwata: eMBT MORO 07, Wabash RT, CrossCore RC e Booster Easy. YAMAHA APRE LE PORTE DELLE SUE CONCESSIONARIE CON L'OPEN WEEKEND Location e date La tappa inaugurale dell'eBike Tour 2024 prender&agrave; il via il weekend del 23 e 24 marzo a Milano, in concomitanza con gli "eMoving Days", evento che raduna nel quartiere di City Life gli interessati a esplorare le alternative di mobilit&agrave; elettrica e i protagonisti del settore. Il percorso del Tour Yamaha toccher&agrave; successivamente Tezze sul Brenta (VI), Lecco, Montezemolo (CN), Segrate (MI), Riva del Garda (TN), Lignano Sabbiadoro (UD), Torino e Varese. La tappa finale si terr&agrave; al Salone Internazionale della Bici IBF (Italian Bike Festival), in programma dal 13 al 15 settembre a Misano, presso il Misano World Circuit. Il tour accoglier&agrave; ciclisti di ogni livello di esperienza. Il calendario completo delle tappe &egrave; consultabile sul sito ufficiale Yamaha, nella sezione Eventi &amp; Experience &ndash; Tour. IN GRAN BRETAGNA SCATTA L'ALLARME: LE BICICLETTE ELETTRICHE SI INCENDIANO       

L'itinerario si estende in dieci tappe a partire da marzo fino a luglio 2024: quella finale si terr&agrave; nella prestigiosa location del Salone della Bici

E-bike Tour di Yamaha 2024: tutto quello che c'è da sapere

        Pol Tarr&eacute;s &egrave; un'icona nel mondo delle competizioni su due ruote, noto per le sue imprese e i record che infrange. Nel 2020, ha fatto la storia raggiungendo la vetta del Cerro Mercedario delle Ande con la sua Yamaha Tenere 700, stabilendo un nuovo Guinness World Record per una moto ADV bicilindrica. Ma per Tarr&eacute;s, i record sono solo il punto di partenza per nuove sfide. MOTO E RECORD MONDIALI: 10 CURIOSIT&Agrave; CHE SICURAMENTE NON SAPETE Sulle vette pi&ugrave; alte senza ossigeno Solo pochi giorni fa ha affrontato l'Ojos Del Salado, il vulcano attivo pi&ugrave; alto del pianeta, sulla sua Yamaha YZ450FX, stabilendo un nuovo record. Meno di 24 ore dopo, si &egrave; preparato a scalare nuovamente il vulcano, questa volta con la sua Yamaha Tenere 700 World Raid, che pesa il doppio della YZ450FX. Nonostante le difficolt&agrave;, Tarr&eacute;s ha dimostrato la sua determinazione e le sue enormi abilit&agrave; anche nelle condizioni pi&ugrave; complicate. Era il 7 marzo quando ha affrontato di nuovo il vulcano, raggiungendo un'altitudine mai registrata prima d'ora, oltre 6.677 metri.  Nel 2020, quando ha conquistato la sua prima vetta, Tarr&eacute;s ha fatto affidamento su una bombola di ossigeno per sopravvivere alle condizioni estreme. Anche in questo caso, a causa dei bassi livelli di ossigeno, ha bruciato circa 20mila calorie al giorno per raggiungere il record di altitudine. Ma l'impresa &egrave; stata ancora pi&ugrave; assurda se si pensa che stavolta non ha usato una bombola di ossigeno, ma un'aspirazione naturale.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Pol Tarr&eacute;s (@poltarres13)      YAMAHA APRE LE PORTE DELLE SUE CONCESSIONARIE CON L'OPEN WEEKEND       

Il pilota, famoso per le sue imprese oltre i limiti, ha affrontato l'Ojos Del Salado pima sulla sua Yamaha YZ450FX e poi con la Tenere 700 World Raid

Pol Tarrés nuovi record del mondo sul vulcano con la Yamaha

        Appuntamento con Yamaha Motor da segnare sul calendario: questo weekend (sabato 16 e domenica 17), il marchio apre le porte delle sue Concessionarie Ufficiali e degli YEEC (Yamaha Ebike Experience Center), invitando a scoprire e testare la sua nuova gamma di moto, scooter ed ebike. Coloro che parteciperanno avranno la possibilit&agrave; di vedere dal vivo e provare diversi modelli, dai T&eacute;n&eacute;r&eacute; e TMAX, alle ultime novit&agrave; tecnologiche della gamma Hypernaked. Negli YEEC, sar&agrave; invece possibile testare la gamma eBike sviluppata al 100% da Yamaha, come la MTB Moro 07, la gravel Wabash, le urban Crosscore e il Booster Easy. Un weekend da non perdere Ci saranno anche diversi esperti Yamaha, i quali illustreranno tutte le caratteristiche distintive di ogni mezzo e saranno pronti a rispondere a tutte le domande che verranno loro sottoposte. Per prenotare un&rsquo;esperienza di guida si pu&ograve; andare direttamente sul sito Yamaha oppure presso la Concessionaria Ufficiale Yamaha pi&ugrave; vicina. Andrea Colombi, Country Manager di Yamaha Motor Europe NV, filiale Italia, dichiara: &ldquo;Non vediamo l&rsquo;ora di aprire ancora una volta le porte dell'universo Yamaha ai nostri clienti, e non solo: l'Open Weekend segna l&rsquo;inizio della tanto attesa stagione, dove aspettiamo i clienti perch&eacute; possano toccare con mano i nostri modelli e se ne possano innamorare. Ad accoglierli ci sono i professionisti dei concessionari Ufficiali, pronti a soddisfare tutte le curiosit&agrave; e a rispondere alle domande, a far scoprire i servizi e gli accessori e far s&igrave; che la full immersion nel mondo Yamaha si trasformi in un&rsquo;esperienza davvero esclusiva.&rdquo; YAMAHA EXTENDED WARRANTY +5, LA NUOVA OFFERTA PER L'ESTENSIONE DELLA GARAZIA       

Le date sono sabato 16 e domenica 17 marzo, e sar&agrave; messa a disposizione tutta la nuova gamma di moto, scooter ed ebike

Yamaha apre le porte delle sue Concessionarie con l'Open Weekend

        Yamaha Motor lancia ufficialmente la nuova Yamaha Extended Warranty +5, un'opzione che consente di estendere la copertura di garanzia e il servizio di traino degli scooter e delle moto del marchio fino a 7 anni. Disponibile presso la rete dei concessionari ufficiali a partire dal 5 marzo 2024, pu&ograve; essere attivata al momento dell'immatricolazione o entro i successivi 36 mesi. SUPERSEX: LA MITICA YAMAHA T&Eacute;N&Eacute;R&Eacute; 600 CON ROCCO SIFFREDI DA PARIGI A ORTONA Yamaha Extended Warranty +5 Chi ha gi&agrave; optato per l'estensione a 5 anni pu&ograve; ampliare la copertura a 7 anni con un costo contenuto di 20 euro, purch&eacute; il veicolo non superi i 36 mesi dall'acquisto. L'estensione di garanzia, mantenuta attiva con una regolare cura e manutenzione presso la rete ufficiale Yamaha, pu&ograve; essere trasferita al nuovo proprietario in caso di vendita del veicolo, sia attraverso la concessionaria ufficiale sia tra privati. Andrea Colombi, Country Manager di Yamaha Motor Europe NV, filiale Italia, dichiara: "Abbiamo dedicato impegno e risorse per sviluppare un servizio volto a tutelare i nostri clienti. Siamo entusiasti di presentare un'extended warranty cos&igrave; completa e duratura nel tempo. Con una copertura di 7 anni, garantiamo serenit&agrave; a tutti gli amanti delle due ruote, riaffermando la solidit&agrave; e la seriet&agrave; del nostro marchio". YAMAHA PRESENTA IL NEO&rsquo;S DELIVERY, PER LE AZIENDE CHE FANNO SERVIZIO A DOMICILIO        

Disponibile dal 5 marzo 2024, consente ai clienti di godere fino a 7 anni di copertura

Yamaha Extended Warranty +5, la nuova offerta per l'estensione della garazia

        Yamaha Motor presenta il NEO&rsquo;s Delivery, la versione elettrica dello scooter NEO&rsquo;s, pensata proprio per supportare le aziende che effettuano consegne in citt&agrave;. Lo scooter &egrave; infatti stato realizzato per essere dedicato a chi ha fatto del servizio di delivery a domicilio un business e necessit&agrave; di un mezzo pratico, che richiede bassa manutenzione e costi di gestione ridotti, assiurando al contempo accesso a tutti i centri urbani, maneggevolezza e resistenza. E possono guidarlo tutti! Le specifiche  Il NEO's Delivery &egrave; dotato di due batterie al litio rimovibili che garantiscono un'autonomia fino a 68km e una lunga durata, e che si ricaricano durante la marcia o presso qualsiasi presa di corrente. Possiede poi due cavalletti, uno centrale e uno laterale standard, i quali consentono al rider di fermare il mezzo senza fatica, agevolandolo nel lavoro di ogni giorno. La facilit&agrave; d&rsquo;uso di NEO&rsquo;s Delivery &egrave; confermata anche dalla presenza di diverse modalit&agrave; di guida selezionabili in base alle condizioni di strada e traffico, dal quadro strumenti LCD compatto e intuitivo, dal sistema intelligente keyless e dalle funzioni di connettivit&agrave; dell&rsquo;app MyRide con cui monitorarne lo stato di salute e di ricarica direttamente dallo smartphone. Andrea Colombi, Country Manager di Yamaha Motor, ha dichiarato che &ldquo;Yamaha si conferma all'avanguardia nell'offrire soluzioni di mobilit&agrave; alternativa, da oggi fornendo anche alle aziende un&rsquo;opzione progettata proprio in base alle loro esigenze, sostenibile sia verso l&rsquo;ambiente, sia in termini di costi di esercizio e di maneggevolezza e versatilit&agrave;. Vogliamo mettere le nostre competenze nello sviluppo di veicoli elettrici al servizio di chi si occupa di delivery in contesti urbani per assicurare loro di poter contare su una flotta di mezzi sicuri per i rider, pratici, maneggevoli, versatili e a zero emissioni, una necessit&agrave; per il business ma, soprattutto, per l&rsquo;ambiente&rdquo;. Lo scooter &egrave; disponibile a partire da questo mese di marzo, e in due colorazioni, Milky White e Midnight Black. Il suo prezzo &egrave; di 3.299&euro;. YAMAHA GRAND FILANO, LO SCOOTER IBRIDO SBARCA IN INDONESIA       

Lo scooter &egrave; stato realizzato per supportare coloro che effettuano consegne nelle citt&agrave;, e hanno bisogno di un mezzo di trasporto pratico e a basso consumo

Yamaha presenta il NEO’s Delivery, per le aziende che fanno servizio a domicilio

        Le naked medie - ma sarebbe pi&ugrave; corretto dire: quelle sotto i 1000 cm3 - per tanti non rappresentano pi&ugrave; una &ldquo;fase di passaggio&rdquo; ma un punto di arrivo. Mezzi definitivi. Modelli adatti a soddisfare anche motociclisti esigenti, con esperienza alle spalle, capaci di sfruttare a fondo il loro potenziale. Se poi parliamo di una moto come la Yamaha MT-09, l&rsquo;olimpo del motociclismo nudo sportivo - quello delle maxi al tritolo, tutte cavalli e muscoli ben torniti - non &egrave; affatto un miraggio. A 10 anni dal suo debutto, la &ldquo;pepper naked&rdquo; di Iwata affronta le nuove sfide di mercato con un restyling di sostanza, senza per&ograve; perdere la sua proverbiale attitudine da &ldquo;castiga-passi&rdquo;. Un progetto super maturo - al centro del quale spicca l&rsquo;adrenalinico tre cilindri CP3 - capace di differenziarsi dalla concorrenza e di salire sul ring con una sua spiccata identit&agrave;&hellip; estetica, tecnica e dinamica. Ecco le prime considerazioni e i voti per categoria - design, contenuti tecnici, comfort, piacere di guida e rapporto qualit&agrave;/prezzo - nel consueto #SottoEsame. YAMAHA MT-09 2024: DESIGN  Elementi stilistici, che sfidano le convenzioni e danno vita ad un mezzo di carattere adatto a chi pu&ograve; vantarne almeno altrettanto. La MT-09 in versione 2024 radicalizza le linee slim che l&rsquo;hanno sempre caratterizzata. All&rsquo;avantreno debutta un faro a led bi-funzionale squadrato e compatto con una nuova forma, che lo rende pi&ugrave; omogeneo al serbatoio (anch&rsquo;esso ridisegnato). In generale, tutto il corpo moto presenta volumi pi&ugrave; contenuti attraverso l'eliminazione degli elementi superflui per favorire il controllo del mezzo e la resa dinamica. Girandole attorno si fa apprezzare il design pulito e filante del codino, ben raccordato alla meccanica muscolosa &ldquo;da centometrista&rdquo; in bella vista. Tre le colorazioni disponibili: Midnight Cyan, Icon Blue e Tech Black. VOTO 7,5 YAMAHA MT-09 2024: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONI L&rsquo;identikit tecnico parte sicuramente dal motore: l&rsquo;apprezzato 3 cilindri crossplane di 890 cm3 e 119 CV dichiarati &egrave; un piccolo capolavoro di ingegneria motociclistica: in un colpo solo, la calma prima della tempesta e la tempesta perfetta! Con il sound enfatizzato dall&rsquo;adozione di un nuovo airbox e di una griglia di amplificazione acustica che trasmette &ldquo;l'urlo&rdquo; in accelerazione dritto al pilota.Per il resto, si punta al concreto, con componenti solide e ben collaudate; cos&igrave; come l&rsquo;elettronica, efficiente e completa di tutto. Facciamo un rapido ripasso: acceleratore ride-by-wire, cambio quickshifter bidirezionale di terza generazione (di serie), mappe motore, una piattaforma inerziale a 6 assi, cornering ABS, Brake Control, Traction Control, sistema anti-impennata, Slide Control (che regola la potenza quando si prevede uno slittamento laterale della ruota posteriore); poi c'&egrave; la nuova funzione BSR (Back Slip Regulator) che incrementa la stabilit&agrave; quando la ruota posteriore si blocca a seguito di un'eccessivo intervento di freno motore, controllando il livello di coppia prodotta.A proposito delle modalit&agrave; di guida, una delle novit&agrave; del 2024 &egrave; l&rsquo;aumentata possibilit&agrave; di personalizzazione attraverso il menu Yamaha Ride Control (YRC), che permette di selezionare le caratteristiche di potenza del motore e il livello di intervento dei sistemi elettronici per adattarsi alle proprie preferenze e condizioni. Le tre modalit&agrave; integrate, "Sport", "Street" e "Rain" sono completate dall'opzione di preconfigurazione di due modalit&agrave; customizzabili. In questo modo &egrave; possibile creare impostazioni YRC specifiche modificando il livello di supporto dei sistemi elettronici come Power (PWR), il Sistema di controllo della trazione (TCS) e il sistema di controllo dell'impennata (Lift Control) che possono essere regolate direttamente tramite il cruscotto della MT-09 o utilizzando uno smartphone attraverso l'app MyRide.Il telaio &egrave; un leggero Deltabox in alluminio con sistema CF die-cast, mentre le sospensioni sfruttano una forcella KYB da 41 mm completamente regolabile per precarico, compressione e smorzamento, rivista nel setting di fabbrica, e un mono posteriore, sempre KYB regolabile, anch&rsquo;esso rivisto. Tra le altre novit&agrave; a bordo, la nuova pompa radiale Brembo, il cruise control, lo schermo a colori TFT da 5&rsquo;&rsquo; con 4 differenti layout e connettivit&agrave; con lo smartphone di serie e la presa USB di tipo C installata sotto la sella, per consentire la ricarica di apparecchiature elettroniche. VOTO: 9 YAMAHA MT-09 2024: ERGONOMIA E COMFORT Qui, il lavoro svolto &egrave; stato di fine cesellamento, alla ricerca di un&rsquo;ergonomia perfezionata con modifiche del rapporto manubrio/pedana/sella. Ora il manubrio - settabile su due posizioni, in base alle preferenze del pilota e allo stile di guida - &egrave; pi&ugrave; in basso, mentre le pedane (dal nuovo design) sono arretrate di 30,6 mm rispetto al modello precedente e sono state rialzate di 9,5 mm (anche in questo caso, l'altezza pu&ograve; essere regolata su due posizioni in base alle preferenze). Infine, sulla MT-09 2024 sella pilota e passeggero sono separate, con il &ldquo;gradino&rdquo; tra le due che contribuisce a mantenere il pilota in avanti e sulla parte anteriore della moto.&nbsp;Nel complesso, una posizione di guida che - sebbene efficacemente rivista per andare a caricare maggiormente l&rsquo;avantreno -&nbsp; rimane ancora molto tipica; peculiare, nella sua capacit&agrave; di enfatizzare il carattere&nbsp; &rdquo;fun&rdquo; della moto (e istigare ai monoruota).Buona &egrave; anche l&rsquo;abitabilit&agrave; generale, ovviamente per quanto riguarda il pilota, perch&eacute; il passeggero rimane un&rsquo;eventualit&agrave; da valutare solo per brevi tratti o passeggiate poco impegnative sul fronte chilometrico.Da segnalare, i nuovi Indicatori di direzione con clic rapidi e cancellazione automatica, risultati molto pratici nell&rsquo;uso sul campo e i nuovi blocchetti elettrici, ben studiati, che permettono di &ldquo;muoversi&rdquo; tra i settaggi delle varie funzioni in maniera facile e intuitiva. VOTO: 8 YAMAHA MT-09 2024: PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE  La MT-09 &egrave; un mezzo unico! Che da sempre, sin dal suo esordio sul mercato (ormai 10 anni fa), si distingue per l&rsquo;indiscutibile personalit&agrave; dinamica. Una moto pronta a saettare tra le curve con la sola forza del pensiero, sotto le sciabolate energiche del CP3. Che motore&hellip; e che sound! Il nuovo sistema di &ldquo;amplificazione&rdquo;, che quando si spalanca il gas convoglia i ruggiti di potenza verso il pilota, rende le accelerazioni immersive e coinvolgenti.Insomma, qui di birra ce n&rsquo;&egrave; davvero tanta e tutto sembra studiato per enfatizzare, sia i colpi di fionda in uscita di curva, che la rabbia prestazionale. Soprattutto da quando l&rsquo;effetto on/off &egrave; solo un lontano ricordo delle versioni del passato. Ora tutto &egrave; pi&ugrave; smooth, senza per&ograve; rinunciare a nulla in fatto di grinta e cattiveria. Un temperamento esplosivo, enfatizzato dal picco di coppia disponibile gi&agrave; ai medi giri e &ldquo;animato&rdquo; da un quickshifter preciso come il grilletto di un cecchino. E se la mappa &ldquo;Sport&rdquo; &egrave; perfetta per alimentare le derive pi&ugrave; teppistiche, &ldquo;Street&rdquo; supporta in maniera eccellente, tanto la voglia di andare a spasso, quanto l&rsquo;improvviso prurito prestazionale, sempre dietro l&rsquo;angolo. Al resto, pensa una ciclistica davvero a punto. Forcella e mono gestiscono strapazzi e maltrattamenti senza affanno, senza che &ldquo;il cavallo&rdquo; arrivi mai a imbizzarrirsi. In accelerazione, il retrotreno rimane neutro, con oscillazioni graduali che sostengono la trazione, senza mai far &ldquo;sedere&rdquo; l&rsquo;assetto. In staccata, la forcella diventa un prolungamento delle braccia (braccia forti, da bodybuilder) per poi distendersi e disegnare linee con la precisione di un compasso. La MT-09 &egrave; una vera sciabola, con cui affettare curve, una dietro l&rsquo;altra, con grande soddisfazione. Ottima la frenata, che in quest&rsquo;ultima versione d&agrave; la sensazione di essere pi&ugrave; potente senza cedere nulla in quanto a modulabilit&agrave;; ben calibrata l&rsquo;elettronica, presente e vigile senza mai risultare invasiva. VOTO: 9 YAMAHA MT-09 2024: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO Qui c&rsquo;&egrave; davvero poco da dire, al prezzo di 10.899 euro ci si mette in garage una naked sportiva, ben fatta ed equipaggiata a puntino che - nell&rsquo;uso su strada - pu&ograve; guardare senza timore reverenziale al mondo delle maxi regalando grande soddisfazione. VOTO: 8  YAMAHA MT-09 2024: CONCLUSIONI Se impari a sfruttarla, non ce n&rsquo;&egrave; per nessuno: personalit&agrave; e temperamento esplosivo, qui, fanno la differenza. Una super "nuda", capace di regalare intensi momenti di gioia e gusto motociclistico. E divertimento... tanto, sfrenato, teppistico, divertimento.&nbsp;VOTO FINALE: 8,3       

L&rsquo;ultima evoluzione della tre cilindri Yamaha alza ulteriormente l&rsquo;asticella e lancia un deciso guanto di sfida alla concorrenza. Pregi, difetti, piacere di guida e prezzo. Meriter&agrave; la lode?

Test Yamaha MT-09 2024: i voti del #SottoEsame

Le immagini della nostra prova nella splendida cornice dell'isola di Lanzarote

Yamaha MT-09 2024: la gallery del test

        Una di quelle notizie che appesantiscono l'umore. Yamaha non vender&agrave; pi&ugrave; R1 targate in Europa a partire dal prossimo anno, ma rimarr&agrave; la produzione limitata di moto dedicate all'uso in pista (con tutto il progamma GYTR), quindi non omologate per la guida su strada. La scelta arriva in seguito all'operazione simile gi&agrave; fatta con la R6, che da diversi anni non &egrave; pi&ugrave; disponibile sui listini delle moto stradali.&nbsp; Perch&egrave; non la faranno pi&ugrave; stradale? Perch&egrave;? Principalmente per l'omologazione del motore. Con la pi&ugrave; restringente normativa Euro5+, tutte le moto sul mercato europeo sono state costrette a rivedere le emissioni e nel caso della R1 si tratterebbe di limitarne anche le prestazioni, gi&agrave; abbastanza "tappate" da tutte le normative anti inquinamento finora applicate alle due ruote. Il comunicato stampa recita cos&igrave;: "La produzione globale della R1 continuer&agrave; in futuro, cos&igrave; come il programma di sviluppo che ha visto la moto assicurarsi i titoli mondiali sia nel WorldSBK che nell'EWC. Sebbene le esigenze dei clienti Yamaha si siano evolute negli ultimi anni, la R1 rimane una scelta popolare per i team che cercano di assicurarsi un pacchetto gara competitivo ed economico e per le persone focalizzate sul miglioramento della propria esperienza in pista.  Ecco perch&eacute; dal 2025, vista la difficolt&agrave; nel soddisfare i requisiti di omologazione Euro5+, in Europa la R1 sar&agrave; resa disponibile con specifiche rivolte esclusivamente all'uso in pista, come gi&agrave; fatto in precedenza con la R6". Non &egrave; una novit&agrave; e non &egrave; la prima volta che questa cosa accade in Europa. A dare forfait prima di lei non c'&egrave; stata solo la R6 ma anche tutta la serie GSX-R di Suzuki, con la 1000 che &egrave; rimasta, per&ograve;, in vendita negli Stati Uniti.  &nbsp; Non bastava omologarla Euro5+? Ma perch&egrave; non fare semplicemente un upgrade all'Euro5+ anche se si perdono un po' di cavalli e prestazioni? Semplicemente, in questo segmento che &egrave; ormai una nicchia, l'investimento nelle modifiche meccaniche ed elettroniche non avrebbe un conseguente ritorno economico dato dalle poche vendite sul mercato europeo, ormai dedicato a moto meno estreme e orientate al viaggio pi&ugrave; che alla velocit&agrave;. Ci piange il cuore, perch&egrave; non serve essere invasati di supersportive per capire che questa notizia mette fine a una dinastia fra le pi&ugrave; importanti del mondo delle due ruote, che ha vissuto nella gloria delle tante vittorie del campionato Superbike e delle parecchie innovazioni che ha portato nel corso degli anni, a partire dal 1998, anno nel quale la prima versione della R1 ha rivoluzionato il panorama delle supersportive.         

La decisione &egrave; simile a quella gi&agrave; presa in passato con la R6: il modello di punta delle Superbike di Iwata sar&agrave; acquistabile solo in configurazione non omologata per la pista e non sar&agrave; targabile.

Tracer 9 GT+

Prezzo Franco concessionario

Potenza kW / Giri motore

Scheda tecnica Yamaha Tracer 9 GT+

MISURE Yamaha Tracer 9 GT+

MOTORE Yamaha Tracer 9 GT+

CICLISTICA Yamaha Tracer 9 GT+

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