        A piccoli passi l&rsquo;Italia sembra riuscire a scacciare l&rsquo;incubo Coronavirus. Grazie alla grande campagna vaccinale che ha fatto registrare sempre meno casi di positivit&agrave; oltre che a sintomi molto pi&ugrave; lievi rispetto a quelli della prima ondata, il Governo ha deciso di mettere fine allo stato di emergenza il prossimo 31 marzo. SUPER GREEN PASS OBBLIGATORIO PER I PILOTI: LE NUOVE REGOLE Cosa cambia Il Green Pass probabilmente non verr&agrave; eliminato, ma sar&agrave; richiesto in sempre meno occasioni. Tra i vari cambiamenti che da marzo ci si aspettano, tanti saranno legati al settore turistico: dal 1? i viaggiatori provenienti dai Paesi extraeuropei potranno entrare nel nostro Paese senza effettuare il periodo di quarantena, mostrando semplicemente il Green Pass base. Novit&agrave; anche per i tanti tifosi che potranno tornare allo stadio e nei palazzetti, la cui capienza massima arriver&agrave; rispettivamente al 75% e al 60%. Si potr&agrave; tornare a consumare pasti nei ristoranti e bar all&rsquo;aperto senza presentare la tessera verde, ma mentre all&rsquo;interno rimarr&agrave; obbligatorio. Dal 10 marzo si potr&agrave; inoltre tornare a visitare i propri parenti ricoverati negli ospedali, consumare cibi e bevande all&rsquo;interno di cinema e impianti sportivi. Il 1? aprile invece, potrebbero venire allentate le restrizioni per quanto riguarda i trasporti a lunga percorrenza (arei, treni e navi) e per le strutture ricettive. UN MEDICO ITALIANO TRA I VILLAGGI DELL'UGANDA: IN MOTO PER PORTARE I VACCINI       

Le maggiori novit&agrave; riguardano i turisti provenienti dai paesi extra Ue e la capienza negli impianti sportivi. Il Green Pass non verr&agrave; abbandonato, ma sar&agrave; obbligatorio solo in alcune situazioni

Covid, stop allo stato di emergenza il 31 marzo: cosa cambia?

        Mentre in Italia ci si avvia verso le riaperture e le varie estensioni/revoche del coprifuoco, il dilemma degli spostamenti per i cittadini dello stivale resta sempre un tema caldo, tanto caldo quanto quello sull&rsquo;ormai famoso &ldquo;Green Pass&rdquo;, la certificazione che permette ai cittadini di spostarsi liberamente tra regioni di colore diverso e partecipare ad alcuni eventi con presenza di pubblico. Ma come si ottiene la cosiddetta "Certificazione verde Covid-19"? Ecco alcune informazioni per richiederla e per sapere quanto dura. Green Pass in Italia e in Europa: come funzionano gli spostamenti La durata In breve, secondo quanto previsto dal nuovo testo finale del dl Covid firmato da Roberto Speranza, il "green pass" sar&agrave; valido solo ed esclusivamente da 15 giorni dopo la prima dose di vaccino e durer&agrave; nel complesso 9 mesi. Mentre durer&agrave; 6 mesi dopo l&rsquo;avvenuta guarigione dal covid. Procedure di rilascio Nel caso della certificazione post-vaccino, la stessa viene rilasciata in forma cartacea o digitale direttamente dalla struttura sanitaria di competenza, mentre se viene richiesta dopo essere guariti dal virus a rilasciarla &ndash; sempre in cartaceo o digitale &ndash; sar&agrave; la stessa struttura ospedaliera nella quale si &egrave; stati ricoverati o, altrimenti, la Asl di riferimento. Questione diversa, invece, per il rilascio post-tampone. In questo caso, infatti, il &ldquo;green pass&rdquo; sar&agrave; consegnato alla persona direttamente dalla struttura sanitaria pubblica, privata autorizzata, accreditata, dalle farmacie, dai medici di medicina generale e dai pediatri che hanno effettuato il test. Che ricordiamo, pu&ograve; essere sia tampone antigenico rapido sia molecolare a condizione che lo stesso risulti con esito negativo. Anche dopo la prima dose Tuttavia, nel nuovo testo finale del dl Covid c&rsquo;&egrave; una importante novit&agrave;. Per quanto riguarda la Certificazione Verde per i vaccinati, infatti, la stessa pu&ograve; essere rilasciata anche contemporaneamente alla somministrazione della prima dose di vaccino e avr&agrave; validit&agrave; dal 15&deg; giorno dopo l&rsquo;iniezione fino alla successiva data di completamento del ciclo vaccinale. Mascherina "Yamaha R1": la protezione prende la forma di moto       

L&rsquo;attestazione che permetter&agrave; ai cittadini di spostarsi liberamente tra regioni di colore diverso e partecipare ad alcuni eventi con presenza di pubblico avr&agrave; validit&agrave; di 9 mesi dopo il vaccino

Green Pass: tutto quello che c’è da sapere per richiedere la certificazione

Cambiamenti in vista per tutta l&rsquo;Italia, che a partire da domani, 19 maggio, potr&agrave; contare su un nuovo coprifuoco per le zone gialle spostato alle 23 - dal 7 giungo alle 24 -, per poi essere definitivamente abolito a partire dal prossimo 21 giugno (primo giorno d&rsquo;estate).  Green Pass in Italia e in Europa: come funzionano gli spostamenti  Riaperture graduali  &Egrave; bastata poco pi&ugrave; di mezz&rsquo;ora alla Cabina di Regia per riscrivere le nuove direttive anti-covid da seguire nelle prossime settimane e che grazie al nuovo decreto legge entreranno in vigore gi&agrave; a partire da domani.  Ma oltre agli orari del coprifuoco, nuove regole entreranno in vigore anche per quanto riguarda altri fronti. Seguendo la linea della prudenza, infatti, il presidente del Consiglio Draghi ha approvato la graduale riapertura di molte attivit&agrave;. Un passo alla volta e con cautela, dunque, quanto basta per osservare la curva del virus e per capire quali sono le attivit&agrave; che vanno pi&ugrave; ad incidere sull&#39;aumento dei contagi.  Date e attivit&agrave;  Via libera quindi all&rsquo;apertura dei centri commerciali a partire gi&agrave; dal prossimo weekend - 22-23 maggio &ndash; e alla riapertura degli impianti di risalita in montagna. Prevista anche la riapertura delle palestre per il 24 maggio e da inizio giugno quella riguardante bar e ristoranti al chiuso, anche se solo fino alle 18.00. Dopo si potr&agrave; consumare solo all&rsquo;esterno.  Semaforo verde anche per attivit&agrave; ludiche e sportive: dal 24 maggio via libera per le piscine al chiuso e a partire dal 15 giugno per i parchi a tema, mentre dal 1&deg; luglio si potr&agrave; tornare ad assistere a spettacoli e partite anche al chiuso, rispettando per&ograve; il limite del 25% della capienza o comunque non superiore a 1000 persone all&#39;aperto e 500 al chiuso.  Tornare a viaggiare: Lazio, Toscana e Trentino le mete pi&ugrave; desiderate 

Il governo cambia rotta e allenta la morsa. Seguendo la linea della prudenza, infatti, il presidente del Consiglio Draghi ha approvato la graduale riapertura di molte attivit&agrave; e nuovi orari per il coprifuoco

Covid, addio al coprifuoco e riaperture: ecco quello che c&rsquo;&egrave; da sapere

        Si fa un gran parlare di Green Pass, o pass verde, ovvero il certificato - quasi una sorta di lasciapassare - per&nbsp;muoversi&nbsp;tra le regioni in Italia e in Europa. Se ne parla molto, s&igrave;, ma ci sono ancora tanti aspetti che vanno chiariti. Tipo: quando entrer&agrave; in vigore? Proviamo a raccogliere quanto trapelato finora. Turismo In Moto, da Bari al Gargano: meraviglie di Puglia Il pass per l&rsquo;Italia Il premier Draghi ha annunciato il 4 maggio 2021, durante il G20, che il green pass nazionale, quindi quello per muoversi in Italia, sar&agrave; attivo a partire dal 15 maggio, giorno nel quale scade l'ordinanza del ministro della Salute Speranza (quarantena di 5 giorni per chi entra in Italia da un Paese dell&rsquo;Ue). L&rsquo;ordinanza ovviamente non sar&agrave; rinnovata e dal 15 maggio chi arriva in Italia, che sia un turista o un cittadino che rientra, potr&agrave; circolare senza problemi ma solo se munito di pass verde. Si tratta di un certificazione dove vengono attestati o la vaccinazione, o il tampone negativo (non sappiamo se basti il rapido o ci voglia il molecolare) fatto nelle 48 ore prima, oppure la guarigione dal Covid da non pi&ugrave; di 6 mesi. L&rsquo;idea &egrave; quella di fare un pass digitale, che difficilmente sar&agrave; funzionante per il 15 maggio: almeno all'inizio, dunque, &egrave; probabile che servir&agrave; una certificazione cartacea rilasciata dalle autorit&agrave; sanitarie di riferimento che attesti i punti spiegati poco sopra (d&rsquo;altronde siamo stati pi&ugrave; di un anno con l&rsquo;autocertificazione, cosa cambia?). E per l&rsquo;Europa? Un discorso differente, sotto alcuni aspetti, va fatto per il pass europeo. Tra tutti, le tempistiche: il Green Pass che permette di spostarsi tra gli stati dell&rsquo;Ue dovrebbe (e il condizionale &egrave; obbligatorio) entrare in funzione verso la met&agrave; giugno 2021. I criteri per lo spostamento sono gli stessi del pass italiano. Ma ci sono molte questioni in ballo: la privacy dei cittadini, la richiesta di eventuali tamponi gratuiti, l&rsquo;estensione o meno del pass anche ai paesi non membri. Ai singoli Paesi, tuttavia, resta la facolt&agrave; di imporre la quarantena all&rsquo;ingresso, anche in presenza del Green Pass. "On the road, on the beach": il raid in Sardegna con In Moto       

I certificati per circolare liberamente (anche in moto) nel nostro Paese e quello per gli stati Ue stanno per essere attivati: il primo dalla met&agrave; di maggio, il secondo dalla met&agrave; di giugno

Green Pass in Italia e in Europa: come funzionano gli spostamenti

        Le riaperture decise dal governo hanno decretato il ritorno delle zone gialle a partire dal 26 aprile. Sono quindi concessi gli spostamenti liberi tra le regioni di quel colore. Discorso diverso invece per le zone rosse o arancioni. Per potersi muovere all'interno di quei territori, chi viaggia dovr&agrave; mostrare il cosiddetto Green pass. Uno strumento che interessa ovviamente anche chi si sposta in moto. COS'&Egrave; IL GREEN PASS Il Green pass &egrave; stato varato dal governo in seguito al dibattito relativo a una sorta di "passaporto vaccinale", ovvero un documento che possa sostituire in tutto e per tutto la celeberrima autocertificazione (e il Green pass lo &egrave;), e che consenta a chi lo possiede di attestare di essersi gi&agrave; vaccinato, o di essere guarito dal Covid oppure di essere risultato negativo a un tampone 48 ore prima dello spostamento. DURATA E RILASCIO Dato che a doverlo richiedere &egrave; lo stesso che si deve spostare o dirigersi in regiono rosse/arancioni, le condizioni d'utilizzo sono diverse. Primavera 2021: la difficile rinascita del motociclismo Il Green pass per chi si &egrave; gi&agrave; vaccinato vale sei mesi ed &egrave; rilasciato dalla struttura sanitaria che ha effettuato il vaccino in formato digitale o cartaceo. Per chi &egrave; guarito dal Covid - o comunque ha terminato un periodo di quarantena -, la certificazione vale anch'essa sei mesi, &egrave; cartaceo o digitale, ed &egrave; rilasciato dalla struttura dove &egrave; avvenuto il ricovero del paziente affetto da Covid, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. Se l'utente risulter&agrave; positivo durante quei sei mesi, la certificazione non sar&agrave; pi&ugrave; valida. Infine, il Green pass per chi avesse effettuato un tampone rapido o molecolare (ed &egrave; ovviamente risultato negativo) vale 48 ore: anche in questo caso, &egrave; digitale o cartaceo, e verr&agrave; rilasciato dalla struttura che ha effettuato il tampone.       

Come funziona il documento che consente di muoversi (anche in moto) tra regioni in zona rossa e arancione: ecco le informazioni

Green pass, ecco come spostarsi ai tempi del Covid

        Tempo di riaperture in Italia, dopo la prolungata zona arancione/rossa degli ultimi mesi: da luned&igrave; 26 aprile ripartiranno numerose attivit&agrave;, come ristoranti, cinema, teatri, musei. Le nuove disposizioni dovrebbero permettere anche una maggiore facilit&agrave; di spostamenti per gli appassionati del moto-turismo: con la re-introduzione delle zone gialle, sar&agrave; di nuovo possibile uscire per delle escursioni in sella alla moto e valicare anche i confini regionali. &nbsp; Coprifuoco e spostamenti Innanzitutto, il coprifuoco: per andare incontro alle necessit&agrave; dei ristoratori, il limite orario per frequentare i locali potrebbe essere spostato alle 23, in modo da poter disporre anche la cena nei ristoranti seppure con orari &ldquo;ristretti&rdquo;. Per quanto riguarda gli spostamenti, invece, si sta studiando la possibilit&agrave; di fornire un pass per andare da una regione all&rsquo;altra. Se le zone di partenza e di arrivo sono entrambe in fascia gialla, non ci sar&agrave; bisogno di documenti specifici. In caso, invece, di spostamento da zona gialla a un diverso colore, sar&agrave; necessario esibire &ndash; oltre alla ormai nota autocertificazione &ndash; un lasciapassare che accerti il completamento del ciclo vaccinale (prima e seconda dose), il superamento del Covid oppure l&rsquo;esito negativo del tampone nelle 48/72 ore antecedenti allo spostamento. Pass digitale Il documento potrebbe essere in versione digitale, implementato su un&rsquo;app che potrebbe essere Immuni (ancora non &egrave; stato deciso): attraverso un QR Code generato sull&rsquo;applicazione, chi si sposta da una zona all&rsquo;altra potr&agrave; dimostrare la propria negativit&agrave; al tampone o le altre condizioni di permesso. Una boccata d&rsquo;aria e un passo deciso verso il ritorno alla normalit&agrave;. Primavera 2021: la difficile rinascita del motociclismo       

Le disposizioni dovrebbero aprire i confini regionali tra zone gialle. Per viaggiare verso una zona arancione, invece, allo studio un lasciapassare in versione digitale

Dal 26 aprile nuove regole per gli spostamenti, anche per le moto

        L&rsquo;Italia si &egrave; svegliata arancione nella sua quasi totalit&agrave;, con solo quattro regioni in zona rossa. Proprio per questo motivo, dunque, tengono nuovamente banco le varie discussioni su spostamenti e misure di contenimento. Le nuove disposizioni - in vigore fino al prossimo 30 aprile 2021 - implicano come di consueto regole ben precise per spostamenti, compresi ovviamente quelli in moto, che varieranno proprio in base al colore della regione. Spostamenti in moto in zona rossa e arancione: la guida Solo quattro regioni in rosso In zona rossa, per il momento, restano solamente Campania, Puglia, Sardegna e Valle d&rsquo;Aosta &ndash; dove si terr&agrave; un regime molto simile a quello del lockdown generalizzato -, mentre tutte le altre regioni d&rsquo;Italia che si ritroveranno quindi nella fascia di colore con meno restrizioni. Spostamento in moto in zona rossa? Con la tuta non ti credo: 580 euro di multa Motociclisti in zona arancione Per la quasi totalit&agrave; del territori, dunque, le regole sugli spostamenti sono quelle che ormai abbiamo imparato a conoscere in questo ultimo anno. Non si potr&agrave; entrare o uscire dal Comune o dalla regione, ma ci si potr&agrave; muovere liberamente all&rsquo;interno di essi tra le 5 e le 22 e senza autocertificazione. Previsto anche lo spostamento nelle seconde case dentro e fuori regione, a patto che vengano rispettate le ordinanze di divieto specifiche della regione di destinazione, e sar&agrave; consentito anche lo spostamento per far visita ad amici o parenti, ma con le consuete regole di una sola volta al giorno nello stesso Comune, sempre tra le 5 e le 22, per un massimo di due persone, oltre a quelle gi&agrave; conviventi nell&rsquo;abitazione. Chi &egrave; in zona arancione, quindi, pu&ograve; spostarsi in moto seguendo le direttive emanate dal Governo, oltre alla possibilit&agrave; di poter sempre rientrare presso la propria residenza, domicilio o abitazione. Tornare a viaggiare: Lazio, Toscana e Trentino le mete pi&ugrave; desiderate       

Il Bel Paese si tinge di arancio ed &egrave; pronto ad affrontare un mese di aprile ancora ricco di restrizioni e limitazioni agli spostamenti. Ecco dove si potr&agrave; andare in sella alla propria moto

Spostamenti in moto zona arancione: ecco le regole

        Tutta l'Italia &egrave; in zona rossa o arancione: nessuna zona gialla, quindi, n&eacute; soprattutto bianca. Le disposizioni, entrate in vigore dalle festivit&agrave; pasquali, dureranno fino al 30 aprile 2021. Il decreto, firmato dal governo Draghi, implica delle regole precise per gli spostamenti, compresi quelli in moto, che varieranno proprio in base al colore della regione. ZONA ROSSA: SPOSTAMENTI VIETATI, MA... Le regioni in zona rossa sono Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d'Aosta. In queste regioni sono vietati gli spostamenti in moto e in scooter ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, motivi di salute o necessit&agrave;, e il rientro nella propria residenza o domicilio, "seconde case" comprese, sia dentro che fuori regione. Si pu&ograve; raggiungere il proprio partner se il luogo di ricongiungimento coincide con la residenza o il domicilio, e se nell'abitazione &egrave; presente solo la coppia. Lo spostamento tra regioni &egrave; consentito anche per raggiungere un figlio minorenne. Qualsiasi spostamento deve comunque essere effettuato rispettando le norme anti-contagio e percorrendo il tragitto pi&ugrave; breve. Per giustificarlo, serve compilare la celebre autocertificazione. Le attivit&agrave; sportive di base e amatoriali in moto sono vietate, mentre sono permessi gli allenamenti per coloro che praticano attivit&agrave; agonistiche, sia in luoghi chiusi che al pubblico: questi per&ograve; devono svolgersi esclusivamente all'interno del proprio comune dalle ore 5 alle 22, mantenendo il distanziamento. In moto in piena zona rossa: Pasqua amara per 4 motociclisti ZONA ARANCIONE: PI&Ugrave; LIBERT&Agrave; Le regioni arancioni sono Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto, provincia autonoma di Bolzano e provincia autonoma di Trento. In queste regioni &egrave; possibile girare in moto e/o scooter all'interno del proprio comune dalle ore 5 alle 22, mantenendo sempre il rispetto delle normative anti-contagio e senza bisogno di mostrare l'autocertificazione. Non &egrave; consento spostarsi in un altro comune, ad eccezione delle solite tre motivazioni: comprovate esigenze di lavoro, motivi di salute o necessit&agrave;. Chi &egrave; in zona arancione, pu&ograve; quindi spostarsi in moto per rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione, "seconde case" dentro e fuori regione, visitare amici o parenti (una sola volta al giorno), raggiungere un altro comune per chi vive in uno fino a 5.000 abitanti, entro i 30 km dal confine del proprio comune - anche in un'altra regione o provincia autonoma -, ricongiungersi con la famiglia nel luogo dove si ha la residenza, il domicilio o l'abitazione in citt&agrave; diverse per esigenze di lavoro, fare visita ai detenuti in carcere, fare la spesa in comuni diversi da quello in cui si abita solo se il proprio Comune non disponga di punti vendita. L'attivit&agrave; sportiva &egrave; consentita, sia quella base che quella agonistica, sempre ovviamente nel rispetto delle normative. Coronavirus: &egrave; cambiato il mondo della moto?       

Niente riaperture fino al 30 aprile: ecco cosa &egrave; consentito e cosa &egrave; vietato fare in sella alla propria moto o scooter per il prossimo mese

Spostamenti in moto in zona rossa e arancione: la guida

        Arriva la Pasqua e con lei il ritorno della linea dura da parte del Governo. A pi&ugrave; di un anno di distanza dallo scoppio della pandemia, ecco che a breve ci ritroveremo ad affrontare l&rsquo;ennesima festivit&agrave; viziata dal covid. A tal proposito, quindi, per scongiurare assembramenti e spostamenti non consoni, il governo Draghi riproporr&agrave; il modello adottato da Conte durante il Natale, con l&rsquo;Italia interamente colorata di rosso, ma con alcuni allentamenti nelle restrizioni. Vediamo insieme le regole. Decreto Sostegni, debiti di bollo e multe cancellati: ecco come Visite a parenti e amici Mentre in questo momento &ndash; solo nelle regioni in zona rossa - &egrave; vietato far visita a familiari e amici, nelle giornate del 3, 4 e 5 aprile (Sabato Santo, Pasqua e Pasquetta) sar&agrave; nuovamente possibile farlo, come accadde a Natale, ma con alcune limitazioni. Su tutte, infatti, ci sar&agrave; ancora una volta il divieto di spostamento tra regioni e quello tra comuni diversi da quello di residenza, ma con la possibilit&agrave; di effettuare un solo spostamento all'interno della regione, per una sola volta al giorno, e per raggiungere una sola abitazione. Tutti gli spostamenti fuori comune o regione, quindi, saranno consentiti esclusivamente per comprovati motivi di lavoro, salute o necessit&agrave; &ndash; sempre portando con s&eacute; l&rsquo;autocertificazione -, mentre rester&agrave; garantita la possibilit&agrave; di fare rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Coprifuoco ancora in vigore Resta in vigore anche il coprifuoco, che ormai ci accompagna da diversi mesi. Su tutto il territorio nazionale, dunque, non si potr&agrave; circolare tra le 22.00 e le 5.00 del mattino, salvo che per i motivi che restano sempre quelli di lavoro, necessit&agrave; o salute. Seconde case S&igrave; agli spostamenti verso le seconde case, anche a Pasqua, ma a patto che a spostarsi sia solo il nucleo familiare convivente e che la seconda casa non sia abitata da altre persone. Regala, per&ograve;, che non tutte le regioni hanno approvato: Valle d'Aosta, Sardegna, Alto Adige, Toscana e Marche, infatti, hanno ordinato lo stop agli ingressi ai non residenti, mentre Campania e Puglia, hanno vietato gli spostamenti nelle seconde case anche in ambito regionale. Tornare a viaggiare: Lazio, Toscana e Trentino le mete pi&ugrave; desiderate Aumento dei controlli e... multe salate Come avviene di consute, durante le festivit&agrave; verranno aumentati i controlli su tutto il territorio nazionale, con l&rsquo;aggiunta di moltissimi tra agenti della Polizia e militari dei Carabinieri a presidiare ogni strada italiana. Chi venisse colto nel trasgredire le leggi, quindi, rischia di subire una multa davvero salata. E se lo spostamento dovesse avvenire mediante l'utilizzo di un veicolo, le sanzioni potrebbero aumentare fino a un terzo. Multe per eccesso di velocit&agrave;: in Austria fino a 5mila euro per chi supera i limiti       

Continuano le limitazioni durante il periodo delle festivit&agrave;. Ecco tutto quello che sar&agrave; possibile fare durante i giorni di Pasqua, in attesa del nuovo decreto dopo il 6 aprile

Pasqua in zona rossa: ecco cosa si potrà fare in Italia, regole e spostamenti

        Come gi&agrave; annunciato nei giorni precedenti, il 3 dicembre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm, quello che entra in vigore dal 4 e varr&agrave; per tutte le vacanze di Natale, fino al 15 gennaio. Un decreto legge, composto da soli due articoli, molto atteso: il periodo natalizio &egrave;, da tradizione, uno dei pi&ugrave; fiorenti per il commercio e le attivit&agrave; (che hanno bisogno di una boccata d&rsquo;ossigeno) e particolarmente affollato per gli spostamenti, tra coloro che fanno ritorno nelle proprie citt&agrave; di residenza o domicilio o vogliono raggiungere i parenti lontani. &Egrave; proprio il fattore &ldquo;spostamenti&rdquo; quello che ha portato ai maggiori dibattiti tra le parti. Cosa &egrave; stato deciso? Accessori e abbigliamento 2HR, idee regalo per un Natale in moto Vietati gli spostamenti tra Regioni Dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021, queste sono le date in cui si teme il maggiori flusso di viaggi, sono vietati gli spostamenti tra Regioni diverse. Ci sono per&ograve; alcune deroghe. Possono spostarsi coloro che hanno comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessit&agrave; o motivi di salute. Inoltre, la deroga &egrave; prevista anche per chi, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, deve rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. A gi&agrave; si aggiunge che il 25 e il 26 dicembre e il 1&deg; gennaio 2021 sono vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi, con le stesse eccezioni riportate sopra. Niente da fare, invece, per gli spostamenti verso seconde case che si trovino in una Regione o Provincia autonoma diversa dalla propria e il 25 e 26 dicembre e il 1&deg; gennaio anche per quelle situate in un Comune diverso dal proprio. Il coprifuoco Se qualcuno avesse sperato in un posticipo dell&rsquo;orario notturno del coprifuoco, &egrave; stato ampiamente deluso. Resta l&rsquo;obbligo di non si pu&ograve; circolare dopo le 22 e fino alle 5 del mattino successivo se non per motivi di necessit&agrave;, lavoro o salute e, nella notte tra il 31 dicembre il 1&deg; gennaio, fino alle 7 del mattino. Benelli, promo finanziaria valida fino al 31 dicembre       

Dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021 non ci si potr&agrave; spostare da una Regione all&rsquo;altra se non per comprovate esigenze lavorative o di salute. Deroghe per chi deve rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione

Nuovo Dpcm Natale: vietati gli spostamenti tra Regioni

        Il 15 novembre sar&agrave; una data fatidica per l&rsquo;Italia. In questo giorno, infatti, il Governo decider&agrave; come proseguire riguardo alle restrizioni messe in atto fino a ora. &Egrave; stato lo stesso premier Conte a confermarlo: &ldquo;Da qui a domenica capiremo se la curva va in una direzione o nell&rsquo;altra&rdquo;. Questi giorni saranno cruciali, infatti, per capire se tutte le regioni italiane verranno dichiarate zona rossa e se arriveranno divieti e limitazioni. Insomma, un lockdown generale. Spostamenti e multe Ma cosa succede agli spostamenti? Nelle zone rosse ci sono gi&agrave; molte regole restrittive che, ben presto, potrebbero essere applicate a tutta Italia. Cerchiamo di capire, con l&rsquo;aiuto di alcune faq del Governo, qual &egrave; l&rsquo;attuale situazione di alcune regioni e quella probabilmente futura del resto della penisola. Tutto ci&ograve; anche per non incappare in violazioni e, di conseguenza, multe decisamente salate. Per non chi rispetta le regole previste per gli spostamenti nelle zone rosse c&rsquo;&egrave; il rischio di una multa di 400 euro (ridotta a 280 se si paga entro cinque giorni). Se viene indicato un nome o un indirizzo falso nell&rsquo;autocertificazione si rischia una pena da 1 a 6 anni di reclusione. Infine, per chi non rispetta la quarantena incappa in una sanzione penale con arresta da 3 a 18 mesi e in una multa da 500 a 5.000 euro. Mercato moto e il Covid: "Siamo ottimisti, le due ruote nel trasporto possono ridurre i rischi" Alcune faq del Governo Si pu&ograve; uscire per andare al lavoro? E a trovare parenti o congiunti?&nbsp; All&rsquo;interno dell&rsquo;area rossa &egrave; vietato ogni spostamento, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi (inclusi quelli dell&rsquo;area gialla o arancione), ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessit&agrave; (per esempio l&rsquo;acquisto di beni necessari) o motivi di salute. Non &egrave; consentito far visita o incontrarsi con parenti o amici non conviventi, in qualsiasi luogo, aperto o chiuso. Sono consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista. &Egrave; consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. &Egrave; comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione per uscire, &egrave; obbligatorio restare a casa, per il bene di tutti. Gli spostamenti devono essere giustificati in qualche modo? &Egrave; necessario produrre un&rsquo;autodichiarazione?&nbsp; Si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potr&agrave; essere resa su moduli prestampati gi&agrave; in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicit&agrave; delle autodichiarazioni sar&agrave; oggetto di controlli successivi e l&rsquo;accertata falsit&agrave; di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro pu&ograve; essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata. Chi &egrave; sottoposto alle misure della quarantena o dell&rsquo;isolamento, si pu&ograve; spostare? No, &egrave; previsto il &ldquo;divieto assoluto&rdquo; di uscire di casa per chi &egrave; sottoposto alla misura dell&rsquo;isolamento, essendo risultato positivo al virus, o della quarantena precauzionale qualora sia stato identificato come contatto stretto di caso COVID-19. In tale ultimo caso &egrave; consentito uscire, utilizzando un mezzo privato, esclusivamente al fine di effettuare gli accertamenti diagnostici prescritti dal medico, evitando i contatti con altre persone e osservando scrupolosamente tutte le misure precauzionali, tra cui l&rsquo;obbligo di indossare la mascherina. Cosa significa &ldquo;comprovate esigenze lavorative&rdquo;? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le &ldquo;comprovate esigenze lavorative&rdquo;?&Egrave; sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se &egrave; consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. &ldquo;Comprovate&rdquo; significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al (dal) lavoro, anche tramite l&rsquo;autodichiarazione di cui alla FAQ n. 2 o con ogni altro mezzo di prova, la cui non veridicit&agrave; costituisce reato. In caso di controllo, si dovr&agrave; dichiarare la propria necessit&agrave; lavorativa. Sar&agrave; cura poi delle Autorit&agrave; verificare la veridicit&agrave; della dichiarazione resa con l&rsquo;adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni. Se abito in un Comune e lavoro in un altro, posso fare &ldquo;avanti e indietro&rdquo;?In questi casi lo spostamento &egrave; giustificato per esigenze lavorative, se non &egrave; possibile lavorare da casa. Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potr&agrave; rientrarvi?S&igrave;, si potr&agrave; rientrare, comunque, per la prima volta, dopo il 6 novembre 2020. Successivamente, gli spostamenti saranno consentiti solo negli ambiti e per i motivi chiariti alla FAQ n. 1. Nuovo Dpcm, al minimo gli spostamenti: la moto resta mezzo sicuro       

Il 15 novembre il Governo decider&agrave; se trasformare l&rsquo;interno Paese in zona rossa e allora le restrizioni pi&ugrave; rigide andranno a colpire tutte le regioni. Quali sono gli spostamenti consentiti? Lo spiegano le faq

L’Italia verso il lockdown generalizzato: cosa cambia per gli spostamenti?

In serata dovrebbe arrivare l&rsquo;annuncio in conferenza nazionale, ma Giuseppe Conte ha gi&agrave; firmato la scorsa notte il nuovo Dpcm che avr&agrave; validit&agrave; dal 5 novembre fino al 3 dicembre 2020. Secondo gli ultimi aggiornamenti l&rsquo;Italia viene divisa in tre aree, in base al rischio di contagio: aree rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e gialle&nbsp;(pi&ugrave; sicure). Ogni zona, dunque, avr&agrave; restrizioni e regole differenti (non sappiamo ancora dove saranno collocate le varie regioni, ma circolano gi&agrave; diverse ipotesi). Cosa cambia per gli spostamenti, anche in moto?  EICMA guarda al 2021: &quot;Lavorare per il buono che verr&agrave;. Perch&eacute; verr&agrave;&quot;  Zone rosse  Le zone rosse, individuate da una somma di fattori come quelle ad alto rischio, sono vietati gli spostamenti da e per gli altri territori, ma anche all&rsquo;interno della singola regione. Fanno eccezione spostamenti per motivi di salute, di lavoro o di estrema necessit&agrave;. Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. Stesso discorso per le industrie e i servizi essenziali come farmacie e supermercati. Le zone rosse vivranno una situazione molto simile a quella del marzo scorso.  Zone arancioni  Regole stringenti, ma meno severe. Oltre ai servizi essenziali restano aperti anche parrucchieri e centri estetici. Secondo le indiscrezioni, dovrebbe essere vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute.&nbsp;Capienza dei mezzi al 50% e coprifuoco alle 22.  Mercato moto, Covid e smart working: a ottobre gi&ugrave; le immatricolazioni  Zone gialle  Per le regioni &ldquo;gialle&rdquo; (non pi&ugrave; verdi), considerate le pi&ugrave; sicure, scatta il coprifuoco alle 22. Dopo quell&rsquo;ora &egrave; vietato spostarsi: lo si pu&ograve; fare solo per ragioni di lavoro, salute o estrema necessit&agrave;. Anche qui la capienza dei mezzi &egrave; stata fissata al 50%.  L&rsquo;autocertificazione  Torna l&rsquo;autocertificazione, gi&agrave; introdotta in alcune regioni nelle scorse settimane. Non sappiamo ancora se ci saranno differenze di modulo tra le zone rosse, arancioni e verdi, ma dopo le 22 (orario indicato come coprifuoco nazionale) sar&agrave; obbligatorio esibirla compilata in tutte le sue parti.  Nuovo Dpcm, al minimo gli spostamenti: la moto resta mezzo sicuro 

Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che avr&agrave; validit&agrave; dal 5 novembre e in serata &egrave; atteso il suo discorso alla nazione. Il territorio italiano &egrave; stato diviso in tre aree, in base al rischio di contagio. Vietati gli spostamenti nelle zone rosse e coprifuoco alle 22

Nuovo Dpcm, l&rsquo;Italia &egrave; rossa, arancione e gialla: cosa cambia per gli spostamenti?

        Coprifuoco, limitazione agli spostamenti, autocertificazione. Parole che nessuno di noi si augurava di dover pi&ugrave; sentire o leggere e invece i contagi stanno pericolosamente risalendo e il Governo (e le Regioni) corrono ai ripari. Il coprifuoco al momento &egrave; confermato solo in Campania e in Lombardia: dalle 23 alle 5, infatti, i cittadini non potranno spostarsi liberamente e per farlo dovranno avere &ldquo;comprovate esigenze&rdquo;. Carabinieri motociclisti: sacrificio e passione al servizio dei cittadini In attesa del nuovo modello Torna, quindi, l&rsquo;autocertificazione per queste fasce orarie (siamo in attesa del nuovo modello ufficiale) nella quale va indicato il motivo dello spostamento - situazioni di necessit&agrave;, motivi di salute, motivi lavorativi - e che va sottoposta all&rsquo;attenzione delle forze dell&rsquo;ordine in caso di controllo. Se i motivi sono lavorativi, va anche indicato il datore e l&rsquo;indirizzo della sede di lavoro.&nbsp; Lombardia e Campania s&igrave;, e le altre regioni? Lombardia e Campania, al momento, sono le uniche che hanno introdotto il coprifuoco dalle 23 alle 5. In Campania, inoltre, il presidente De Luca ha imposto anche durante il giorno &ldquo;la limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati&nbsp;- previa autocertificazione -&nbsp;da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali&rdquo;. Questa &egrave; la situazione attuale, ma non &egrave; da escludere che nei prossimi giorni, tenendo d&rsquo;occhio il numero dei contagi, altre regioni possano seguire il loro esempio e introdurre restrizioni agli spostamenti. &Egrave; solo l&rsquo;inizio della seconda ondata di Covid-19 e nessuno si augura di dover tenere ferma di nuovo la propria moto. Motor Bike Expo non si ferma: confermata l'edizione 2021       

Le due regioni sono le prime a introdurre restrizioni pi&ugrave; rigide, come la limitazione agli spostamenti e il coprifuoco nella fascia 23-5: in queste ore per spostarsi occorre il modulo compilato per &ldquo;comprovate esigenze&rdquo;

Coronavirus, in Campania e Lombardia torna l’autocertificazione

        Questa sar&agrave; l&rsquo;estate dedicata al nostro Paese. Il made in Italy, in tutte le sue sfaccettature, deve essere valorizzato. Ma se qualcuno ha necessit&agrave; di andare all&rsquo;estero? L&rsquo;Italia aveva riaperto i confini gi&agrave; dal 3 giugno, ma &egrave; dal 15 che &egrave; stato fatto il passo pi&ugrave; importante. Molti paesi hanno riaperto le frontiere agli stati membri Ue e della zona di Schengen, con qualche eccezione. La Spagna, per esempio, aspetter&agrave; il 21 giugno. Dal 30, invece, potrebbe partire il graduale sollevamento per le restrizioni con i paesi extraeuropei.&nbsp; Itinerario: a tutta piega nel sud della Sardegna I piani dell&rsquo;Ue La priorit&agrave; &egrave; una ripresa dei viaggi, ma in sicurezza. La salute di chi viaggia resta il punto cardine di qualsiasi piano dell&rsquo;Ue. A questo proposito, l&rsquo;Unione Europea ha lanciato Re-Open, una mappa e una serie di strumenti per orientarsi su&nbsp;dove si pu&ograve; viaggiare all&rsquo;interno dell&rsquo;Unione&nbsp;nella prima estate dopo il coronavirus. Cos&igrave; facendo i viaggiatori, anche chi decide di spostarsi in moto, possono sapere tutto quello di cui hanno bisogno prima di mettersi in viaggio: dalle modalit&agrave; di ingresso e transito in un altro Paese fino alla necessit&agrave; di certificati medici o di quarantena. Come funziona Re-Open All&rsquo;interno della piattaforma, a cui si accede collegandosi alla pagina reopen.europa.eu, basta selezionare il Paese di destinazione per scoprire le eventuali misure restrittive ancora in vigore. Sono aperti bar e ristoranti? Si pu&ograve; fare una visita al museo? E passare una giornata in spiaggia? Su Re-Open ci sono tutte le informazioni aggiornate e disponibili in 24 lingue. Itinerario Alto Adige Sudtirol: salite in vetta e voli in planata       

Dal 15 giugno molti Paesi hanno riaperto le frontiere agli stati membri e della zona di Schengen. Con il nuovo portale, i viaggiatori possono pianificare il loro viaggio restando aggiornati e in sicurezza

Spostamenti in Europa, l’Ue lancia la piattaforma Re-Open

        Che cosa cambier&agrave; per gli spostamenti degli italiani a partire dal 3 giugno? Sar&agrave; consentito finalmente muoversi tra le diverse regioni, senza pi&ugrave; l'autocertificazione, il modulo cartaceo che ha giustificato ogni nostro spostamento sin dall'inizio della pandemia, lo scorso marzo. Autorizzati anche i viaggi da e per l'estero, ma non si tratta ancora naturalmente di un via libera totale. Soprattutto riguardo regioni come Lombardia e Piemonte, bisogna continuare a rispettare necessariamente tutte le misure di sicurezza. IN MOTO ANCORA SINGOLARMENTE Ma arriviamo al punto che maggiormente interessa ai lettori di InMoto. Cosa cambier&agrave; per gli spostamenti sulle nostre moto? Fino ad ora, rimane ufficialmente quanto stabilito ad inizio maggio per l'avvio della Fase 2. Ovvero che sono consentiti solo gli spostamenti individuali: si pu&ograve; andare in moto da soli, senza nessun passeggero a meno che quest'ultimo non sia un convivente. E sono vietati gli assembramenti, che nel caso delle due ruote equivalgono ai motoraduni ma anche le gite in compagnia degli amici. ECCEZIONE LIGURIA: VIA LIBERA AI VIAGGI IN COPPIA Ogni regione italiana, tuttavia, potr&agrave; stabilire autonomamente le regole. Come nel caso della Liguria, la prima a rappresentare un'eccezione. Perch&eacute; nella regione ligure, come ha confermato il governatore Giovanni Toti, gi&agrave; dal 31 maggio si potr&agrave; viaggiare in due in moto anche se non si &egrave; conviventi. Condizione obbligatoria &egrave; quella di indossare il casco integrale. Se si &egrave; in possesso di un altro tipo di casco, allora sar&agrave; necessario proteggere naso e bocca con la mascherina. Moto: dopo la quarantena, un nuovo inizio "In queste settimane molte persone mi hanno chiesto quando sarebbe stato possibile tornare a viaggiare in sella alla propria moto, con un amico, con la fidanzata o semplicemente con un parente non residente nella stessa abitazione - ha commentato Toti - Una richiesta di buon senso, soprattutto alla luce delle riaperture. Da oggi in Liguria sar&agrave; possibile farlo. Una bella notizia anche per i tanti motociclisti che con entusiasmo potranno ritornare ad ammirare le bellezze della nostra regione a bordo delle loro moto e condividere questa esperienza con una persona cara, indossando il casco integrale oppure la mascherina chirurgica".        

Quella ligure &egrave; la prima e finora unica regione ad aver consentito i viaggi in moto in coppia, tra due non conviventi

Dal 3 giugno in moto in due? In Liguria si può

        Il 3 giugno &egrave; da molti atteso come la data che riaprir&agrave; i confini regionali, ma purtroppo non ci sono ancora notizie certe. &Egrave; prevista per domani la conferenza fra governo e governatori a seguito della quale saranno prese importanti decisioni. Per adesso le ipotesi sono due: continuare su questa linea oppure rimandare tutto di una settimana. Il governo, infatti, propende per una linea unita, senza differenze tra regioni. Ma i presupposti non sono affatto buoni: per sapere se sar&agrave; possibile fare un gita in moto lontano dal territorio regionale dovremo aspettare ancora un po&rsquo;. Speciale di In Moto, Editoriale: il vintage che sar&agrave; I problemi tra regioni Qualche giorno fa si era aperta l&rsquo;ipotesi di far slittare l&rsquo;apertura di Lombardia e Piemonte, dove i contagi sono ancora piuttosto alti. Ma i problemi non sono solo al Nord. Al Sud alcune regioni (soprattutto la Sicilia) hanno minacciato di far entrare nel proprio territorio solo chi si presenter&agrave; con il test sierologico effettuato nei tre giorni precedenti. Una possibilit&agrave; gi&agrave; scartata, ma per la quale il governo sta cercando un compromesso, come la quarantena breve (valida anche per gli stranieri che arriveranno in Italia) di 4/5 giorni per capire se la persona ha contratto il virus. Tuttavia, si tratta di una soluzione che potrebbe scoraggiare il turismo e non &egrave; detto che verr&agrave; adottata. Monitoraggio continuo Di fondamentale importanza sono i dati del monitoraggio settimanale effettuato dal ministero della Salute, sulla base dell&rsquo;andamento della curva epidemica. Occhi puntati sulla Lombardia: da questi dati il governo potr&agrave; stabilire gli spostamenti, destinati ad aumentare in vista dell&rsquo;estate e delle vacanze. Tutto ancora da decidere, insomma. Speriamo che venga fatta chiarezza al pi&ugrave; presto, per tornare a scorrazzare per l'Italia, con la nostra moto. Due in moto non conviventi: novit&agrave; in arrivo?       

Il 3 giugno &egrave; stata indicata come data per la riapertura dei confini regionali, ma ci sono tanti nodi da sciogliere. Il governo segue la linea del tutti uniti e qualche voce parla di uno slittamento di 7 giorni

Spostamenti tra regioni: tante ipotesi, ancora poche certezze

        Siamo finalmente quasi arrivati alla fase 2. La vediamo, &egrave; questione di pochi giorni. Ma, a differenza di come molti si aspettavano, le cose non saranno poi cos&igrave; tanto diverse da ci&ograve; a cui siamo stati abituati in queste settimane. Le parole del Presidente Conte durante la conferenza stampa nella serata del 26 aprile 2020 hanno avuto un suono decisamente diverso da quello delle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, indiscrezioni che avevano fatto sperare molti su un possibile allentamento delle misure restrittive. Vediamo, dunque, cosa cambia e cosa no, anche per chi pu&ograve; spostarsi in moto, dal 4 al 18 maggio. Coronavirus e moto, occhio a non cedere alle tentazioni Gli spostamenti permessi Per chi sperava di dover buttare via l&rsquo;autocertificazione, rester&agrave; deluso. Il foglio permane e con lei il divieto di spostarsi, non solo tra regione e regione ma anche nel proprio comune (tranne per motivi di lavoro, di salute o di massima urgenza). Le poche eccezioni, che andranno ad aggiungersi alle ragioni di spostamento presenti sull&rsquo;autocertificazione, sono rappresentate dalla visita ai familiari e ai congiunti (andata e ritorno in 24 ore), purch&eacute; all&rsquo;interno della stessa regione. Chi era rimasto, causa lavoro o studio, fuori dalla propria residenza o domicilio adesso pu&ograve; farvi ritorno. Niente di nuovo In sostanza, non &egrave; cambiato molto. Riaprono alcune aziende, ma non possiamo muoverci in autonomia: servono sempre motivi validi e comprovati. E per chi questi motivi li ha, ricordiamo che la moto &egrave; uno dei mezzi pi&ugrave; sicuri, in questo momento pi&ugrave; che mai. Va sfruttata con intelligenza, anche se - al momento - non sar&agrave; possibile usarla per motivi prettamente di svago. Bisogna avere pazienza. Pronti per la fase 2: le promozioni per tornare in moto [Aggiornamento]        

Il Presidente Conte ha annunciato le norme in vigore dal 4 al 18 maggio 2020: la convivenza con il Covid-19 mantiene regole ancora rigide: resta l&rsquo;autocertificazione e non &egrave; consentito muoversi se non per specifiche ragioni

Coronavirus, fase 2: si potrà andare in moto?

        Pensare al futuro &egrave; difficile, tutto sembra incerto. Anche il futuro prossimo. Nella testa degli italiani, adesso, rimbomba una data: 3 maggio. Nell&rsquo;ultima conferenza stampa, il Premier Conte ha prolungato le restrizioni per l&rsquo;emergenza coronavirus fino a quel giorno, con la speranza che la curva dei contagi si abbassi e si possa quindi iniziare la cosiddetta (e agognata) fase 2. Come anticipato, di certo non c&rsquo;&egrave; niente: si pu&ograve; solo ipotizzare cosa succeder&agrave; e quali saranno i cambiamenti, specialmente sugli spostamenti degli italiani. Stop da quarantena: approfittiamone per la manutenzione Le premesse Prima di provare a ipotizzare qualsiasi cosa, sono doverose delle premesse. &ldquo;La curva del contagio segnala una situazione in decrescita ma non deve farci abbassare la guardia&rdquo;, ha dichiarato qualche giorno fa il presidente dell&rsquo;Istituto superiore di sanit&agrave;, Silvio Brusaferro. &ldquo;I segnali positivi ci dicono che le azioni intraprese sono efficaci ma non devono illuderci che la situazione si risolva. Queste misure di distanziamento sociale e di igiene personale sono essenziali per mantenere la curva sotto la famosa soglia di R0 uguale a 1&rdquo;. L&rsquo;R0 &egrave; un parametro fondamentale, &egrave; il numero di riproduzione di base che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto. In sostanza, misura la potenziale trasmissibilit&agrave; di una malattia infettiva.&nbsp;Se l&rsquo;R0 &egrave; sotto l&rsquo;1 significa che un positivo, in media, infetta una persona. Pi&ugrave; la soglia tende a zero, pi&ugrave; diminuisce il rischio di contagi. Premesse fatte, andiamo con le ipotesi. ANCMA, appello a Conte: "Le moto non vengano dimenticate" Gli spostamenti Dal 14 aprile hanno riaperto alcune attivit&agrave; come cartolerie, librerie e negozi di abbigliamento per bambini, ma solo se in grado di garantire le norme di sicurezza. Il resto &egrave; rimasto invariato (anche se nel corso del mese potrebbero esserci alle riaperture, specialmente nel settore della moda, dei motori e della metallurgia): non si pu&ograve; uscire, salvo che per comprovati e necessari motivi (spesa, farmacia, salute, lavoro), e si deve essere muniti di autocertificazione. Purtroppo ci sono ancora troppe persone che violano le norme, basta vedere cosa &egrave; successo nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Se le regole venissero rispettate da tutti, aumenterebbe la possibilit&agrave; di restrizioni meno rigide dopo il 3 maggio. Dopo il 3 maggio Viste le misure fin qui adottate, &egrave; piuttosto difficile pensare che dal 4 maggio gli italiani potranno da subito muoversi liberamente, a piedi, in moto o in auto. Sia al di fuori del proprio Comune, ma anche all&rsquo;interno. Prima che si allentino le misure di sorveglianza (oggi attive pi&ugrave; che mai grazie all&rsquo;aiuto di droni ed elicotteri) sar&agrave; probabilmente necessario aspettare qualche altra settimana e capire l&rsquo;andamento della situazione. Insomma, prima di una gita in moto in libert&agrave; si dovr&agrave; attendere almeno la met&agrave; di maggio. Gita in moto che potrebbe per&ograve; essere sostituta dal tragitto per recarsi in ufficio: non &egrave; la stessa cosa, ma nel corso del prossimo mese potrebbero riaprire altre aziende e quindi, molte persone dovrebbero tornare in ufficio. Cos&igrave; facendo, la due ruote non resterebbe pi&ugrave; ferma e inattiva. Da non dimenticare: le norme vietano di andare in due in moto, e probabilmente sar&agrave; cos&igrave; ancora per un po&rsquo;. Autocertificazione: arriva l&rsquo;app? Una delle novit&agrave; pi&ugrave; importanti, che ormai si sente da qualche giorno, riguarderebbe la sostituzione dell&rsquo;autocertificazione cartacea con una app per smartphone. Questa ipotesi velocizza e facilita le pratiche di compilazione e controllo, ma si sapr&agrave; di pi&ugrave; nelle prossime settimane. Bollo moto prorogato: la situazione delle regioni       

Il 3 maggio &egrave; la data che tutti stiamo aspettando. Cosa cambier&agrave; dal giorno seguente? Qualcosa, ma non molto. Animi saldi, la moto dovr&agrave; stare in garage ancora per un po&rsquo;

Verso la fase 2: quando si potrà scorrazzare con la moto?

Andare in moto? S&igrave; pu&ograve;, anche in tempi di emergenza. A patto per&ograve; di osservare alcune regole fondamentali per non arrecare danno alla nostra ed alla altrui salute.&nbsp; Con le ultime disposizioni in materia Coronavirus riguardo gli spostamenti, quello che &egrave; importante tenere a mente che gli spostamenti sono generalmente vietati. Sia in auto che in moto. Tranne per casi di assoluta necessit&agrave;: fare la spesa, acquisto di medicinali, per citare i pi&ugrave; importanti. In caso di spostamenti a breve raggio, in citt&agrave;, per lavoro (vedi medici o infermieri) si pu&ograve; optare per l&#39;auto o, meglio per la moto o scooter,&nbsp;agevolati dalla maggiore fruibilit&agrave; delle due ruote anche adesso che le strade sono pressoch&eacute; deserte.&nbsp;  Coronavirus, come cambia l&#39;assicurazione  Fare attenzione  Usare moto o scooter non &egrave; vietato, quindi, quadno si p&ograve;...facciamolo. Anche perch&egrave; per via delle norme sulla distanza di sicurezza, andare in moto, da soli senza passeggero a bordo, elimina posibilit&agrave; di contatti ravvicinati. La circolare del Ministero dell&rsquo;Interno precisa che, vista l&rsquo;impossibilit&agrave; di mantenere tale distanza, bisogna andare da soli, a meno che non si trasporti un familiare convivente. Anche con il nuovo decreto non ci sono sostanziali differenze nelle norme rispetto a quanto gi&agrave; previsto da quelli precedenti in merito agli spostamenti. Valgono le regole gi&agrave; indicate nella precedente disposizione. Occhio: in caso di mancata ottemperenza dei vincoli riguardo gli spostamenti si pu&ograve; incorrere anche nel fermo del mezzo da parte delle Forze dell&#39;Ordine. Quindi, se non avete necessit&agrave; importanti, il consiglio resta sempre uno: restate a casa.  Il Coronavirus pu&ograve; &quot;infettare&quot; la moto? 

Distanza di sicurezza e spostamenti, questo vale anche per chi usa la moto per i propri spostamenti, se necessari

Coronavirus: andare in moto solo se necessario e da soli

        Dal 2014 al 2015 la velocit&agrave; media percepita dagli utenti dei diversi mezzi di trasporto sia pubblici che privati &egrave; aumentata, passando dai 23 ai 26 km/h in ambito urbano e dai 46 a 47 km/h in ambito extraurbano. I dati da Isfort e sono stati elaborati da Federpneus (Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici). In particolare, nel 2015, con riferimento al trasporto urbano, si &egrave; rilevato un aumento delle velocit&agrave; medie della moto (31 km/h) e dell&rsquo;auto (28 km/h) e che si attestano circa al doppio della velocit&agrave; media dei mezzi pubblici (15 km/h, stabile rispetto al 2014). Per gli spostamenti extra-urbani la crescita della velocit&agrave; media &egrave; stata pi&ugrave; pronunciata per i mezzi di trasporto collettivo (dai 40 km/h del 2014 ai 44 km/h del 2015), con un divario molto pi&ugrave; ridotto rispetto all&rsquo;auto (47 km/h, stabile rispetto al 2014). Decresce invece in maniera abbastanza singolare la velocit&agrave; media in ambito extra-urbano della moto (dai 45 km/h del 2014 ai 39 km/h del 2015). Secondo Federpneus, vi &egrave; un motivo preciso per la crescita della velocit&agrave; media di circolazione dei mezzi di trasporto e risiede nel fatto che nel 2015, come emerge da altri dati di fonte Isfort, &egrave; diminuito il volume complessivo degli spostamenti degli italiani. Il calo degli spostamenti e la conseguente contrazione dei livelli di traffico hanno prodotto quindi un coerente innalzamento della velocit&agrave; media di circolazione. Un&rsquo;altra interessante considerazione da fare &egrave; che i mezzi collettivi per il trasporto pubblico registrano una forte criticit&agrave; competitiva in termini di tempi di percorrenza nei perimetri urbani rispetto a quelli dei mezzi di trasporto privati, in quanto, come abbiamo visto, la velocit&agrave; media percepita dei mezzi pubblici &egrave; di gran lunga inferiore rispetto a quella dei mezzi privati. VELOCITA&rsquo; E SICUREZZA - La crescente velocit&agrave; media di circolazione dei mezzi di trasporto pone in primo piano anche la questione della sicurezza stradale. Federpneus raccomanda quindi di porre particolare attenzione alla cura dei pneumatici, controllandone lo stato di usura, le condizioni esterne e soprattutto la pressione di gonfiaggio, che ha una grande influenza anche sui consumi di carburante dei veicoli.       

In citt&agrave; sulle due ruote ci si sposta a 31 km/h di media, in auto a 28km/h: circa il doppio dei mezzi pubblici

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