        L&rsquo;Unione Europea, il 1&deg; gennaio 2022, ha attuato una normativa per quanto riguarda i motocicli di cilindrata superiore a 125cc. Tale legge prevede che motocicli e scooter siano sottoposti a controlli tecnici obbligatori per poter circolare. Inizialmente questo piano prevedeva che la Francia applicasse le proprie norme in materia approvate dall&rsquo;UE ma, dopo l&rsquo;annuncio fatto in cui tale legislazione avrebbe dovuto cominciare progressivamente nel 2023, il governo francese ha deciso di sospendere il piano. La scelta della Francia Dopo i rapporti pubblicati di Moto-Station e Connexion France, il governo francese, secondo il Consiglio di Stato, ha scelto di non attuare le misure di sicurezza alternative per giustificare la violazione della norma dell&rsquo;Unione Europea. La legge dell&rsquo;UE, difatti, prevedeva delle eccezioni per quegli Stati che avevano trasmesso alla Commissione europea misure alternative da applicare per quanto concerne la sicurezza stradale. Ma, secondo il rapporto, il Conseil non ha fornito n&eacute; una dichiarazione scritta n&eacute; alcune registrazioni in merito a scambi effettuati durante l&rsquo;audizione da poter determinare il contenuto specifico delle norme previste. Per questa ragione, qualsiasi fosse tale contenuto delle misure trasmesse, queste non sono state messe in atto. Inoltre sembra proprio che i meccanici non siano formati adeguatamente per effettuare i controlli e, ancor di pi&ugrave;, non si sa quali siano i fattori determinati per farli. Perci&ograve; la Francia sospende lo schema del contr&ocirc;le technique, anche se - non &egrave; da escludere - &nbsp;la proposta di normative sostitutive potrebbe sempre arrivare. MERCATO MOTO: MAGGIO TIENE, MA ABBIAMO IL FRENO TIRATO       

Dal 2023 il &ldquo;contr&ocirc;le technique&rdquo; sar&agrave; sospeso. Dopo la violazione della legislazione dell&rsquo;UE si aspetta che il governo proponga misure alternative da applicare

In Francia saranno interrotti i controlli tecnici obbligatori per le moto

Lo spettro dell&rsquo;Euro 5 si fa sempre pi&ugrave; vicino per le case Motociclistiche. Se, infatti, la nuova normativa era gi&agrave; entrata in vigore lo scorso gennaio &ndash; con la possibilit&agrave;, tuttavia, per le Case di continuare ad immatricolare veicoli Euro 4, almeno fino al 1&deg; gennaio 2021 a causa del Covid &ndash; ecco che con l&rsquo;inizio del nuovo anno avverr&agrave; il definitivo taglio con il passato.  Benelli, arriva la nuova Leoncino 800 omologata Euro 5  L&rsquo;era dell&rsquo;Euro 5  Infatti, a partire dal prossimo 1&deg; gennaio 2021 tutti i costruttori del comparto moto non avranno pi&ugrave; la possibilit&agrave; di omologare una due ruote in base alle vecchie normative Euro 4. Questa rivoluzione ha portato, dunque, molti Marchi a rivisitare la propria gamma, aggiornando in via definitiva i propri veicoli in relazione alle nuove leggi europee. La nuova normativa che entrer&agrave; in vigore a breve far&agrave; scendere, e di molto, tutti i limiti di emissione dei gas inquinanti. Ogni nuovo veicolo uscito dalla fabbrica, infatti - ad eccezione dei fuoristrada specialistici che hanno tempo fino al 2024 -, dovr&agrave; obbligatoriamente rispettare tutte le pi&ugrave; attuali disposizioni in fatto di emissioni.  Yamaha, la Euro 5 &quot;fa fuori&quot; Super T&eacute;n&eacute;r&eacute; e FJR1300  Cosa succede ai veicoli Euro 4?  Tali obblighi di legge hanno dato una netta svolta alla costruzione di motori in grado di abbassare i grammi di monossido di carbonio per chilometro, facendo segnalare in questi giorni una vasta gamma di nuovi modelli aggiornati Euro 5. Ma cosa succeder&agrave; ai veicoli Euro 4? Come molte volte accade durante queste importanti, anche se lente, transazioni le Case motociclistiche potranno continuare per i prossimi due anni a commercializzare i loro vecchi veicoli &ndash; fino ad esaurimento -, nonostante non conformi con la nuova omologazione.  Da precisare comunque che il via libera vale solo per quei modelli rimasti in stock - circa 550mila esemplari - al momento dell&#39;inizio del lockdown in Europa, ovvero al 15 marzo 2020.  Euro 4: le moto in stock potranno essere vendute anche nel 2021 

Le nuove normative faranno scendere in maniera consistente i limiti di emissione dei gas inquinanti. Le novit&agrave; da sapere per motociclisti e costruttori

Euro 5, normative in vigore dal 1&deg; gennaio: cosa cambia?

        Non accenna a diminuire l&rsquo;interesse degli italiani verso il monopattino elettrico. A confermarlo una ricerca promossa da Facile.it: sono oltre 2 milioni e mezzo le persone che lo considerano sicuro e comodo. Il fattore sicurezza si riferisce al momento attuale, e quindi alla convivenza con il Covid-19. Invece di prendere i mezzi pubblici, gli italiani preferiscono guidare il mezzo in autonomia, evitando il contatto con gli altri. La comodit&agrave;, invece, interessa soprattutto le grandi citt&agrave;: il monopattino viene considerato un mezzo utile per spostarsi evitando il traffico. Bonus mobilit&agrave;, settembre sar&agrave; il mese buono? Apprezzato sotto i 45 anni Sul totale degli intervistati, circa il 2,7% (quasi 800mila italiani) ha dichiarato di possedere gi&agrave; il mezzo su due ruote. Quali sono le fasce di et&agrave; pi&ugrave; coinvolte? La percentuale aumenta notevolmente nella fascia 35-44 anni (5,5%), mentre sopra i 45 anni non sembra esserci un grande interesse. Per quanto riguarda le zone, invece, il monopattino &egrave; pi&ugrave; utilizzato dai residenti del Centro Italia e del Nord Est, e per chi lo utilizza a noleggio incide anche la disponibilit&agrave; nella propria zona. Alternativa ai mezzi pubblici Tornando al discorso sicurezza, oltre 2,5 milioni di italiani stanno valutando la possibilit&agrave; di acquistare un monopattino elettrico in alternativa ai mezzi pubblici, che siano tram, bus o metro. Un numero importante: il triplo degli attuali possessori. Tra i pi&ugrave; interessati ci sono gli uomini, chi sta nella fascia di et&agrave; compresa tra i 18 e i 24 anni e chi abita al Sud. E che tipo di utilizzo vedono nel monopattino? Ancora molti lo legano al tempo libero, ma c&rsquo;&egrave; una fetta in aumento (circa 350mila persone) che lo sfrutta anche per andare al lavoro. Le problematiche Un interesse in continua crescita, accompagnato per&ograve; da regole non chiare e da una guida poco responsabile, come dimostrano i numerosi incidenti che dopo il lockdown sono accaduti in tante citt&agrave; italiane (Roma e Milano tra tutte). Avere a che fare con un mezzo &ldquo;nuovo&rdquo;, a cui la tradizionale mobilit&agrave; urbana non &egrave; abituata, implica la necessit&agrave; di creare spazi appositi in cui il monopattino possa circolare. E questo &egrave; senza dubbio uno dei pi&ugrave; grandi problemi delle strade italiane. Stando ai dati della ricerca, il 52,7% degli intervistati usa il monopattino elettrico sul marciapiede o nelle aree pedonali, sebbene non sia consentito. A ci&ograve; si aggiunge la guida spericolata di alcuni (troppi) utenti, per i quali il mezzo sembra essere un gioco. Un gioco in cui si pu&ograve; salire in coppia, in cui i minori possono non indossare il casco e in cui si fa zig zag tra le auto: tutti comportamenti irresponsabili e fuori controllo. Monopattini elettrici, situazione critica: in due mesi 43 incidenti gravi        

Da una ricerca promossa da Facile.it &egrave; emerso che oltre 2,5 milioni di italiani sono interessati all&rsquo;acquisto, nonostante regole non chiare e l&rsquo;alto numero di incidenti per strada

Monopattini elettrici, cresce l'interesse ma restano i problemi

Manca sempre meno al nuovo anno e, tra le tante cose che porter&agrave; con s&eacute;, c&rsquo;&egrave; anche l&rsquo;arrivo sul mercato delle due ruote dei modelli Euro 5. La nuova normativa che entrer&agrave; in vigore il 1&deg; gennaio 2020 far&agrave; scendere molto i limiti di emissione dei gas inquinanti: per questo motivo la progettazione delle moto seguir&agrave; un processo piuttosto diverso.  Assicurazione Moto e Scooter: quanto si risparmia con la familiare  FINO A OGGI &ndash; La situazione, nell&rsquo;era dell&rsquo;Euro 4, &egrave; stata la seguente: 1,14 grammi di monossido di carbonio per chilometro, 0,17 di idrocarburi incombusti e 0,09 di ossido di azoto. Niente paura per i costruttori. Nonostante manchi meno di un mese al 2020, c&rsquo;&egrave; ancora tempo per adeguarsi alle nuove regole e c&rsquo;&egrave; ancora la possibilit&agrave; di immatricolare veicoli Euro 4, almeno fino al 1&deg; gennaio 2021, data limite dopo la quale sar&agrave; vietato (salvo deroghe per veicoli di fine serie).  Al via l&#39;Ecobonus per le due ruote: cambier&agrave; il mercato delle elettriche?  NUOVE REGOLE &ndash; Per quanto riguarda le nuove omologazioni, invece, non ci sono eccezioni: entro il primo giorno dell&rsquo;anno prossimo &egrave; necessario rispettare i nuovi requisiti. Gli obblighi vanno a interessare anche i costruttori. Il motore dovr&agrave;, infatti, passare una prova di impatto ambientale. Si tratta di una sorta di test, in pista, grazie al quale &egrave; possibile controllare il deterioramento delle emissioni del propulsore e con una durata variabile da 11.000 a 35.000 km in base alla cilindrata del veicolo.&nbsp;  &nbsp; 

Dal 1&deg; gennaio dell&rsquo;anno prossimo entrer&agrave; in vigore la nuova normativa che far&agrave; scendere molto i limiti di emissione dei gas inquinanti. Ecco cosa cambia per moto e costruttori

4 risultati per 'normativa'

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