        I vecchi metodi funzionano sempre. Sar&agrave; stato questo il pensiero di questo furbo motociclista che per beffare la Polizia ha ben pensato di usare un trucco vecchissimo, quello del nastro nero per modificare lettere e numeri della sua targa. Peccato per lui che nel 2022 &egrave; possibile risalire all'effettiva "identit&agrave;" di un veicolo attraverso approfondite analisi tecniche e verifiche parametriche sulle sequenze alfanumeriche. Cos&igrave;, dopo esser stato colto in flagrante a 152 km/h nei centri abitati, &egrave; stato individuato e multato dalla Polizia. LA POLIZIA LO BECCA A 174 KM/H TRA I TORNANTI: INSEGUIMENTO IN SARDEGNA&nbsp; Furbo ma non troppo La D era diventata una B e il numero 5 si era trasformato in un 6. Un po&rsquo; di nastro adesivo, mano ferma e il gioco &egrave; fatto. Questo motociclista aveva pensato davvero a tutto, tranne al fatto che i sistemi di videosorveglianza non possono essere completamente beffati. L&rsquo;uomo era stato pizzicato da alcuni autovelox a 152, 118 e 103 km/h nei centri abitati dell&rsquo;Alta Langa, ben oltre il limite di velocit&agrave; consentito. Attraverso le immagini delle telecamere e indagini incrociate con la collaborazione della Polizia Locale di Asti, il folle pilota &egrave; stato identificato, denunciato all&rsquo;Autorit&agrave; giudiziaria e sanzionato con multe per diverse migliaia di euro.&nbsp; BOOM CONTRAFFAZIONE, TROVATE QUATTRO FINTE VESPA A MILANO&nbsp; &nbsp;&nbsp;        

Sfrecciava a 152 km/h nei centri abitati dell'Alta Langa con lettere e i numeri della targa modificati per non essere individuato

Falsificava la targa col nastro adesivo: motociclista denunciato e sanzionato

        Pochi modelli al mondo sono &ldquo;copiati&rdquo; come la Vespa Piaggio, icona italiana nel mondo e da sempre soggetto di contraffazioni. E infatti da Milano, dall&rsquo;aeroporto di Linate, arriva la notizia del sequestro di quattro scooter simili in tutto e per tutto al due ruote nostrano. Quattro mezzi di colore arancione sono stati trovati all&rsquo;interno di un magazzino a Segrate, arrivati dalla Cina, come anticipato dal Giorno.it che riporta anche le parole Eugenio Fusco, procuratore aggiunto di Milano: &ldquo;&Egrave; un grave danno al Made in Italy ed &egrave; un precedente pericoloso&rdquo;. Un fenomeno che dilaga La contraffazione di modelli italiani, a due e quattro ruote, &egrave; un fenomeno che sta diventando sempre pi&ugrave; frequente. Nel 2021 sono stati registrati circa 36mila sequestri di pezzi contraffatti di autoveicoli e ciclomotori, il 300% in pi&ugrave; rispetto all&rsquo;anno precedente. I veicoli falsi arrivano soprattutto da Cina e Turchia, mentre le destinazioni &ldquo;preferite&rdquo; sono l&rsquo;Italia, ma anche Libia e Albania. Altri dati, ancora pi&ugrave; allarmanti: nel 2021 l&rsquo;agenzia delle Dogane ha tolto dal mercato oltre 6,3 milioni di &ldquo;fake&rdquo; (non sono veicoli, insomma), il 77% in pi&ugrave; rispetto al 2019. Un fenomeno che cresce, dicevamo, ma di cui molti non comprendono ancora la gravit&agrave;. Secondo i dati raccolti dall&rsquo;agenzia della Dogana, a quasi tutti gli italiani &egrave; stato offerto un prodotto falso e ben il 75% degli intervistati &egrave; conscio dei rischi. Nonostante questo, c&rsquo;&egrave; ancora un enorme 70% che si dichiara disposto a un eventuale acquisto. E questo, forse, &egrave; il dato peggiore. BECCATI IN DUE SU UNO SCOOTER E... UNA VESPA IN BRACCIO       

Dalla Cina sono arrivate quattro imitazioni dello scooter Piaggio e dall&rsquo;agenzia della Dogana si dichiarano preoccupati per il fenomeno in aumento

Boom contraffazione, trovate quattro finte Vespa a Milano

        La collaborazione tra il Reparto Antifrode ADM e la Guardia di Finanza di La Spezia ha portato al sequestro di una quantit&agrave; mai vista prima di pezzi di ricambio per moto contraffatti. Sono circa 12.500 infatti gli accessori Honda, Yamaha, Piaggio, Bmw e Benelli sottoposti a confisca, tutti provenienti dalla Cina. SAVONA, SEQUESTRATE 38 MOTO CINESI SPACCIATE PER ITALIANE Pubblicizzati come originali Acquistare prodotti e ricambi per moto online &egrave; sempre un rischio, per questo sarebbe sempre meglio rivolgersi a rivenditori ufficiali. Ne &egrave; una dimostrazione il maxi sequestro avvenuto al porto della citt&agrave; ligure, il qual &egrave; stato possibile grazie alle perizie tecniche effettuate che hanno evidenziato difformit&agrave; tra i segmenti arrivati a bordo dei container e quelli ufficiali commercializzati dai marchi. Attraverso la consultazione di banche dati poi, &egrave; stato possibile scoprire che gi&agrave; in passato erano state effettuate spedizioni di merce falsa ma pubblicizzata come originale sul sito dell&rsquo;importatore, il quale &egrave; stato denunciato per reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti contraffatti con l&rsquo;aggravante della reiterazione nel tempo. CONTRAFFAZIONE ONLINE A EICMA 2021: UN&rsquo;INSERZIONE SU QUATTRO &Egrave; ILLECITA       

Arrivati a La Spezia non hanno superato le perizie tecniche. L'importatore italiano &egrave; stato denunciato per introduzione nello Stato e commercio di prodotti contraffatti

Sequestrati 12.500 ricambi moto contraffatti: provenivano dalla Cina

        Nuovi modelli, gare e spettacoli, premi e pure momenti di confronto su importanti tematiche. Tutto questo &egrave; EICMA, dove, durante il secondo giorno di fiera, si &egrave; dato ampio spazio alla presentazione di uno studio sulla contraffazione online promosso da Confindustria ANCMA e INDICAM. Alla base dello studio un&rsquo;indagine realizzata da FUB (Fondazione Ugo Bordoni) e DCP (Digital Content Protection) e condotta su un campione di undici aziende del settore due ruote. Il lavoro svolto &egrave; stato quello di monitorare su quindici marketplace elettronici B2B, B2C e C2C e su tre primari motori di ricerca la presenza di contenuti illeciti per contraffazione di marchio e design. Obiettivi e risultati Ma qual era l&rsquo;obiettivo dell&rsquo;indagine? Fare una mappa del fenomeno della contraffazione online a livello globale analizzandolo da vari punti di vista: le aree geografiche di provenienza dei contenuti illeciti, la tipologia di violazione, le dinamiche messe in atto dai contraffattori e infine la persistenza temporale del fenomeno. Ne &egrave; emerso che il 4,3% delle 140mila pagine analizzate attraverso i motori di ricerca ha mostrato evidenti violazioni della propriet&agrave; intellettuale. La situazione &egrave; ancora pi&ugrave; grave all&rsquo;interno delle piattaforme dell&rsquo;e-commerce: un&rsquo;inserzione su quattro (25,3%) &egrave; risultata illecita, si arriva addirittura al 32% sull&rsquo;indonesiana Tokopedia e al 56% sulla taiwanese Shopee. Dati che trovano conferma nel fatto che secondo le pi&ugrave; recenti stime OCSE-EUIPO sui sequestri di merci contraffatte importate nell&rsquo;UE, oltre il 50% dei fermi sono legati a transazioni online e che il trend del commercio online &egrave; destinato a crescere. Nel complesso, si pu&ograve; stimare che il valore economico dei prodotti illeciti veicolati dai marketplace elettronici nei due mesi di monitoraggio ammonta a 2,2 miliardi di Euro. Le minacce L&rsquo;indagine disegna poi un quadro piuttosto drammatico su come sia cresciuta, nel corso degli ultimi anni, la capacit&agrave; da parte dei contraffattori di ingannare il consumatore. Tra le pratiche pi&ugrave; diffuse c&rsquo;&egrave; quella di hackerare siti regolari inserendo annunci civetta che rimandano in modo automatico a siti compromessi. Ulteriore tranello il fatto che piuttosto spesso gli annunci pubblicati su siti illeciti sono tra loro molto simili se non identici. Un elemento, questo, che fa riflettere sull&rsquo;approccio &ldquo;industriale&rdquo; alla creazione di siti web compromessi. Gli strumenti per proteggersi Per fortuna, emerge anche un dato incoraggiante dall&rsquo;analisi condotta. Si tratta dell&rsquo;efficacia degli strumenti di brand protection, che consentono di monitorare, rilevare e rimuovere i contenuti illeciti presenti sulla rete. Le aziende che li utilizzano, infatti, riducono sensibilmente, fino ad azzerare, la presenza di prodotti contraffatti su portali e siti internet. Sulla base di questi dati, ANCMA e INDICAM chiedono al Governo e al Parlamento, in occasione delle Legge di Bilancio, di approvare una norma che riconosca un credito d&rsquo;imposta a favore di aziende che vogliano acquisire servizi professionali di monitoraggio e protezione dei propri brand sul web. Una misura che si pone a sostegno sia delle PMI che delle grandi aziende che si affacciano sui mercati globali, incentivando gli investimenti in propriet&agrave; intellettuale e garantendo un&rsquo;effettiva tutela e prevenzione del Made in Italy. ASSICURAZIONI: CONFINDUSTRIA ANCMA ATTACCA IL RISARCIMENTO DIRETTO, MA&hellip;       

Alla fiera milanese spazio allo studio presentato da ANCMA e INDICAM: 2,2 miliardi di euro il danno economico potenziale a causa dei falsi venduti sul web

Contraffazione online a EICMA 2021: un’inserzione su quattro è illecita

Attraverso un comunicato, il Gruppo Piaggio ha reso note le decisioni prese dal Tribunal Judiciaire di Parigi e dal Tribunale Ordinario di Milano. Le sentenze emesse hanno infatti condannato Peugeot Motocycles per la contraffazione, col modello Peugeot Metropolis, di un brevetto europeo relativo alla tecnologia dello scooter a tre ruote Piaggio MP3.  Test Piaggio MP3 400 hpe: i voti del SottoEsame!    Risarcimento da un milione e mezzo di euro  Il brevetto, di propriet&agrave; del Gruppo Piaggio oggetto delle sentenze favorevoli (ancora soggette ad appello), riguarda il controllo del sistema che consente ad un veicolo a tre ruote di inclinarsi di lato come una motocicletta tradizionale.  Per tale violazione, la Casa francese &egrave; stata condannata in Francia ad un risarcimento pari a 1.500.000 euro, cui si aggiungono ulteriori ammende per violazione e spese legali. La decisione, inoltre, ha stabilito l&rsquo;inibizione per Peugeot sul territorio francese alla produzione, promozione, commercializzazione, importazione, esportazione, uso e/o possesso di un qualsiasi scooter a tre ruote che utilizzi il sistema di controllo brevettato dal Gruppo Piaggio (tra cui il Peugeot Metropolis).    La sentenza del Tribunale di Milano  In concomitanza con tale decisione giunta da Parigi, il Tribunale di Milano ha inibito a Peugeot Motocycles sul territorio italiano l&rsquo;importazione, l&rsquo;esportazione, la commercializzazione e la pubblicizzazione (anche attraverso internet) del Peugeot Metropolis, stabilendo 6.000 euro di penale per ogni veicolo venduto dopo il termine di 30 giorni dalla comunicazione della sentenza.  Peugeot dovr&agrave; anche ritirare dal commercio in Italia tutti i veicoli in contraffazione entro 90 giorni, pena un&rsquo;ulteriore penale di 10.000 euro per ogni giorno di ritardo.  Ampia attivit&agrave; di lotta alla contraffazione  &quot;Tali azioni &ndash; hanno spiegato i vertici Piaggio - si inseriscono all&rsquo;interno di una pi&ugrave; ampia attivit&agrave; di lotta alla contraffazione che il Gruppo Piaggio intraprende da anni e che prevede il costante monitoraggio dei prodotti concorrenti e delle banche dati di brevetti a livello internazionale. Negli ultimi anni le azioni legali avviate dal Gruppo Piaggio hanno portato al riconoscimento dell&rsquo;unicit&agrave; del design e dell&rsquo;innovazione tecnologica dei suoi prodotti, apprezzati in tutto il mondo&quot;.  Aleix Espargar&oacute;: via di pieghe con il Piaggio MP3! 

Vinte in I&deg; grado contro la Casa francese le cause al tribunale di Parigi e Milano. Dopo Vespa, riconosciuta l&rsquo;unicit&agrave; anche dello scooter a tre ruote che &ldquo;ispir&ograve;&rdquo; il Metropolis di Peugeot

Piaggio MP3: la contraffazione del brevetto costa a Peugeot un milione e mezzo di euro

        Qualche settimana fa, abbiamo raccolto per voi le &ldquo;copie cinesi&rdquo; pi&ugrave; discusse, quei modelli non originali, con design ed elementi stilistici che plagiavano altre moto. E a proposito di &ldquo;cinesate&rdquo;, &egrave; delle ultime ore la notizia dell&rsquo;annullamento del design di una simil Vespa registrato da un marchio cinese. A Eicma 2019 erano stati presentati dei veicoli molto simili alla Vespa Primavera e Piaggio aveva immediatamente richiesto la rimozione dalle autorit&agrave; competenti. Piaggio: un brevetto per l'aerodinamica attiva Perch&eacute; l&rsquo;annullamento Il passo successivo &egrave; arrivato dall&rsquo;Ufficio dell'Unione europea per la Propriet&agrave; Intellettuale (Euipo) che, tramite l'invalidity division, ha annullato la registrazione del design del modello dichiarandone l&rsquo;incapacit&agrave; &ldquo;di suscitare un'impressione generale differente rispetto al design registrato&rdquo; della Vespa Primavera. La Euipo, inoltre, afferma che la copia cinese &egrave; un illecito tentativo di riproduzione dei fregi estetici dello scooter Piaggio. Protezione del marchio e del modello A ci&ograve; &egrave; utile aggiungere che Vespa Primavera &egrave; protetta oltre che dal design registrato dal gruppo Piaggio nel 2013, anche dal marchio tridimensionale relativo allo scooter Vespa e dal diritto d'autore, che tutela il valore artistico della forma di Vespa dal 1946. Senza contare che il Gruppo, da anni, porta avanti una battaglia contro la contraffazione, monitorando costantemente le&nbsp; banche dati di design e i marchi registrati a livello internazionale. Questo lavoro ha portato alla cancellazione di oltre 50 marchi registrati da terzi negli ultimi due anni. Vespa, le due ruote pi&ugrave; "cercate" dagli italiani       

L'invalidity division dell&rsquo;Ufficio dell'Unione europea per la Propriet&agrave; Intellettuale ha dichiarato nullo il design di una &ldquo;simil Vespa&rdquo; registrato da un marchio cinese

6 risultati per 'contraffazione'

Falsificava la targa col nastro adesivo: motociclista denunciato e sanzionato

Boom contraffazione, trovate quattro finte Vespa a Milano

Sequestrati 12.500 ricambi moto contraffatti: provenivano dalla Cina

Contraffazione online a EICMA 2021: un’inserzione su quattro è illecita

Piaggio MP3: la contraffazione del brevetto costa a Peugeot un milione e mezzo di euro

Piaggio e la contraffazione: vittoria per la tutela della Vespa