HAT 2025: avventura e libertà tra Piemonte e Liguria in sella alla moto

HAT 2025: avventura e libertà tra Piemonte e Liguria in sella alla moto
Un diario di viaggio tra sterrati mozzafiato, paesaggi alpini e amicizie internazionali: la HAT porta i motociclisti alla scoperta di luoghi unici in Italia

Redazione - @InMoto_it

12.09.2025 12:59

Anche quest’anno non potevamo mancare alla HAT – Hardalpitour, l’evento adventouring che da sempre rappresenta un punto di riferimento per chi ama vivere la moto come compagna di viaggio e scoperta. È incredibile vedere come, anno dopo anno, questo mondo cresca, coinvolgendo appassionati e aziende che hanno capito quanto sia speciale esplorare territori nascosti, tra bellezze naturali e culture locali.

Tra montagne e sterrati mozzafiato

Il nostro Paese, e in particolare Piemonte e Liguria, offre scenari perfetti: montagne, colline e paesaggi incantevoli che quest’anno, grazie a un meteo sorprendentemente favorevole, ci hanno regalato momenti unici. Sopra i 2.500 metri lo spettacolo era da togliere il fiato: saliscendi infiniti, paesini incastonati nella roccia, colline verdissime. Percorsi che almeno una volta nella vita vanno vissuti: dalla strada dell’Assietta al passo della Melosa, dal colle Garezzo alla Gilba, fino al monte Jafferau.
Come sempre, l’organizzazione ha proposto più tracciati, adattati alle capacità dei partecipanti: la Challenge, riservata ai 40 più esperti, con 42 ore e 950 km di vera resistenza; la Extreme, lunga 880 km in squadra; la Discovery, più breve e accessibile; e la Classic, quella che abbiamo scelto noi, fedele allo spirito originario della HAT: 24 ore no-stop fino a Sestriere, con la magia della guida notturna.

In sella con compagni di viaggio instancabili

Per questa avventura ci ha accompagnato la nostra instancabile Honda Africa Twin CRF 1100L ES DCT, gommata con le Dunlop Trailmax Raid, perfette per affrontare sassi e sterrati anche a pieno carico. Nessun problema tecnico, merito anche dei preziosi consigli ricevuti dagli amici di Pneus Marene, sempre pronti a condividere la loro esperienza. L’abbigliamento multistrato Honda/Alpinestars si è rivelato fondamentale, visto che in poche ore siamo passati dal caldo del mare ai 2.600 metri in piena notte, con escursioni termiche anche di 30 gradi.

Le riprese sono state affidate alla nuova Insta360 X5, che con i suoi accessori dedicati alla moto e l’effetto “selfie stick invisibile” ci ha permesso di rivivere ogni istante come se fossimo seguiti da un operatore esterno. Ogni curva, ogni panorama mozzafiato e ogni amico che ci precedeva o ci seguiva è rimasto catturato nella memoria digitale.
In sella, tra fascette, nastro e mini kit di pronto soccorso custoditi nella borsa SW Motech, abbiamo condiviso il viaggio con oltre 500 partecipanti provenienti da 13 nazioni. Un popolo variegato di motociclisti, ma tutti uniti dalla stessa passione.

E non mancavano gli ospiti illustri: Yamaha con il team “Girl Full Power” guidato da Francesca D’Alonzo, il Team MBE con Franco Picco, Nicola Dutto con Tiziano Internò, i dakariani Paolo Lucci e Maurizio Gerini, il grande schieramento di Kove Italia, il Team EICMA con Paolo Magri e Federico Aliverti, i piloti della GS Academy BMW, il Tiger Team Triumph, fino a Suzuki con Stefan Hessler e Horst Hoffmann. Vederli e parlarci da vicino è stato emozionante: la HAT abbatte barriere, rendendo tutti parte della stessa avventura.

Ma la HAT non è una gara. È un viaggio, un modo di vivere la moto. Ognuno trova il proprio ritmo, l’importante è arrivare, sapendo di avere accanto amici pronti ad aiutarti e un’organizzazione impeccabile di 50 persone che lavora con passione e nel pieno rispetto del territorio. Non a caso l’evento è certificato ISO 20121:2012 per la sostenibilità: un riconoscimento raro e prezioso.

All'arrivo: culmine di un’avventura condivisa

Quando finalmente si intravede Sestriere, il comune più alto d’Italia, la fatica lascia spazio all’emozione. Arrivare in sella, dopo ore di sterrati, paesaggi e amicizia, è una soddisfazione indescrivibile. Non è la Dakar, ma è un traguardo che lascia il segno: ci si sente più ricchi dentro, con ricordi e incontri che resteranno per sempre.

E così, alla fine, ti ritrovi a pensare:
“Dovevo esserci, non potevo mancare.”

La HAT, nata 17 anni fa da Corrado Capra e portata avanti da Nicola Poggio, è diventata una tradizione, una festa del motociclismo adventouring. E mentre già si pensa ai prossimi appuntamenti della HAT Series, resta dentro la consapevolezza di aver vissuto ancora una volta qualcosa di speciale, da raccontare agli amici fino a contagiarli con il desiderio di esserci anche loro.

Buon viaggio!
Fabrizio Gillone

Moto e accessori utilizzati:

Moto:  HONDA AFRICA TWIN CRF1100L ES DCT
Giacca:  HONDA BOGOTA PRO DRYSTAR JACKET ICE GRAY BLUE BRIGHT RED
Casco:   KABUTO GEOSYS GT Mips
Pantaloni: HONDA BOGOTA PRO DRYSTAR PANTS ICE GRAY BLUE BRIGHT RED
Guanti:  HONDA SMX Z DRYSTAR GLOVE BLACK BRIGHT RED
Stivali: Alpinestars Stivali Tech 7
Pneumatici: DUNLOP TRAILMAX RAID
Maschera: Progrip
Action Cam:  INSTA360 X5
Accessori INSTA360: attacco action cam moto
Orologio: GARMIN EPIX pro 51mm
Navigatore: Garmin Zumo XT2
Borsa posteriore: SW-MOTECH ION S
Zaino: SW-MOTECH Daily WP

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