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La stagione motociclistica è alle porte, vale la pena segnarsi un po' di strade da mettere in lista per i prossimi mesi

Itinerari moto: le 5 strade più belle d’Italia da percorrere in primavera

<p data-end="179" data-start="101">C&rsquo;&egrave; un momento, ogni anno, in cui il rombo del motore torna a fondersi con il canto degli uccelli. Le giornate si allungano piano e il sole scalda le mani sotto i guanti: &egrave; la primavera, stagione di ripartenze, di curve che profumano di fiori selvatici e di silenzi interrotti solo dal respiro del vento nel casco.<strong> Per chi viaggia in moto, questo &egrave; il tempo della rinascita.</strong> Le strade, dopo mesi di sonno umido, tornano ad accogliere le ruote con un abbraccio tiepido. Ed &egrave; proprio adesso che l&rsquo;Italia si trasforma in un grande giardino da attraversare, tra colline, coste e antiche vie romane.<br />
<strong>Ecco allora cinque itinerari che in primavera diventano pura poesia per chi ama vivere la strada in sella.</strong></p>

<p data-end="179" data-start="101">I consigli che seguono sono stati scelti anche per la loro altitudine contenuta: strade di bassa quota, ideali per le temperature ancora fresche di inizio stagione. Percorsi che non costringono a salite estreme o a climi rigidi, ma che regalano comunque emozione e bellezza in abbondanza. La primavera &egrave; meravigliosa, ma capricciosa. Il cielo pu&ograve; aprirsi in un sorriso o rabbuiarsi in pochi minuti.</p>

<p data-end="179" data-start="101"><strong>Per questo &egrave; bene partire preparati: </strong>una tuta antipioggia leggera sempre a portata di mano, e un completo tecnico &quot;a strati&quot; che permetta di adattarsi con facilit&agrave; a sole, vento o pioggerella improvvisa. La libert&agrave;, in fondo, comincia dal sapere di poter affrontare qualsiasi clima senza dover rinunciare al viaggio.</p>

<div><span class="kcode ktype-Foto" data-k-id="4868909" data-k-inline_properties="[]" data-k-kid="sn:inmoto:4868909" data-k-thumb="http://cdn.inmoto.it/images/2021/10/31/160725703-a84b3439-23b5-419f-8ab5-cb8156f78d78.jpg" data-k-type="Foto"></span></div>

<p data-end="454" data-start="134">&nbsp;</p>

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<h3 data-end="1034" data-start="977"><strong data-end="1006" data-start="977">1. Crete Senesi &ndash; Toscana</strong></h3>

<p data-end="1347" data-start="1036">Le <strong>Crete Senesi</strong> sono l&rsquo;anima della <strong>Toscana</strong>. Colline d&rsquo;argilla che si rincorrono come onde, punteggiate da cipressi solitari e casolari dimenticati dal tempo. In primavera, questa terra si tinge di verde brillante, ma &egrave; un verde fragile, che dura poche settimane e che sembra voler trattenere ogni raggio di sole. <strong>Le curve qui sono dolci</strong>, mai arroganti, <strong>perfette per una guida fluida che segue il ritmo del paesaggio senza forzarlo</strong>. La moto si muove leggera, come se danzasse. &Egrave; un luogo che invita a rallentare, a fermarsi per guardare l&rsquo;orizzonte e ascoltare il silenzio. Un inno alla bellezza essenziale.</p>

<p data-end="1347" data-start="1036">&nbsp;</p>

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<h3 data-end="1724" data-start="1650"><strong data-end="1689" data-start="1650">2. SS125 Orientale Sarda &ndash; Sardegna</strong></h3>

<p data-end="1724" data-start="1650">Gli smanettoni e gli affamati di paesaggi la conoscono bene, la <strong>SS125</strong> &egrave; un susseguirsi <strong>vertiginoso di tornanti in banking</strong>, gole rocciose e scorci improvvisi sul mare smeraldo. <strong>Da Dorgali a Muravera</strong>, attraversa il cuore pi&ugrave; autentico della Sardegna orientale, tra montagne aspre e profumo di macchia mediterranea. <strong>In primavera, il clima &egrave; perfetto</strong>: l&rsquo;aria &egrave; fresca ma gi&agrave; tiepida, e il traffico ancora scarso permette di godersi ogni curva come fosse la prima. &Egrave; una strada che richiede attenzione e restituisce emozione pura. Una sinfonia di asfalto e natura selvaggia, da percorrere con spirito libero e cuore aperto.</p>

<p data-end="1724" data-start="1650">&nbsp;</p>

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<h3 data-end="2387" data-start="2323"><strong data-end="2356" data-start="2323">3. Valle dei Templi &ndash; Sicilia</strong></h3>

<p data-end="2686" data-start="2389">Qui non si parla solo di moto, ma di tempo. <strong>La strada che attraversa la Valle dei Templi, ad Agrigento, &egrave; un misto di asfalto e tratti sterrati</strong>, ideale per chi ama le avventure on-off road. Ma &egrave; soprattutto una via che passa accanto a colonne doriche, ulivi millenari e campi di grano ondeggianti. La primavera, in Sicilia, &egrave; un&rsquo;esplosione gentile. Il caldo non &egrave; ancora implacabile, e i templi sembrano risplendere di una luce pi&ugrave; tenera. Guidare qui significa immergersi nella storia con il corpo e con l&rsquo;anima. <strong>Ogni chilometro &egrave; un viaggio dentro qualcosa di pi&ugrave; grande, di eterno</strong>.</p>

<p data-end="2686" data-start="2389">&nbsp;</p>

<div><span class="kcode ktype-Articolo" data-k-id="7194870" data-k-inline_properties="[]" data-k-kid="sn:inmoto:7194870" data-k-thumb="http://cdn.inmoto.it/images/2024/05/09/101047478-bde54116-cd98-477b-a7ba-f9b2b67fd7fa.jpg" data-k-type="Articolo"></span></div>

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<h3 data-end="3080" data-start="2981"><strong data-end="3035" data-start="2981">4. Val Trebbia e Oltrep&ograve; Pavese &ndash; Lombardia/Liguria</strong></h3>

<p data-end="3403" data-start="3082">La <strong>Val Trebbia</strong>, definita da Hemingway &ldquo;la valle pi&ugrave; bella del mondo&rdquo;, &egrave; una gemma nascosta che si snoda tra Bobbio e la Liguria. La strada segue il fiume come un pensiero ricorrente, tra gole fresche e boschi che profumano. Le curve qui sono tecniche ma mai esasperanti, ideali per chi ama guidare di ritmo. Poco pi&ugrave; a nord, l&rsquo;Oltrep&ograve; Pavese regala panorami morbidi, vigneti ordinati e strade secondarie che sembrano disegnate apposta per due ruote. In questa stagione, tutto invita alla sosta: una cantina, un agriturismo, un prato in fiore. &Egrave; il territorio del piacere lento, della guida come esplorazione sensoriale.</p>

<p data-end="3403" data-start="3082">&nbsp;</p>

<div id="mustFocus"><span class="kcode ktype-Articolo" data-k-id="7275569" data-k-inline_properties="[]" data-k-kid="sn:inmoto:7275569" data-k-thumb="https://cdn.inmoto.it/images/2024/06/03/115154199-79332afb-d998-45cc-9375-f8b2cec29ba2.jpg" data-k-type="Articolo"></span></div>

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<h3 data-end="3802" data-start="3723"><strong data-end="3763" data-start="3723">5. Via Flaminia &ndash; da Fano all&rsquo;Umbria</strong></h3>

<p data-end="4123" data-start="3804"><strong>Costruita dai romani</strong> nel III secolo a.C., <strong>la Via Flaminia</strong> <strong>&egrave; una delle pi&ugrave; antiche vie di comunicazione d&rsquo;Italia</strong>. L&rsquo;itinerario che <strong>da Fano sale verso l&rsquo;Umbria</strong> attraversa l&rsquo;Appennino centrale con dolcezza, tra borghi arroccati, gallerie scavate nella roccia e paesaggi che alternano boschi e prati punteggiati di narcisi.</p>

<p data-end="4436" data-start="4125"><strong>In moto, la Via Flaminia &egrave; una lezione di storia e geografia</strong>.<br />
La primavera qui &egrave; <strong>pura poesia</strong>: l&rsquo;aria frizzante di montagna, il cielo terso e le prime fioriture rendono ogni curva un piccolo miracolo. &Egrave; una strada che unisce epoche e regioni, capace di raccontare l&rsquo;Italia pi&ugrave; autentica con il richiamo irresistibile dell&rsquo;asfalto.</p>

<p data-end="4436" data-start="4125">&nbsp;</p>

<div><span class="kcode ktype-Foto" data-k-id="4351531" data-k-inline_properties="[]" data-k-kid="sn:inmoto:4351531" data-k-thumb="http://cdn.inmoto.it/images/2021/06/09/123934183-5cae4977-367c-43b8-bc5b-dccc20dcc28d.jpg" data-k-type="Foto"></span></div>

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Percorrere in moto questa antica consolare è come un viaggio andata e ritorno attraverso i secoli. Un’avventura perfetta per moderni cavalieri a caccia di emozioni


Itinerario da Roma a Fano lungo la via Flaminia: la gallery

Il nostro tour on-off di fine stagione è arrivato alla sua quinta edizione e con gli anni acquista sapore come un buon vino. Ve lo raccontiamo…


6° Tour on-off in Sardegna LE FOTO

Un viaggio su strada e fuori strada alla scoperta degli angoli più belli dell'isola

7° Raid Sardegna on/off-road: la gallery

Andiamo alla scoperta dell'angolo segreto dell'isola (un paradiso per pochi) passanod tra parchi sconfinati e radici arabe


		 				<p>Siamo nel comune di <strong>Castelvetrano</strong>, i provincia di Trapani, a due passi dal mare, dove sorge anche il <strong>Parco Archeologico di Selinunte</strong>, che racconta la storia di un&rsquo;antica citt&agrave;, tra le pi&ugrave; ricche e fiorenti del bacino del Mediterraneo. E proprio questa &egrave; la perfetta tappa iniziale di un giro alla scoperta del territorio, tutto da gustare.</p>
<h3>Indice:</h3>
<ul>
<li>Luogo unico: costruzioni che tolgono il fiato</li>
<li>Percorso consigliato: l'angolo segreto della Sicilia (un paradiso per pochi)</li>
<li>Qual'&egrave; la moto migliore per i viaggi in moto in Sicilia (<em>pag.2</em>)</li>
</ul>
<p>[[ge:sn:inmoto:7209898]]</p>
<h2><strong>Luogo unico: costruzioni che tolgono il fiato</strong></h2>
<p>Il Parco, considerato il pi&ugrave; grande d&rsquo;Europa, non &egrave; soltanto un <strong>luogo unico</strong>, con templi e <strong>costruzioni che tolgono il fiato</strong> e riportano indietro nel tempo, ma anche uno scrigno di scorci indimenticabili. Gli scavi di Selinunte, infatti, occupano una posizione sublime, e in qualsiasi momento della giornata si possono <strong>godere panorami emozionanti</strong>, <strong>complice l&rsquo;azzurro del mare che ne accarezza i confini</strong>. <br />L&rsquo;antica colonia - il cui nome ha origine dalle foglie d&rsquo;apio, una specie di prezzemolo selvatico - venne fondata nel 650 a.C e cominci&ograve; a prosperare velocemente fino a diventare una minaccia per i territori confinanti. In particolare per Segesta. Lo scontro giunse presto, l&rsquo;una, Selinunte, spalleggiata da Siracusa, l&rsquo;altra, Segesta, sostenuta da Cartagine. La guerra, terminata a favore di Segesta e Cartagine, consegn&ograve; Selinunte ai punici. In epoca successiva pass&ograve; ai Romani, e inizi&ograve; un lento e inesorabile declino.</p>
<p>[[ge:sn:inmoto:7209899]]</p>
<h2><strong>L'angolo segreto della Sicilia (un paradiso per pochi)</strong></h2>
<p><strong>Tra i vari percorsi a disposizione </strong><strong>dei visitatori, davvero affascinante &egrave; quello che parte dalla Collina Orientale</strong>, con i magnifici templi, e procede alla volta dell&rsquo;Acropoli, per poi proseguire verso il Santuario della Malophoros, sulla Collina della G&agrave;ggera (il luogo sacro pi&ugrave; antico dell&rsquo;area) e giungere, infine, alla Collina della Manuzza, dove si possono osservare l&rsquo;agor&agrave; e gli schemi urbanistici, ancora visibili. A fine visita, <strong>ci si pu&ograve; poi concedere un suggestivo bagno nelle acque cristalline sotto l&rsquo;Acropoli</strong>, dove un tempo si trovava l&rsquo;antico porto del quale ancora oggi si pu&ograve; scorgere la struttura sul fondale.<b> <br />Chi</b>&nbsp;<strong>ama le lunghe scogliere</strong> frastagliate apprezzer&agrave; il <strong>tratto di SP38 che da Mazara</strong> raggiunge la frazione di Torretta Granitola: un <strong>angolo segreto di Sicilia</strong>, un villaggio adagiato in una piccola baia, con una tonnara e un faro. <strong>Andateci ma&hellip; non raccontatelo troppo in giro, &egrave; un piccolo paradiso per pochi ed &egrave; bene che rimanga cos&igrave;</strong>. Ultima tappa, sulla via del ritorno<br />verso il circuito di Triscina, &egrave; la mitica <strong>Cava di Cusa</strong>. Le pietre con cui sono realizzati templi ed edifici dell&rsquo;antica Selinunte provengono proprio da qui: venivano estratte e trasportate per chilometri con rudimentali strumenti trainati da animali. Entrando oggi nella Cava, &egrave; possibile individuare le fasi della lavorazione, dall&rsquo;incisione dei blocchi al trasporto, come se tutto fosse rimasto fermo per secoli. Agli arabi era nota come Ramuxara, mentre oggi la si conosce con il nome del proprietario del terreno.</p>
<p>[[ge:sn:inmoto:7209900]]</p>
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<h2><strong>La moto dell'itinerario</strong></h2>
<p>Perfetta per andare alla scoperta dei luoghi in maniera rilassata, in pieno stile Scrambler, la nuova<a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/honda/cl-500"><strong> Honda CL500</strong></a> sfrutta la base, collaudata, che ruota attorno al <strong>bicilindrico parallelo di 471 cc</strong> e <strong>46,6 CV</strong> <strong>di potenza</strong> massima. L&rsquo;altezza standard della sella a 790 mm (ma in optional si pu&ograve; scegliere anche una seduta a 820 mm), insieme alla sezione centrale stretta, promette accoglienza ottimale per tutti, mentre i cerchi, nelle misure da diciannove pollici all&rsquo;anteriore e 17 al posteriore, la rendono adatta anche a qualche passaggio su facili sterrati.</p>
<p><strong>Una moto dallo stile di guida &ldquo;senza pensieri&rdquo;, che invoglia a fare strada e a divertirsi, senza mai risultare impegnativa sul fronte delle performance</strong>; tuttavia <strong>non significa rinunciare al giusto brio</strong>, grazie alla vivacit&agrave; del motore e all&rsquo;ottima rapportatura delle marce. <br /><strong>Sui percorsi pi&ugrave; tortuosi</strong>, agilit&agrave; e spigliatezza <strong>non mancano</strong> e si pennellano pieghe, una dietro l&rsquo;altra, gustando a pieno tutto il piacere di lasciarla &ldquo;danzare&rdquo; tra le curve. <br />Il <strong>prezzo parte da 7.190 Euro.</strong></p>
<p>[[ge:sn:inmoto:6234873]]</p>
<p><a href="https://www.inmoto.it/news/test/primo-contatto/2023/03/30-6234877/test_honda_cl500_i_voti_del_sottoesame">TEST HONDA CL500: I VOTI DEL #SOTTOESAME</a></p>
		 			

Itinerari moto Sicilia: a spasso nel tempo

Il 17 e il 18 maggio siamo stati invitati a partecipare alla prima edizione della "Val Trebbia Food & Ride Moto Experience" per la valorizzazione dei Salumi Piacentini Dop e la Focaccia di Recco: ecco la nostra esperienza


<p><strong>Le due ruote sono perfette</strong> quando si parla di <strong>esplorazione dei territori</strong>, quando l&rsquo;agilit&agrave; &egrave; un presupposto fondamentale, e quando <strong>i momenti di viaggio</strong> sulla strada <strong>non sono semplici trasferimenti</strong> ma parte del divertimento, allora <strong>le nostre moto diventano le compagne ideali</strong> per partire alla <strong>riscoperta dei luoghi</strong>, delle culture e soprattutto dei sapori.</p>

<p>Il 17 e il 18 maggio siamo stati invitati a partecipare alla prima edizione della &ldquo;Val Trebbia Food &amp; Ride Moto Experience&rdquo;, <strong>10 moto e due giorni tra Piacenza e Recco</strong> per dare vita ad un progetto per la <strong>valorizzazione dei Salumi Piacentini Dop</strong> e la <strong>Focaccia di Recco</strong>.<br />
Ma non solo!<br />
Infatti, <strong>viaggiando a ritmi lenti</strong> abbiamo avuto la possibilit&agrave; di <strong>fermaci diverse volte e scoprire vicoli</strong>, architetture, opere e persone, immergendoci nelle ricchezze dei territori attraversati e soprattutto assaporandone i <strong>piatti tipici durante le nostre pause</strong>.</p>

<h3>Indice:</h3>

<ul>
	<li>Come nasce questo progetto&nbsp;(<em>pag.2</em>)</li>
	<li>Intervista a Roberto Belli, direttore del consorzio dei Salumi DOP Piacentini (<em>pag.2</em>)</li>
	<li>La nostra esperienza (<em>pag.3</em>)</li>
</ul>

<p>[[ge:sn:inmoto:7275223]]</p>

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<h2>Come nasce questo progetto</h2>

<p>Il progetto nasce dalla <strong>collaborazione tra i due consorzi</strong> culinari pi&ugrave; importanti di questi territori: il Consorzio dei Salumi DOP Piacentini e il consorzio Focaccia di Recco col formaggio IGP, due eccellenze che <strong>grazie al supporto della Tramelli School</strong>, che ci ha fornito le <a href="https://www.inmoto.it/listino-nuovo/marche/yamaha/tenere-700"><strong>Tener&egrave; 700</strong></a> e l&rsquo;assistenza tecnica, hanno impacchettato un <strong>giro esperienziale davvero unico.</strong><br />
Ma prima di raccontarvi i dettagli e soprattutto le esperienze culturali e culinarie che ci son state proposte vi riportiamo di seguito <strong>alcune domande e relative risposte che abbiamo posto a Roberto Belli</strong>, direttore del consorzio dei Salumi DOP Piacentini, per comprendere al meglio l&rsquo;entit&agrave; e i valori di questo progetto.</p>

<h2>1. Come nasce la collaborazione e il legame tra i due consorzi?</h2>

<p>La collaborazione nasce nel corso del 2019 sulla scorta di queste considerazioni: Esiste un territorio dove da sempre si producono salumi di altissima qualit&agrave;. Questo posto &egrave; la provincia di Piacenza. Esiste una Citt&agrave; famosa nel mondo per essere la Citt&agrave; della focaccia col formaggio. Questa Citt&agrave; &egrave; Recco. La Val Trebbia li unisce, questi due territori golosi, sconfinando dalla Citt&agrave; Metropolitana di Genova alla provincia piacentina, in quella valle che il premio Nobel Ernest Hemingway, nel 1945, durante il secondo conflitto mondiale, transit&ograve; come corrispondente al seguito dell&rsquo;esercito di liberazione, annotando sul suo diario la frase &ldquo;oggi ho attraversato la valle pi&ugrave; bella del mondo&rdquo;. La Provincia di Piacenza e Recco, Comune della Citt&agrave; Metropolitana di Genova, si ritrovano unite nel nome delle loro produzioni agroalimentari tutelate dall&rsquo;Unione Europea: i Salumi DOP Piacentini (Coppa piacentina, Pancetta piacentina, Salame piacentino) e la Focaccia di Recco col formaggio IGP. Sapori, profumi, storie e tradizioni fortemente ancorati ai rispettivi territori che trovano grazie ai loro comuni confini geografici presupposti d&rsquo;incontri e nuove occasioni di promozione e valorizzazione per diffondere la&nbsp; rinomanza di queste eccellenze gastronomiche italiane con l&rsquo;obiettivo di incentivarne il consumo. Per queste ragioni il Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini e il Consorzio della Focaccia di Recco con Formaggio hanno interessi comuni nel valorizzare le loro produzioni in quanto: &bull; I due Consorzi sono accumunati per essere due piccole strutture capaci per&ograve; di svolgere un&rsquo;intensa attivit&agrave; di valorizzazione riguardo alle loro produzioni rappresentate. &bull; Le esperienze positive maturate nella realizzazione di precedenti progetti ne motivano la prosecuzione &bull; I due Consorzi organizzano sui loro territori manifestazioni di interesse nazionale tese a valorizzare i prodotti tutelati.</p>

<h2>2. Quando e come &egrave; nata l&rsquo;idea di proporre un giro in moto per valorizzare i prodotti dei consorzi e i territori attraversati?</h2>

<p>Il progetto &ldquo;VAL TREBBIA FOOD &amp; RIDE MOTO EXPERIENCE&rdquo; &egrave; stato presentato al Ministero dell&rsquo;Agricoltura nel corso della progettazione 2022. L&rsquo;idea di coinvolgere la stampa che si occupa di motociclismo, di mototurismo e ogni altra forma di turismo esperienziale proposto con l&rsquo;uso della moto &egrave; nata per differenziare le azioni di valorizzazione che i due consorzi praticano abitualmente. &Egrave; sembrata un&rsquo;idea originale far vivere, ai rappresentanti dei diversi canali di comunicazione che sensibilizzano e informano l&rsquo;articolato mondo del motociclismo, una esperienza molto coinvolgente di turismo esperienziale dove sono protagonisti i prodotti dei due Consorzi, oltre a valorizzare il territorio piacentino e ligure. Insomma, generare diversificati momenti dove storia, cultura, natura e abilit&agrave; dell&rsquo;uomo caratterizzano i luoghi attraversati dal tour.</p>

<h2>3. Quali sono i valori e gli obiettivi principali che il progetto Val Trebbia Food &amp; Ride Moto Experience vuole proporre e trasmettere?</h2>

<p>Coinvolgere i media del motociclismo in un tour esperienziale per valorizzare i Salumi Piacentini DOP e la Focaccia di Recco col formaggio attraverso i loro reportage. &bull; Far conoscere attraverso esperienze dirette i salumi piacentini DOP e la Focaccia di Recco con il Formaggio IGP &bull; Rimarcare il valore delle produzioni conformi ad un disciplinare di produzione riconosciuto in sede comunitaria dove il legame con i rispettivi territori risulta inscindibile. &bull; Far vivere diversificati momenti dove storia, cultura, natura e abilit&agrave; dell&rsquo;uomo caratterizzano i luoghi attraversati dal tour.</p>

<h2>4. Ci sono dei progetti per il futuro che prevedono una continuit&agrave; con i valori e gli obiettivi proposti da questa prima edizione dell&rsquo;evento o semplicemente che prevedono nuove collaborazioni tra i consorzi?</h2>

<p>La collaborazione tra il Consorzio di Tutela Salumi DOP Piacentini e il Consorzio della Focaccia di Recco col Formaggio proseguir&agrave; a breve con tre edizioni del progetto &ldquo;Sapori in Paradiso&rdquo; dove vengono coinvolti giornalisti legati al mondo del food. Oltre a questo, verranno realizzati spot su reti radiofoniche nazionali dove saranno valorizzate le rispettive produzioni. Tutto questo a dimostrazione della volont&agrave; comune di proseguire questa esperienza che sta portando buoni risultati.</p>

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<h2>La nostra esperienza</h2>

<p>Insomma da un lato abbiamo la <strong>focaccia col formaggio</strong>, dall&rsquo;altro <strong>salumi di gran qualit&agrave;</strong> e in mezzo l&rsquo;appennino Emiliano Ligure, <strong>gi&agrave; da soli basterebbero a raccontare mille storie</strong>, noi ora per&ograve; vogliamo raccontarvi com&rsquo;&egrave; andata la nostra.</p>

<p>La <strong>partenza</strong> &egrave; stata fissata in <strong>piazza Cavalli a Piacenza</strong> alle <strong>ore 10:00</strong> in <strong>direzione Val Trebbia</strong>, ma pochi km dopo ci fermiamo gi&agrave; per la prima sosta: <strong>visita al Salumificio Grossetti</strong>, dove abbiamo avuto il piacere di essere accompagnati da Antonio Grossetti che con entusiasmo ci ha guidati alla <strong>scoperta dei processi</strong> e dei segreti della <strong>produzione di Coppa, Salame e Pancetta</strong>, dove l&rsquo;aspetto artigianale e le <strong>lavorazioni manuali</strong> sono ancora fondamentali per poter garantire prodotti di altissima qualit&agrave;. Antonio nel raccontarci i vari processi ci tiene a sottolineare che <strong>due delle chiavi principali nella produzione del salume sono la passione e il tempo</strong>, la prima &egrave; sinonimo di qualit&agrave; delle lavorazioni e il secondo &egrave; fondamentale che sia lento per una corretta stagionatura dell&rsquo;insaccato.</p>

<p>Ci salutiamo solo dopo una <strong>doverosa degustazione</strong> per proseguire <strong>verso Bobbio</strong> dove faremo la nostra <strong>pausa pranzo</strong>, passando per il passo della Caldarola e deviando poi verso Pietra Parcellara, un&rsquo;iconica montagna di ofiolite che ha fatto da sfondo ad alcune delle nostre fotografie. <strong>Giunti a Bobbio</strong> e parcheggiate le moto abbiamo fatto una <strong>breve passeggiata per il borgo</strong> per arrivare all&rsquo;abazia di San Colombiano, <strong>protettore dei motociclisti</strong>, dove ci attendeva una visita guidata alla scoperta dei suoi affreschi e di un importantissimo mosaico pavimentale risalente al XII. Per rimanere in tema ci viene fatto subito notare che tra le <strong>varie raffigurazioni</strong> &egrave; presente <strong>un&rsquo;icona dedicata alla pratica di macellazione del maiale</strong>, che &egrave; relativa al mese di dicembre, momento adatto alla lavorazione delle carni grazie alle basse temperature. <strong>Compiuta la nostra visita la sosta continua</strong> con la pausa pranzo all&rsquo;Albergo Ristorante Piacentino, in cui dopo primi e secondi tradizionali ci viene offerto con orgoglio un assaggio della pancetta locale.</p>

<p>Con le papille gustative ancora in fibrillazione risaliamo in sella per proseguire il nostro itinerario, proseguiamo per la SS45 fino a Bargagli, per poi <strong>deviare verso Lumarzo e Uscio,</strong> e infine approdare a <strong>Recco</strong> e <strong>goderci la vista della costa</strong>. Cena e pernottamento poi all&rsquo;hotel ristorante &ldquo;La Manuelina&rdquo; dove siamo stati accolti da un <strong>spettacolare cooking show</strong>, introdotto dall&rsquo;assessore al marketing territoriale del Comune di Piacenza, Simone Fornasari e da Carlo Gandolfo, sindaco di Recco. <strong>Durante la performance</strong> ci vengono dapprima mostrate da Antonio Grossetti e da Gianfranco Caldero <strong>le fasi di cucitura</strong>, legatura e insacco dei salumi e in seguito Daniela e Lucio Bernini del Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio IGP ci parlano della storia della prelibata focaccia, seguita da un <strong>dimostrazione di come ne avviene la preparazione</strong>.</p>

<p><strong>Finalmente a cena</strong> possiamo godere dell&rsquo;unione unica di questi prodotti e di altrettante proposte tipiche, come ad esempio i <strong>deliziosi Pansoti fatti a mano alla salsa di noci.</strong> L&rsquo;indomani mattina la decisione &egrave; quella di <strong>lasciare le moto parcheggiate per poterci godere una passeggiata tra i vicoli della caratteristica Camogli</strong>, che abbiamo avuto la fortuna di raggiungere via mare, approdando in battello nel suo piccolo e coloratissimo porticciolo. <strong>A pranzo poi non potevano mancare altre deliziose dimostrazioni</strong> (e degustazioni di focaccia e salumi), allo <strong>storico ristorante O&rsquo; Vittorio</strong> infatti rimaniamo tutti in silenzio e attenti durante la spiegazione di come viene preparato il vero pesto alla Genovese, nessun segreto, soltanto ingredienti locali e la giusta tecnica di pestaggio. Sia per quanto riguarda <strong>il pesto che per quanto riguarda la focaccia</strong> ci viene sottolineata la stessa cosa: <strong>quel che rende &ldquo;di Recco&rdquo; la focaccia e &ldquo;Genovese&rdquo; il pesto</strong>, oltre alla tecnica di preparazione tradizionale <strong>sono semplicemente gli ingredienti</strong>, che devono tassativamente essere locali affinch&eacute; il prodotto possa definirsi tale.</p>

<p>Terminata la nostra ultima mangiata in compagnia si riparte per tornare verso Piacenza, questa volta per&ograve; attraversando le bellissime Val d&rsquo;Aveto e Val Nure. <strong>Con la pancia piena e la mente colma di nuove storie</strong>, il pensiero che mi viene lungo la strada del ritorno &egrave; che molto spesso <strong>in sella alle nostre moto ci limitiamo ad &ldquo;attraversare&rdquo; il paesaggio.</strong> Varrebbe la pena dedicare pi&ugrave; tempo a conoscere meglio le storie e le tradizioni dei territori che percorriamo: non &egrave; necessario andare lontano per farlo, di queste vicende le nostre regioni sono ricolme. A volte &egrave; sufficiente decidere di viaggiare pi&ugrave; lentamente, e fermarsi anche solo per fare due passi in quel borghetto che incontriamo quando facciamo il nostro passo preferito.</p>


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