Giganti di roccia e uomini liberi: viaggio nella terra degli "Escartons"

Giganti di roccia e uomini liberi: viaggio nella terra degli "Escartons"© FIlippo Pandin

Un territorio dal fascino e dalla storia unici ci permette di vivere una piccola grande avventura e toccare in un solo anello sette dei più alti passi alpini. Al cospetto di questi giganti ci siamo andati con una moto minuscola.

Redazione - @InMoto_it

21.02.2022 ( Aggiornata il 21.02.2022 12:12 )

La prima salita: Col d'Esischie e Fauniera

La prima salita che affrontiamo è quella per il Colle di Fauniera (2.481 m). Per arrivarci prendiamo per Ponte Maira e seguiamo le indicazioni per il Col d’Esischie passando per il territorio di Castelmagno, celebre per il formaggio Dop. Affrontiamo una pendenza media del 7,1% per più di 20 km prima di raggiungere la vetta con il monumento dedicato “al pirata”. Fu qui che nel 1999 nella tappa Bra - Borgo San Dalmazzo, Marco Pantani scattò in salita strappando la maglia rosa a Laurent Jalabert. Queste sono le vette del ciclismo più epico di Giro d’Italia e Tour de France e a sentire lo sforzo del piccolo 125 ci sembra impossibile che non solo i professionisti ma anche molti amatori affrontino queste scalate. Ma a quest’ora le uniche ad uscire allo scoperto incuriosite dal nostro passaggio sono delle marmotte paffute che ci guardano perplesse. Il Colle di Fauniera non è tra i più celebri ed è una continua sorpresa: mentre ridiscendiamo verso Demonte, con la strada che per un brevissimo tratto diventa bianca, pensiamo che la sveglia all’alba sia già stata ampiamente ripagata.

Si va oltre confine: il Col della Lombarda

Risaliamo lo Stura per poi deviare verso il Santuario di Sant’Anna di Vinadio e affrontare il Col della Lombarda (2.350 m): 22,5 km e 6,6% di pendenza media. Prima di entrare in territorio francese, non resistiamo ad un caffè al baracchino in vetta, ma ci accorgiamo che è già troppo tardi: rimarrà un mistero il perché i francesi non lo sappiano fare neppure con le cialde. A consolarci ci pensano la vista e un pezzo di torta fatta in casa presa dall’abbondante colazione a Stroppo. Proseguiamo dunque verso Isola 2000 per scendere in picchiata ad Isola su una strada perfettamente asfaltata e immersi nella vegetazione del Parco naturale del Mercantour. Oggi è considerato un unicum con il Parco naturale delle Alpi Marittime quasi a ribadire quanto il concetto di confine orografico sia da superare come al tempo degli Escartons.

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