In moto nel weekend: si viaggia tra Siracusa, Montella e Candelara

In moto nel weekend: si viaggia tra Siracusa, Montella e Candelara

Ad attendere i visitatori nelle cittadine della Sicilia, della Campania e delle Marche, tante proposte che spaziano dall’arte alla storia

Redazione - @InMoto_it

06.03.2020 11:06

Il viaggio settimanale fra le perle d’Italia parte dalla Sicilia Orientale e, attraversando l’Irpinia, arriva in un antico castello marchigiano.

Sicilia

A Siracusa, una delle città siciliane più note, merita una visita un piccolo gioiello poco conosciuto al grande pubblico: il Museo dei Pupi Siciliani, che sorge in via della Giudecca non distante dal più famoso Teatro dei Pupi. Questo luogo suggestivo ripercorre - attraverso l’esposizione di pupi, marionette, oggetti di scena e materiale scenografico - i punti salienti della storia dei fratelli Vaccaro, famosi pupari della città isolana. Varcata la soglia dello spazio museale, si viene letteralmente trascinati all’interno di un mondo fantastico, dove trovano posto cavalieri cristiani e saraceni, maghi, streghe e creature mostruose. Un percorso arricchito da schede storiche che ripercorrono i punti salienti della loro storia: il laboratorio di vicolo dell’Ulivo, l’esordio nel 1978, la nascita del loro teatro, i progetti incompiuti e la loro fine. Da diversi anni lo spazio organizza visite guidate per singoli, famiglie, tour operator e singoli gruppi, mentre nel teatro situato nelle vicinanze è possibile vedere i pupi in azione.

Campania

Risalendo lungo lo fino alla provincia di Avellino, il paese noto in tutta la Campania per le sue prelibate castagne, è anche il borgo delle cascate. La più conosciuta di Montella è quella della Lavandaia, che deve il nome ad un antica leggenda che racconta di una bella lavandaia, sedotta da un nobile locale e poi, rimasta incinta, annegata nelle vicinanze del ponte dal seduttore stesso. La cascata sorge proprio ai piedi del Santissimo Salvatore, monte sacro sulla cui cima sorge l’omonimo Santuario. Il paesaggio è da fiaba, caratterizzato da una folta vegetazione e dall’omonimo ponte, risalente addirittura al I secolo a.C. Negli anni, è stata sottoposta a lavoro di rifacimento fino ad arrivare nel XV secolo quando la sua funzione principale divenne quella di alimentare il vecchio mulino fortemente voluto dai montellesi e che è rimasto attivo fino agli anni cinquanta del secolo scorso.

Pesaro e Urbino

Il viaggio termina in un castello antichissimo, nominato in alcuni documenti sin dal 1209: è Candelara, grazioso borgo in provincia di Pesaro e Urbino il cui nome significa “candida aria”, cioè aria fulgente. Qui merita una visita la Pieve di Santo Stefano, da sempre al centro della vita religiosa del centro marchigiano. La struttura ha origini molto antiche, risalenti al VI-VII Secolo; l’attuale costruzione presenta una struttura muraria gotica con un’insolita pianta che richiama la croce greca. La facciata è caratterizzata da quattro lesene verticali e da due finestroni con arco a sesto acuto negli scomparti laterali, che affiancano la meridiana. Entrando è possibile ammirare sulla a sinistra un Santo vescovo, forse identificabile in Sant’Emidio protettore dei terremoti o San Apollinare, primo Vescovo di Ravenna, data la presenza di tre piccole croci greche-bizantine. A destra, invece, ecco un altro frammento di affresco: la Crocefissione con la Vergine Maria e l’apostolo Giovanni, del 1504; accanto il Matrimonio mistico di Santa Caterina e San Giovanni Battista, opera eseguita nel 1555 da Ottaviano Zuccari (padre dei più famosi Taddeo e Federico).

A cura di www.fuoriporta.org

 

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