Gargano, sperone della "goduria"

Gargano, sperone della "goduria"

Si torna sempre volentieri in Puglia, specie d’estate. Ecco dove i motociclisti possono trovare le migliori curve e le strade più sorprendenti

 

Giovanni Carlo Nuzzo

09.07.2018 10:06

Grazie alla sua linea costiera di ben 865 km (la più lunga tra le regioni dell’Italia peninsulare) la Puglia rappresenta un vero paradiso di stagione: mare, spiagge, scogli per tutti i gusti. Ma se l’obiettivo principale resta divertirsi in moto, allora non c’è che un punto geografico strategico dove dirigere. Rotta (adriatica) dunque per incontrare quell’autentico “sperone dei desideri” che è il Gargano. Sperone, ovviamente, riferito alla tradizionale forma dell’italico Stivale. Qui infatti si concentrano alcune delle migliori strade da moto pugliesi, senza dover “sprofondare” troppo a sud, né prendere traghetti. E poi qui si incontrano i magnifici pini d’Aleppo che rappresentano la ricchezza del Parco Nazionale del Gargano, talmente fitti da aver meritato storicamente il nome di Foresta Umbra, cioè ombrosa. In questo senso sono celebri le provinciali 528 e 52bis che attraversano l’intero Promontorio, da un capo all’altro, con tratti bui anche di giorno, anche col sole. In ogni caso, curve cieche e carreggiate strette impongono massima prudenza nel passaggio dagli scogli assolati ai cupi sottoboschi. Ma il piacere è assoluto. 

Gargano, sperone della "goduria" - LE FOTO

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Si torna sempre volentieri in Puglia, specie d’estate. Ecco dove i motociclisti possono trovare le migliori curve e le strade più sorprendenti

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ROCCHE SARACENE - Il nostro itinerario comincia dunque dallo svincolo A14 di Poggio Imperiale, in vista dei laghi costieri di Lesina e Varano, due felici ostaggi del mare. Seguendo la litoranea, a Torre Mileto si scorge la prima delle numerose rocche saracene che punteggiano tutto il Promontorio. Poco avanti, ecco la lunga spiaggia di Rodi Garganico (Bandiera Blu 2018). La strada che sale a serpentine verso la Foresta Umbra inizia da qui, località San Menaio. Il primo tratto, dalla costa verso Vico del Gargano, è la SP144. Un ghirigoro tra gli ulivi. Poi segue la 528 che si scrolla di dosso quasi tutta l’umanità delle spiagge. Una volta in cima, presso il centro visitatori, ci sono un laghetto, un allevamento daini ed il Museo Naturalistico (www.parcogargano.it). 

GUIDA TECNICA - Dopo aver esplorato, senza risparmiarci, tutte le possibilità stradali circostanti al Parco, ridiscendiamo quindi al mare di Peschici (altra Bandiera Blu 2018), pronti ad affrontare di gusto tutto lo spettacolo della via costiera: 60 km di guida tecnica fino a Mattinata. Senza trascurare, naturalmente, la bella variante interna SS89. Peschici è caratteristica per il suo aspetto arabo e per i celebri trabucchi costieri, tradizionali capanni da pesca costruiti a palafitta sul mare. Zuppa di pescato fresco? Non perdetevi il ristorante “Al Trabucco da Mimì” (www.altrabucco.it), suggestivo locale ricavato proprio sugli scogli dell’antico trabucco. Grande chef, ottima cucina, straordinaria vista mare. 

GROTTE E SUGGESTIONI CALCAREE - Vieste, altrettanto colorita e protagonista di grandi abbuffate soprattutto di pesce azzurro, mitili e ricci, è invece base di partenza per grotte e suggestioni calcaree. Come il Pizzomunno, monolite alto 26 metri, ritto sulla spiaggia, simile ad un gigantesco obelisco naturale; o il celebre Architiello di Testa del Gargano (a 11 km), arco di roccia poggiato a pelo d’acqua, navigabile nel mezzo. Si visitino anche grotta Campanella, quella delle Sirene e la grotta dei Colombi, tra le più belle. La visita, parcheggiando la moto in paese, può essere fatta esclusivamente in barca. Di nuovo in sella, non mancate di fermarvi ad ammirare, dall’alto della scogliera verso Mattinata, il magnifico panorama dei faraglioni di Baia delle Zagare. Indimenticabile. E da Mattinata, per concludere, due memorabili instradamenti: la SP55 per Monte Sant’Angelo e la Strada Comunale Paratina, che col suo strettissimo budello di carreggiata consente di tornare al centro del Promontorio e verso la Foresta Umbra. Con scenari naturali assoluti.

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