Dimensioni da GT per l'elettrico spagnolo che ha dalla sua un prezzo contenuto. Da segnalare la formula del noleggio per le batterie
L'apparenza inganna. Eh sì, perché di fronte al nuovo Nerva Exe si è piacevolmente stupiti nell’apprendere che lo scooter elettrico spagnolo – sul mercato italiano da luglio – è un veicolo omologato per circolare solo su strade urbane ed extraurbane, ma le dimensioni lo fanno sembrare un GT da lunghe percorrenze, anche autostradali.
Agile, protettivo, confortevole, facile nell’utilizzo quotidiano, Exe è ben fatto: le plastiche denotano una buona qualità e gli accoppiamenti sono ben eseguiti, cosi come tutte le rifiniture lo fanno sembrare uno scooter “grande”. E anche il vano sottosella mostra una capienza ragguardevole, per un casco integrale e un jet. Tre le modalità di guida: Eco, Normal e Sport delimitano consumi e velocità (rispettivamente 150 km ad una velocità massima di 50 km/h, 115 km a 80 km/h e 75 km a 125 km/h), più la retromarcia, comandata con un pulsante sul blocchetto di destra che favorisce gli spostamenti da fermo.
Ma è la struttura multitubolare del telaio in acciaio, il posizionamento del motore – simile a quello di uno scooter termico – nonché il pacco batterie nel pianale che esaltano le doti dinamiche di questo veicolo elettrico: l’accentramento delle masse, il baricentro basso, favoriscono l’agilità e la piacevolezza di guida. A tal proposito, il Nerva Exe è dotato di due batterie LFP (litio ferro fosfato) prodotte dal partner cinese BYD: più stabili e durature rispetto a le normali al litio, Nerva garantisce ben cinque anni e almeno 6.000 cicli di ricarica, pari a oltre 600.000 km nella modalità Normal.
Le sorprese, davvero piacevoli, si concludono con il prezzo: il veicolo può essere acquistato in due modalità, la prima a prezzo pieno (7.940 euro), oppure ad un prezzo inferiore (5.140 euro) e contestualmente noleggiare le batterie per 5 anni ad un canone mensile di 53,8 euro. Una volta scaduti i cinque anni si possono sostituire le batterie con nuovo kit e proseguire con il noleggio, oppure riscattare le stesse pagando una quota residua. Le batterie che vengono restituite entrano in un programma umanitario gestito dalla Fondazione Eki: una volta revisionate e ricondizionate, vengono installate in una località di un Paese in via di sviluppo per sopperire alla carenza della rete elettrica.
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