Su uno degli impianti più moderni dell'intero panorama mondiale
Honda presenta la
CBR1000RR Fireblade SP una versione chiaramente pensata per chi non cerca compromessi: via il posto per il passeggero, niente ABS (almeno per il mercato italiano) freni e sospensioni pronto pista, pedane arretrate,
fluidodinamica del motore completamente rivista, massimo bilanciamento delle masse alterne e ulteriori piccole modifiche alla telaistica per rendere al meglio con i nuovi componenti. Insomma una configurazione adatta per andare forte nei track days o addirittura un'ottima base di partenza per chi ha intenzione di rendersi pericoloso in qualche
campionato Stock dove le modifiche ammesse sono poche e serve tanta sostanza già sulla moto che si acquista dal concessionario.
Accompagnati in pista dai piloti ufficiali del team Pata Honda World Superbike Leon Haslam e Jonathan Rea, abbiamo saggiato una CBR che prima di tutto resta
fedele a se stessa: è sempre una moto facile ed intuitiva da guidare, presenta una erogazione che non richiede un fisico da culturista per essere tenuta a bada, tutto è pensato per rendere più semplice la guida ed anche senza traction control difficilmente reagisce in modo imprevedibile. Allo stesso tempo però, si capisce che si tratta di un oggetto di pregio, il motore vuole cantare alto,
le sospensioni “sentono” subito le regolazioni, i freni coniugano modulabilità e potenza e già così con targa e specchi, bastano un treno di gomme in mescola e un buon manico alla guida per essere immediatamente performante.
Sul numero di
febbraio di In Moto il primo piano con tutti i dettagli.
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