Husqvarna TR 650 Terra / Strada

Husqvarna TR 650 Terra / Strada

Redazione - @InMoto_it

01.11.2012 ( Aggiornata il 01.11.2012 14:47 )

Due versioni per una monocilindrica dal prezzo abbordabile, facile da gestire anche per chi comincia e offerta in allestimento enduro o strada     Se è vero che le mode esistono in tutti i settori, l’attuale trend per le due ruote pare essere quello di creare modelli modulari, capaci cioè di generare diversi modelli cambiando pochi semplici particolari. Ma forse, più che una moda, è un obbligo dettato dalla sempre più esasperata ottimizzazione dei costi di produzione; fatto sta che stiamo vedendo nascere sempre più moto che condividono un’unica base; Honda è partita per prima con molta decisione e ora anche BMW (e Husqvarna ) si muove decisa in tale direzione, perlomeno sui modelli più economici. Sempre parlando di ottimizzazione, quella svoltasi a Jerez è stata la prima presentazione in cui abbiamo concretamente assistito alla sinergia tra BMW e Husqvarna, che nell’identico ambito hanno svelato alla stampa la HP4 (alle pagine 68-75) e le due TR 650 Terra e Strada, ottimizzando intelligentemente tempi, spazi e spese. Come ci è stato velatamente accennato, questo è solo l’inizio di una collaborazione che verrà spesso adottata in futuro dai due marchi. In fondo se la tendenza attuale è quella di creare modelli modulari, perché non applicare i concetti anche alle presentazioni stesse? Le novità in cantiere a Cassinetta di Biandronno sono parecchie e oltre alle già note concept Moab e Baja, sappiamo che è in realizzazione un telaio totalmente nuovo per le 250 e 450 da cross. Nel frattempo la Husqvarna presenta due monocilindriche di fascia economica, una più orientata al fuoristrada (Terra) e una all’asfalto (Strada, appunto), che stringono l’occhio ai motociclisti più giovani e a chi cerca una pratica e facile due ruote per muoversi agilmente anche nel fuoristrada non impegnativo. Il fattore sicurezza è garantito dall’ABS montato di serie. Entrambi i modelli sono già disponibili presso i concessionari al prezzo di 6.690 € f.c. Per chi puntasse ad utilizzare la Terra prevalentemente in fuoristrada, esiste una versione con ruota posteriore di 18” e priva di ABS a 6.290 f.c. Si può anche richiedere la variante con potenza ridotta a 35 kW (48 CV) a 7.250 giri/min.   DA FERMO 12271og1 La prima sensazione che le TR ci hanno trasmesso è stata quella di essere di fronte alle discendenti delle vecchie enduro monocilindriche di fine anni ‘80, che diedero inizio a quello che fu una gettonatissima tipologia di moto e che a nostro avviso oggi meriterebbe più successo. Le linee delle sovrastrutture riconducono immediatamente al marchio della H cerchiata, logo questo che viene elegantemente accennato anche dalla forma sul fondello dei due terminali di scarico. Ruote a parte, gli elementi distintivi tra Terra e Strada sono il colore delle plastiche laterali al serbatoio, rosso sulla prima e nero sulla seconda, e il parafango anteriore, che è alto e più protettivo sulla enduro e schiacciato sulla ruota di piccole dimensioni sulla stradale. Il posteriore è caratterizzato dai voluminosi doppi terminali di scarico in acciaio e dalla elegante luce a led, che viene leggermente nascosta dal piccolo portapacchi in materiale plastico. Bello anche il fanale anteriore, che insieme alla mascherina ha forma molto slanciata e accattivante. Particolari e rifiniture sono di tipo economico, mentre sulle plastiche abbiamo notato qualche segno residuo degli stampi e qualche verniciatura perfettibile. Sulla Terra avremmo preferito avere pedane passeggero imbullonate al telaietto piuttosto che saldate, visto che in questo modo è impossibile asportarle guidando in fuoristrada col rischio di piegarle in caso di caduta. Sul propulsore spicca il coperchio valvole rosso fuoco, altro segno distintivo della Casa. IN SELLA Sono le 6:45 e a Jerez è ancora buio quando saliamo in sella alle TR 650. Vestiti con abbigliamento super areato per affrontare i 32-33°C che troveremo a mezzogiorno, ci troviamo del tutto impreparati per affrontare i primi 30 km di autostrada, che dovremo percorrere a 16°C di temperatura e senza alcuna protezione aerodinamica! Il peso non eccessivo e il largo manubrio rendono semplice anche il primo approccio, specialmente sulla Strada, che risulta leggermente più bassa da terra. A dire il vero la sella è bassa per una enduro, ma piuttosto alta se rapportata a una stradale. La postura è quella tipica di una enduro, con le braccia che arrivano comodamente al manubrio e le gambe in posizione molto naturale. Notiamo la strana configurazione che vede la leva frizione regolabile e quella del freno fissa, quando noi avremmo preferito almeno il contrario. Il resto dei comandi, compresi quelli elettrici, sono ben posizionati. Il propulsore si avvia facilmente e gira regolare al minimo senza troppe vibrazioni. Non appena partiamo notiamo la principale delle caratteristiche di questo mono, che consiste in una risposta dolcissima nella prima fase di apertura del gas. Memori della nostra prova con la Husqvarna 630 SMR, notiamo una modulabilità del gas estremamente maggiore su questa TR, che ci pare ottima per le basse andature cittadine o in fuoristrada, ma che al tempo stesso richiede di aprire con decisione quando si vuole una risposta più pronta come nei sorpassi. Nel primo tratto di autostrada ci congeliamo per bene, visto che il motore dimostra di gradire pienamente i decisi allunghi che proviamo in quinta marcia. Se non fosse per l’aria che ci colpisce con decisione, potremmo viaggiare ai 130 km/h in tutta tranquillità, contando sulla stabilità di una ciclistica che ben si comporta anche alle alte velocità. Lasciata l’autostrada, affrontiamo strade tortuose con salite e discese. Qui la ciclistica della Strada si comporta bene, anche se nelle fasi di percorrenza di curva l’anteriore trasmette una sensazione di eccessiva pesantezza in relazione al ridotto peso della moto. Questo rende la Strada leggermente più lenta a scendere in piega rispetto a quello che si saremmo aspettati. La Terra, invece, pur essendo svantaggiata dai pneumatici con più tassello, su asfalto ci è piaciuta di più. La diversa distribuzione dei pesi, data dalla ruota di 21” e dalla forcella più sfilata, le donano una maggior reattività, che permette una guida più appagante e intuitiva nel misto stretto. Anche i pneumatici fanno una grande differenza tra le due, visto che i Metzeler Tourance EXP della Strada trasmettono reazioni molto più dirette e vantano un grip molto maggiore, permettendo ingressi in curva molto decisi. Il largo posteriore non viene mai messo in crisi dalla non eccessiva potenza del propulsore, trasmettendo grande fiducia a chi guida. I Metzeler Enduro 3 Sahara della Terra sono un ottimo compromesso on-off, con tasselli ben distinti e bassi, che con il loro flettersi rendono tutte le sensazioni molto più “liquide” su asfalto. Richiedono più attenzione in ingresso curva, ma non fanno rimpiangere i pneumatici stradali. Su entrambe i trasferimenti di carico in accelerazione e frenata sono ben contenuti dalle sospensioni, mentre ci è parso scarsamente potente il singolo disco anteriore, che richiede un notevole sforzo sulla leva quando si cercano decelerazioni decise. Per contro, la modulabilità dell’anteriore è notevole e permette di dosare con precisione la frenata, risultando perfetta alle basse e medie andature. Ottimo anche il comportamento del freno posteriore, che si dimostra buona via di mezzo tra modulabilità e potenza ed evita bloccaggi indesiderati. Il sistema ABS si comporta molto bene su strada, dove interviene spesso sul posteriore, specialmente nelle frenate decise quando il retrotreno si alleggerisce, ma nei 200 km percorsi per la prova non è mai capitato ci allungasse in maniera fastidiosa la frenata. Nel caso lo si voglia escludere, basta premere per qualche secondo il comodo tasto a fianco della strumentazione a moto ferma. Per ragioni di sicurezza il sistema si riabilita automaticamente ogniqualvolta si gira la chiave di avviamento. Per rendere al meglio nel misto, il propulsore va tenuto sopra i 5.000 giri e il comando del gas va trattato con una certa decisione, in questo modo si ottiene una corposa spinta che rende la guida appagante. L’allungo di questo mono ci è piaciuto e lo abbiamo sfruttato parecchio; probabilmente con l’aggiunta di una sesta marcia, per ridurre gli spazi tra i rapporti, si riuscirebbe a sfruttarlo ancora meglio. Nel breve tratto di fuoristrada che abbiamo percorso con la Terra abbiamo apprezzato la buona posizione che si assume nella guida in piedi, quando si riesce ad ancorarsi bene stringendo le gambe sui fianchetti e ci si deve chinare in avanti più del normale per impugnare il manubrio, che quindi preferiremmo leggermente più alto. Sullo sterrato la Terra non sembra quasi di portarsi appresso i 184 kg in ordine di marcia, visto che il buon bilanciamento della ciclistica la rende neutra e relativamente facile da gestire nelle curve veloci così come in quelle strette intorno a un paletto. La taratura delle sospensioni è tendenzialmente morbida, ma sostiene ancora bene le piccole buche affrontate in velocità, mentre subisce decisi fondocorsa se si prova qualche salto. Tutto sommato ci saremmo aspettati meno da una moto non certo specializzata per l’off-road, invece abbiamo trovato la Terra adatta anche a percorsi medio-facili, a patto di mantenere ritmi tranquilli. 12271oh9

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento