Polini Zip 70 Evolution - 94 Big Evolution - TMax 530

Polini Zip 70 Evolution - 94 Big Evolution - TMax 530

Redazione - @InMoto_it

01.08.2012 ( Aggiornata il 01.08.2012 12:14 )

Ingredienti: un Piaggio Zip SP e tutti i componenti dei celebri kit Polini. Preparazione: amalgamare sapientemente fino alla perfetta omogeneità e condire con tuta e stivali. Assaporare caldo su un qualsiasi kartodromo, ma attenzione... crea dipendenza     Ok, e adesso chi lo spiega allo smanettone incallito che non esiste nulla di più eccitante e “insensato” che un piccolo Piaggio Zip pompato all’inverosimile con i kit della Polini? Alla faccia delle superpotenze e dei cambi elettronici, queste zanzarine da 60 kg e quasi 30 cavalli sono capaci di rigirare lo stomaco di chiunque abbia la compiacenza di dar loro del tu. La ricetta non è nemmeno troppo fantasiosa: poco peso, tanta potenza e tutto quello che serve per usarla. Certo, fosse così semplice anche il più pacifico postino andrebbe in giro agghindato come Valentino, nascondendo le super-prestazioni dietro l’innocuo baulotto delle lettere. Ma dietro questi scooter c’è tecnica, messa a punto e, soprattutto, un cancello di delimitazione. Non possono circolare su strada, infatti, ma possono divertire più di qualsiasi altro mezzo anche sul circuito più piccolo e tortuoso. Il segreto è metodo, lavoro ed esperienza: insomma tutte cose che ci mette Polini, a prezzo onesto. 12178kuc Prima di partire è meglio ascoltare i consigli dei professionisti della Polini Italian Cup, facilmente sintetizzabili in due parole: attenzione, mordono! Si riferiscono ovviamente ai due Zip kittati ufficiali e messi, forse incautamente, a nostra disposizione. Se le dimensioni e le forme sono le stesse degli scooter da cui derivano, basta una pedata al kick starter per capire che le similitudini si fermano ben prima dell’apparenza. Un frastuono acuto e metallico investe il paddock del circuito di Castelletto di Branduzzo mentre saliamo a bordo dopo le istruzioni dei tecnici: la leva a sinistra non è la frizione, la pedana non nasconde né il cambio né il freno posteriore e la manopola destra va ruotata con moderazione e, soprattutto, una volta raggiunta la perpendicolarità con il suolo. Cominciamo con lo Zip 70 Evolution ritrovando tutte le particolarità già assaporate due anni fa: lo stacco della frizione centrifuga è piuttosto violento e, soprattutto, per cominciare a far girare le ruote bisogna ruotare con una certa decisione la manopola del gas. Le dimensioni a bordo sono compattissime, così come la sensazione di essere a cavallo di qualcosa di estremamente rapido e leggero, oltre che corto. Qualche metro per acquisire bene il funzionamento dell’acceleratore e il modo in cui dosarlo e siamo già alle prime curve. La discesa in piega è fulminea e precisa, mentre i pneumatici slick Sava, nati in collaborazione con Polini, iniziano a scaldarsi. Questa volta le dimensioni non contano e dopo poche curve cominciamo a lasciarci andare in pieghe già piuttosto ardite. Tutto è perfetto e la ciclistica, che non è certo quella dello scooter di serie, risponde esattamente come vogliamo: rigida e precisa, e la stabilità non viene a mancare neanche nelle curve più veloci. 12178kud   Il motore di 70 cm3 urla sotto la sella e sembra catapultare il piccolo Zip direttamente alla curva successiva. Nel rettilineo principale (di 350 metri) arriviamo alla staccata a velocità prossime ai 120 km/h, aggrappandoci ai freni e alla benevolenza di qualche santo, ma non serve nemmeno. La frenata è efficacissima e la ciclistica non si scompone affatto: ci lanciamo dentro alla curva senza incertezza e con la nemmeno vaga certezza di starci dentro e uscirne davvero velocemente. L’uscita di curva: ecco dove questi due mostriciattoli richiedono attenzione ed esperienza. La potenza è tantissima, il peso no, e la possibilità di trovarsi con le ruote al cielo e il sedere a terra è inversamente proporzionale all’attenzione con cui si ruota la manopola destra. Se l’Evolution 70 qualche sbaglio lo può anche perdonare, il Big Evolution 94 non lascia spazio a errori e bisogna entrare nell’ottica di maneggiare il gas come fosse... un vero e proprio detonatore. Si può anche spalancare tutto, godendosi l’urlo e la progressione di una bella dose di cavalli davvero rampanti, ma occorre avere l’accortezza di sdraiarsi sul manubrio e avere le due ruote bene appiccicate al suolo. La cura costruttiva e la perfetta complementarietà dell’elaborazione meccanica e ciclistica permettono di iniziare a prendere confidenza già dopo poche tornate. Osare sempre un po’ di più con il gas e con la ciclistica, iniziare a strusciare un po’ il ginocchio per terra e dosare il freno posteriore a tamburo per chiudere la traiettoria o riagguantare la corda. Ancora qualche giro e ci si sente veri piloti, portatori di certezze monomarcia. Poi però ad entrare in pista sono i campioni veri, quelli della Polini Italian Cup, con le loro tute ufficiali Spyke: forse non avevamo capito proprio tutto, ma... che spettacolo! 12178kuh In mezzo ai due Zip kittati spunta anche un bel TMax 530 verniciato con la classica livrea Polini. L’elaborazione non è però così approfondita e si limita al variatore Hi-Speed Evolution che ne migliora sensibilmente la risposta al comando del gas ma non ne stravolge le caratteristiche di guida. Ormai abituati alla leggerezza dei due Zip, lo scooterone sembra un po’ a disagio fra le curve del circuito di Castelletto di Branduzzo dove le sue elevatissime potenzialità non riescono comunque a sopperire l’enorme svantaggio in termini di peso. Gli Zip sfuggono da tutti i lati e solo in fondo alla staccata si può pensare di aggredirli. I 530 cm3 si fanno sentire, così come l’incredibile efficacia dell’impianto frenante di serie. Ma in questa occasione non basta. Non facciamo che pochi giri quando un violento acquazzone ci invita ad entrare prudentemente ai box.

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