Test Moto Morini Alltrhike: i voti del #SottoEsame

Moto da enduro, da viaggio o da neopatentato? La Allthrike è capace di solcare più terreni, grazie alla sua versatilità. Ecco come se l’è cavata alla prova de voti

Test Moto Morini Alltrhike: i voti del #SottoEsame

Alessandro CodognesiAlessandro Codognesi

11 ott 2025 (Aggiornato alle 18:30)

C’è fermento nelle piccole cilindrate. Da una parte i giovani sembrano aver capito che, oltre allo smartphone, esistono le moto per evadere dalla routine. Dall’altra, i recenti chiari di luna hanno fatto sì che sempre più motociclisti mettessero da parte il sogno dell’ammiraglia, divenuta ormai “troppo” in ogni senso, per avvicinarsi a moto più semplici, economiche ma comunque in grado di fare bene un po’ tutto. Se a questi elementi sommiamo la recente voglia di adventouring, avete una chiara idea di come sia nata una moto come la Moto Morini Alltrhike, che potremmo definire un'economica moto da escursione. L’abbiamo provata: ecco i voti del nostro consueto #SottoEsame. 

MOTO MORINI ALLTRHIKE: DESIGN

Il gusto e lo stile italiano hanno disegnato le forme di questa Moto Morini Alltrhike, una moto nata per esplorare e che non fa nulla per nasconderlo. Sembra il coltellino svizzero delle moto: dettagli come i ganci per la borsa da serbatoio, i colori vagamente mimetici (a eccezione del bianco), è l’equivalente di un escursionista con gli scarponi da trekking. È anche curata nei dettagli, non ci sono plastiche posticce o comandi fuori posto. Brava Morini. VOTO 8,5

MOTO MORINI ALLTRHIKE: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONE

L’abbiamo paragonata a un coltellino svizzero, e in effetti la Alltrhike ha tutto ciò che serve per affrontare senza paura anche il sentiero più impervio. A partire da un bicilindrico parallelo di 449 cc, fornito da Cfmoto (è utilizzato anche dalla 450MT), qui capace di 45 CV a 8.500 giri e 42 Nm, numeri che lo rendono adatto anche alla patente A2. È avvolto da un tubolare in acciaio specifico per lei e che lavora con sospensioni Kayaba, regolabili, a lunga escursione: davanti la forcella può far scorrere la ruota per ben 208 mm, dietro invece il mono (che lavora con leveraggi) si “ferma” a 190 mm. Di serie ci sono anche la piastra paramotore, il cavalletto centrale e la strumentazione TFT orizzontale. A questa ci si può collegare con lo smartphone e, tramite app dedicata, vedere le informazioni sulla navigazione. Dallo schermo si possono selezionare due modalità di guida, standard oppure Offroad, quest’ultima per disattivare il controllo di trazione e l’ABS sulla ruota posteriore. Non è una moto leggera, perché i chili dichiarati a secco sono 190 (il serbatoio è da 18.5 litri). VOTO 7,5

MOTO MORINI ALLTRHIKE: COMFORT ED ERGONOMIA

La Alltrhike rientra sicuramente nella categoria delle moto facilmente gestibili, anche se qualche sua concorrente lo è di più. La sella per esempio non è bassissima, 840 mm, e il baricentro è posizionato piuttosto in alto. A bordo però si sta bene. La sella è ben imbottita, lo schiumato non è tantissimo ma è sostenuto, sia quello del pilota sia quello del passeggero. Il manubrio è un po’ stretto ma correttamente distanziato, ci si trova col busto eretto. Peccato per le gambe eccessivamente rannicchiate, per via di pedane vagamente troppo vicine al piano seduta. Guidando in piedi si nota il serbatoio, non così snello nella zona di giunzione con la sella, e il manubrio basso: se prevedete frequenti uscite in offroad, meglio pensare a riser rialzati o a un manubrio dalla piega più accentuata (e magari anche più largo). La protezione dall’aria è solo discreta, e anche ruotando il meccanismo del plexi non si risolve granché: solo una parte del busto rimane coperta. VOTO 7,5

MOTO MORINI ALLTRHIKE: PIACERE DI GUIDA

Difficile distinguersi in questo periodo storico, soprattutto se sei nella fascia aggredita dall’ondata cinese. Soprattutto se fai parte, di quell’ondata cinese…Sia quel che sia, in Morini hanno fatto di tutto per emergere dalla mischia. Dell’estetica abbiamo già parlato, ma anche la cura per i dettagli non è da meno. Forse non raggiunge i livelli di una giapponese, ma non siamo così lontani. E anche nella guida, è evidente la cura e l'attenzione alla dinamica del veicolo. È armonica, non c’è qualcosa che funziona male. Il motore per esempio risponde con estremo garbo e gentilezza, pur non mancando di una bella grinta agli alti regimi. Ha un’erogazione più fluida che esplosiva, accoppiata a rapporti piuttosto lunghi (e tra l'altro non accusa effetto on-off). Il che ne fa un motore più adatto alla guida su strada che in offroad, dove invece serve corpo e spinta al primo tocco di gas. Ma in realtà è una scelta coerente: non è un’enduro accessoriata, è una moto stradale adattata al fuoristrada. Questo per dire che sì, può affrontare qualunque percorso (le sospensioni riescono a copiare bene gli ostacoli), ma è su strada che sorprende, soprattutto per la solidità della ciclistica. È una moto più stabile che agile, un po’ per il 21” anteriore, un po’ per il peso e il baricentro alto, ma una volta impostata la curva è solida e rassicurante, più di quanto ci si aspetterebbe osservandola. C’è una bella presenza di avantreno, nonostante la sua altezza da terra, nonostante le lunghe sospensioni. A prescindere dalla situazione che vi troverete ad affrontare, la Alltrhike sarà sempre pronta ad aiutarvi, invece che mettervi in difficoltà. Che sia una discesa fangosa, un rettilineo di sabbia o un sentiero largo 15 cm. Nonostante queste sue doti, è anche confortevole in ottica turistica. Il motore vibra poco e scalda meno, il serbatoio garantisce un’autonomia notevolissima e tutto sommato è protettiva anche sulle ginocchia. L’unica nota stonata è rappresentata dalle gomme di primo equipaggiamento. Le CST Ambro A4 alzano bandiera bianca appena si alza il ritmo su asfalto (poco grip) o si incontrano situazioni spinose in fuoristrada (avantreno che tende facilmente a chiudersi). Certamente, con delle Pirelli Scorpion Rally STR (montate per esempio sulla X-Cape 700) la questione sarebbe molto diversa. Bene cambio e frizione, morbidi e precisi, meno bene la frenata, spugnosa sul davanti, poco incisiva al posteriore. VOTO 8,5

MOTO MORINI ALLTRHIKE: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

Considerato tutto, la Alltrhike è un vero affare: si parte da 5.890 euro, 250 euro in più per la High Equipped che prevede anche sella e manopole riscaldabili e paramani. In linea con la concorrenza e anzi, qualcosa meglio. È disponibile in tre colorazioni e con tre anni di garanzia. VOTO 9

MOTO MORINI ALLTRHIKE: CONCLUSIONI

Moto Morini ha presentato un prodotto già maturo, frutto di un affinamento generale figlio delle sapienti mani italiane. Ormai la ricetta vincente è chiara: progettazione e messa a punto finale affidata a noi Europei, mentre il grosso della produzione e dell’ingegneria tutto made in China. Al netto di questi ragionamenti, la Alltrhike risulta una moto piacevole, utilizzabile da chiunque a prescindere da portafogli e abilità e che, all’occorrenza, può davvero arrampicarsi ovunque. A patto di cambiargli le gomme…
VOTO FINALE 8,2

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