Via il bicilindrico, dentro il V4 Granturismo e nuove linee per una sport cruiser che tiene sempre fede al suo nome. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo: avrà meritato la lode?
Linea muscolosa e scolpita, pedane avanzate e un’altezza sella di appena 770 mm per un’ergonomia rilassata: detta così, la nuova XDiavel V4 non sembra discostarsi molto dalla precedente V2. In realtà, sotto certi aspetti — non solo tecnici — il mood della “sport-cruiser” bolognese mantiene la sua indole senza stravolgimenti rispetto al passato. Tuttavia, grazie al nuovo V4 Granturismo che ora campeggia al centro della XDiavel, tutto evolve e, per quanto possibile, diventa ancora più sportivo.
Di seguito, l’analisi dettagliata nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati a design, contenuti tecnici, comportamento dinamico e rapporto qualità/prezzo. Sul numero 7 di InMoto, invece, la prova completa con approfondimenti esclusivi.
Anche togliendo il logo e cambiando colore, la riconosci subito: è una Ducati. Il nuovo design è affilato ed elegante, con raffinatezze come il telaietto posteriore in un unico pezzo pressofuso che regge un codino minimal, ben integrato — pur in contrasto — con il frontale massiccio. Gasante poi osservare le quattro bocche di scarico ( o meglio "di fuoco"?) minacciose che escono basse. Un lavoro di raccordo non facile, ma che il Centro Stile Ducati ha saputo risolvere con gusto e coerenza.
Certo, il precedente forcellone a traliccio donava più carattere, così come la trasmissione a cinghia, sostituita con una meno esigente catena data la maggiore cavalleria da gestire.
La firma luminosa full-LED, con DRL a doppia C e indicatori nei fianchetti, esalta lo stile più sportivo. Novità anche per i cerchi, a cinque razze ispirati alle muscle car, che calzano l'imponente gomma da 240.
VOTO: 8
Il cuore è il V4 Granturismo da 1.158 cc, che migliora le prestazioni, offrendo 168 CV e 12,8 kgm di coppia a 7.500 giri/min, e peso (dichiarato 229 kg, -4 kg a secco rispetto alla 1260) . Compatto, leggero e rifinito in nero lucido (un’esclusiva tra i V4 Ducati), adotta l’albero controrotante per una maggiore agilità.
Il sound, unico grazie all’ordine di scoppio Twin Pulse e allo scarico dedicato, cambia tonalità tra modalità bicilindrica (attiva dalla seconda marcia e sotto i 4.800 giri) e quattro cilindri. La ciclistica comprende una forcella USD da 50 mm e un mono posteriore cantilever, entrambi completamente regolabili.
Tre Power Mode e quattro Riding Mode (Sport, Touring, Urban, Wet) permettono di adattare la guida, con l’aiuto di elettronica di alto livello: Ducati Traction Control Cornering, Wheelie Control e ABS Cornering.
Non mancano Cruise Control e Ducati Quick Shift up/down (derivato Panigale V4), oltre al Launch Control per partenze a razzo. Tutto si gestisce da comandi retroilluminati al manubrio e dal nuovo cruscotto TFT da 6,9” in formato 8:3, con connettività Bluetooth e navigazione Turn-by-turn inclusa.
Unico neo: le manopole riscaldabili non di serie.
VOTO: 8,5
In sella si sta letteralmente in poltrona. La seduta è ampia e comoda, con gambe distese nella classica posizione cruiser. È possibile regolare le pedane avanti e indietro (+o- 20 mm) o posizionarle sotto la sella per una guida più dinamica.
Le braccia, distese verso il largo manubrio (ora più basso di 20 mm e più vicino al pilota di 14 mm), permettono una posizione rilassata. Non è fatta per le pieghe estreme, ma la postura consente comunque di divertirsi anche nella guida... allegra. Per accentuare l’anima “low ride” c’è la sella ribassata di 15 mm e il kit per il riposizionamento delle pedane. In generale, la definizione "sport cruiser" ci sta tutta. All'inizio non lo diresti, ma quando spingi… ti diverti tanto. VOTO: 9
Non è una sportiva pura, né una tranquilla cruiser. È un mix riuscito dei due mondi, con una personalità ben definita.
Comoda in città o nei lunghi viaggi, ma pronta a tirare fuori grinta quando si cerca divertimento, con accelerazioni decise e pieghe (nei limiti imposti da un interasse di 1.620 mm e un baricentro basso) da "struscia-pedana". Il grosso pneumatico da 240 mm contribuisce alla stabilità, mentre il V4 Granturismo spinge forte oltre i 4.000 giri, rendendo naturale la transizione tra modalità bicilindrica e quattro cilindri. Le sospensioni convincono: il mono, pur con escursione limitata, regge bene nella guida veloce. Forse un po’ secco sulle piccole asperità, ma la sella molto comoda attenua il tutto. La forcella da 50 mm lavora ottimamente in ogni situazione mentre i freni sono potenti e sempre pronti.
Puoi spingere quanto vuoi: la XDiavel resta solida, sicura, ben piantata. Quasi dispiace che sia “solo” una cruiser…
VOTO: 8,5
Il lavoro di fino su ogni dettaglio è evidente già al primo sguardo. Tuttavia, considerando il prezzo di 28.990 euro f.c., qualche scelta fa storcere il naso. Il serbatoio separato del freno posteriore è in una posizione discutibile, poco gradevole alla vista e posto tra gamba e motore. Un serbatoio integrato nella pompa sarebbe stato più elegante.
Anche la già citata assenza delle manopole riscaldabili di serie stona con la ricca dotazione generale. Piccole note che non scalfiscono la qualità complessiva, ma che ci si aspetta curate su un mezzo premium come questo.
VOTO: 8
Una sintesi riuscita tra il mondo cruiser e la sportività tipica di Borgo Panigale. Il nuovo motore V4 Granturismo ne eleva le prestazioni, offrendo potenza, coppia e una fluidità sorprendente per una moto di questa categoria, senza rinunciare al comfort né al carattere. Il design è audace ma raffinato, con un equilibrio ben riuscito tra muscoli e linee pulite, mentre la componentistica tecnica e il pacchetto elettronico sono di livello premium. La guida è coinvolgente, grazie a una ciclistica equilibrata e a un’erogazione corposa ma gestibile. La XDiavel invita al viaggio quanto alla guida dinamica, rimanendo sempre comunicativa e stabile. I difetti? Pochi e marginali, ma su una moto da quasi 29.000 euro alcune scelte (come l’assenza di manopole riscaldate di serie o qualche dettaglio migliorabile) lasciano spazio a piccole critiche.
Voto finale: 8,5
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