Derivata dalla Panigale V2, è una eccitante divora-curve dal peso contenuto e ciclistica infinita. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo avrà meritato la lode?
Dimenticate la vecchia Streetfighter V2 955: qui non c’è evoluzione, ma rivoluzione. La nuova V2 S, con sospensioni Öhlins e batteria al litio, cambia tutto: spirito fun e cuore che resta bicilindrico a V. Ma rispetto alla precedente V2 è più leggera più raffinata e più godibile ovunque: città, curve o pista.
Il concetto di "Fight Formula" qui si amplia e si ammorbidisce. Non perde troppa cattiveria, ma si fa più accessibile, andando strizzare l’occhio a un pubblico più vasto. È pensata per chi cerca emozioni forti, sì, ma anche equilibrio, controllo e leggerezza. In poche parole: una Streetfighter per tutti... o quasi.
Di seguito, l’analisi dettagliata nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati a design, contenuti tecnici, resa dinamica e rapporto qualità/prezzo. Sul numero 5 di InMoto, invece, la prova completa con approfondimenti esclusivi.
Il look resta da sogno, senza stravolgimenti ma con tocchi di classe. Il frontale mantiene la sua grinta, ora più minaccioso ma sempre elegante e scolpito. Niente alette come sulla V4, e va benissimo così: la pulizia delle linee affilate verso il posteriore è esaltata. Il nuovo scarico alto a doppia uscita, stile SBK, sembra un aftermarket e aggiunge carattere. Meno muscolosa nelle forme rispetto alla vecchia 955, ma più affilata e curata nei dettagli. Il codino si stringe e va sempre all'insù e spinge visivamente in avanti. Le linee generali sono come un invito a mordere l’asfalto.
Voto 9
Il nuovo bicilindrico, incastonato in una ciclistica rivista, porta la Streetfighter V2 S a soli 175 kg di peso (3 in meno rispetto alla standard). La versione S monta pacchetto Öhlins con forcella NIX30 da 43 mm e ammortizzatore di sterzo Sachs. Arrivano anche nuovi cerchi a razze sdoppiate. Rispetto alla Panigale V2, l'angolo di sterzo è più aperto, e questo comporta una avancorsa aumentata e interasse ora di 1.493 mm. Il V2 da 120 CV (disponibile anche il kit che porta il valore a 126 CV o la versione depotenziata da 35 kW per patente A2) ha bancata ruotata di 20° all'indietro rispetto al Superquadro e questo porta vantaggi in termini di un diverso bilanciamento a favore della guidabilità. Non manca la fasatura variabile IVT che da una bella mano all'erogazione. Il forcellone da 542 mm ricorda quello della Panigale V4. L’elettronica, raffinata e discreta, offre tutto: traction control, 4 riding mode (Race, Sport, Road e Wet), freno motore, anti-wheelie, quickshifter, ABS cornering con slide by brake e, per la versione S, abbiamo il Ducati Power Launch e il Pit limiter (opzionali per la standard). Più di così...
VOTO 10
Il triangolo sella-pedane-manubrio resta simile alla 955, ma il manubrio più largo migliora comfort e controllo. La posizione in sella è sempre sportiva e caricata sull’anteriore, ma con un tocco in più di comodità. La sella, ben sagomata, si fonde col serbatoio e le pedane, ben posizionate, non penalizzano neppure i piloti più alti. In sella, ti senti subito a casa: busto inclinato, peso sull’avantreno, ma senza eccessi. La nuova altezza della sella, ora a 837 mm, ti fa stare più “dentro” la moto e rende più agevoli anche le manovre lente. In città non è certo una commuter, ma il suo spirito è quello di chi ama evadere, non barcamenarsi tra semafori e auto in coda.
Voto 8,5
La vera forza della nuova Streetfighter V2 è nella sua leggerezza e nel carattere più giocoso e permissivo, ma sempre affilato. È una moto reattiva, rapida, che risponde con prontezza istintiva ai comandi. L’avantreno è chirurgico: disegna le traiettorie con rigore, resta stabile e prevedibile anche quando la si forza. In generale la ciclistica infonde fiducia (merito anche della sospensioni Ohlins di questa V2 S) e merito va anche alla nuova gomma posteriore da 190/55, più larga rispetto al 180/60 della 955: migliora - seppure di poco - l’appoggio senza sacrificare la maneggevolezza e permette di spalancare il gas con fiducia (oltre a rendere più faile la disponibilità della misura).
Quando il ritmo si alza, il nuovo motore 890 sorprende. Nonostante la potenza inferiore al vecchio Superquadro, la progressione è entusiasmante. I 120 CV sono sfruttabili al massimo, grazie a una coppia sempre ben presente: già a 4.000 giri si superano gli 8 Nm (oltre l’80% del massimo di 93,3 Nm a 8.250), e già dai 3.000 si è sopra il 70%. Il risultato? Un’erogazione piena e appagante, pronta a regalarti soddisfazione. Ai bassi è elastico e gestibile, ma sopra i 6.000 giri tira fuori il carattere e sale con grinta fino a 10-11.000, con un sound che invoglia a non chiudere mai il gas. Da questo punto di vista un suono di aspirazione più ovattato renderebbe più giustizia al comfort percepito.
Non è un motore da pista come il Testastretta 955: qui il focus è la strada, e si sente. L’inclinazione più all'indietro della V favorisce il bilanciamento e l’agilità complessiva. Il bello è che questa moto non ti impone un ritmo: lo segue. Calma o aggressiva, è sempre pronta a regalare sorrisi a ogni uscita di curva. Buone notizie da cambio e frenata: il primo permette di snocciolare le marce con facilità e rapidità, la seconda che poggia su impianto Brembo con pinze M50, mostra un efficace mix tra modulabilità e mordente.
VOTO 9
Prendi la Panigale più leggera, metti il manubrio largo , togli la carena shakera tutto e crei la Streetfighter V2 S: 890 cc, 175 kg e puro divertimento. Ma le qualità si pagano. Per la sua pepata mid-rodster in Ducati dichiarano un prezzo di 15.890 euro, per la versione S con sospensioni Ohlins si arriva a 18.290 euro. Per la versione depotenziata (35 kw) il prezzo è di 14.890 euro.
Voto 7
In sella nuova STreetfighter V2 S tutto si traduce in un’esperienza di guida autentica. E' di fatto una moto che ora non va più capita come prima: rispettata certamente, ma che ti mette subito a tuo agio e sa subito cosa ti passa per la testa. Ogni uscita è un evento, ogni curva una piccola scarica di adrenalina. Con lei la strada diventa una musica da godere e… anche la pista può essere un'opzione. Magari un bel tracciato non troppo veloce e ricco di curve... per levarsi lo sfizio va più che bene. Il prezzo superiore alle sue concorrenti dirette è in molta parte giustificato dalla dotazione, dalla cura riservata ad ogni particolare con una qualità globale percepita che sale rispetto al modello precedente.
VOTO 8,7
Test, Ducati Streetfighter V2 S: le FOTO della prova
Avete presente la Streetfighter V2? Ecco, fate un bel reset. Non serve cancellare tutti i gigabyte di dati dedicati nel cervello, ma tenete a mente giusto quelle due o tre caratteristiche che ricordate (soprattutto se siete felici possessori della seducente versione 955). Perché solo mettendola a confronto si può davvero apprezzare il lavoro fatto a Borgo Panigale su questa nuova Streetfighter V2, da noi provata nella versione S che vede mono e forcella Ohlins e batteria a litio. Qui non parliamo di evoluzione, ma di rivoluzione vera e propria. Rispetto alla precedente roadster, i punti in comune sono pochi e ben precisi: il design inconfondibile, la configurazione bicilindrica e lo spirito da fun-bike. Il resto è tutto nuovo.
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