Giunge alla nona generazione il re dei maxi-scooter sportivi. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, ecco con quali voti ha superato il nostro test
Esagerato, costoso, ma anche affascinante e divertentissimo da guidare. Più che uno scooter, il TMAX è un fenomeno di costume, che in versione 2025 arriva alla sua nona generazione forte di una elevatissima maturità progettuale. Un mezzo che ha saputo evolversi tramandando, versione dopo versione, tutti quei valori di unicità, performance e qualità senza compromessi, che ne compongono il DNA sin dal debutto nel lontano 2001. Insomma, il TMAX non è una moto, ma è tra i pochi mezzi della sua categoria a poter vantare sensazioni simili. Quest’ultima versione introduce modifiche al look e migliorie tecniche per innalzare ulteriormente l'esperienza d’uso. In soldoni, nessun ribaltamento progettuale o passaggio epocale, solo miglioramenti “step-up” estetici, tecnici e funzionali, che danno ulteriore spinta ad un prodotto già al top. Lo abbiamo testato in versione Tech MAX, la più completa e raffinata, facendo indigestione di curve dalle parti di Alicante.
Di seguito, l’analisi “voce per voce” nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida a caldo e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo. A brevissimo, il video approfondito sui nostri canali. Mentre la prova completa, con tanti contenuti esclusivi, la trovate sul prossimo numero di InMoto in edicola.
Yamaha TMAX Tech MAX 2025: la gallery del test
Abbiamo testato l'ultima evoluzione del maxi-scooter giapponese sulle incredibili strade nei dintorni di Alicante, in Spagna
Guarda la gallerySul fronte delle linee si fa ancora più evidente la discendenza sportiva con i rimandi alle affilate R-series di Casa. il nuovo look vede un frontale più aggressivo e sempre con un doppio faro anteriore ma anch’esso rivisto. La carena, inoltre, è più compatta e da un punto di vista funzionale migliora la centralizzazione delle masse per avere più stabilità e facilità di manovra. Le colorazioni disponibili per il Tech MAX oggetto della prova, sono Ceramic Gray e Dark Magma: si sente la mancanza di una combinazione cromatica più vivace. Il TMAX standard, invece, è proposto in Icon Black e Tech Kamo (quest’ultimo è una sorta di verde militare molto ben riuscito). VOTO: 8
Incastonato rigidamente su un telaio motociclistico in alluminio pressofuso, troviamo l’inesauribile motore bicilindrico di 560 cm3 e 48 CV di potenza a 7.000 giri/min, ora conforme agli standard Euro5+ (grazie anche a un sistema di scarico ottimizzato per ridurre le emissioni). Il nuovo setting della frizione centrifuga e il miglioramento del sistema di aspirazione puntano a una risposta dell’acceleratore più pronta e a un sound più deciso. L’ABS diventa di tipo cornering e insieme al controllo della frenata (Brake Control), aiuta a mantenere stabilità e aderenza anche nelle curve e nelle situazioni di scarsa trazione, mentre i D-Mode (perfezionati) consentono di regolare l'erogazione di potenza in base alle condizioni di guida. Un supporto alla sicurezza arriva anche dalle ruote con cerchi forgiati in alluminio e pneumatici 120/70-15 e 160/60-15 e freni di 267 mm all'anteriore e posteriore di 282 mm. Il nuovo cruscotto TFT è di 7’’ e ha tre layout selezionabili e connettività avanzata tramite l’app MyRide. Inoltre è possibile la navigazione con mappa completa attraverso il sistema di navigazione Garmin Navigation e l’app Garmin Motorize.
Sulla versione Tech MAX del TMAX spicca inoltre il parabrezza regolabile elettricamente con escursione di 110 mm, manopole e sella riscaldabili e sospensioni posteriori regolabili per adattarsi a diverse condizioni di carico. Il Tech MAX include anche il Cruise Control, il controllo della pressione degli pneumatici e interruttori retroilluminati sul manubrio. VOTO: 8.5
Un colpo al pulsante dello start e si parte! A bordo la posizione di guida, senza cedere nulla in termini di comfort, rende effettivamente “active” la conduzione. Buona la possibilità di muoversi sulla sella (comoda!) grazie alla rastrematura nella zona centrale, ma in termini di spazio per i piedi non si può gridare al miracolo (visti gli ovvi ingombri del tunnel centrale, che si fa “sentire” anche quando arriva il momento di poggiare i piedi a terra). Ottima, invece, la protettività offerta dal plexiglass, regolabile elettricamente sul Tech MAX. Durante le soste, la capacità di carico del sottosella permette di stivare un casco integrale. Non mancano un vano portaoggetti nel retroscudo e la presa di ricarica. Appena sufficiente, invece, la visuale offerta dagli specchietti. VOTO: 7,5
Dal punto di vista dinamico, il maxi giapponese si muove bene anche in spazi angusti, grazie agli ingombri laterali gestibili e a doti di manovrabilità e agilità nient’affatto scontate per la categoria. Le sospensioni assorbono a dovere le sconnessioni e, in generale, ci si sente sempre padroni della situazione. Ma fin qui, si tratta di semplici “questioni da scooter”. Dove invece il TMAX brilla - scatti al semaforo a parte - è quando la strada si apre e si può dare libero sfogo al lato più emozionale del mezzo. Aumentando il ritmo su un bel percorso guidato si apprezza subito il rigore del telaio in alluminio a doppio trave - una garanzia! - ben supportato dalle sospensioni che, grazie al corretto setting, sono ancora più efficienti nella guida aggressiva. Soprattutto, è il feeling con l’avantreno a fare la differenza, regalando tanta precisione e rigore in inserimento. Roba da moto! E poi il motore… il bicilindrico Yamaha risponde sempre forte e chiaro tutte le volte che lo chiami in causa col comando del gas, sia nelle partenze da fermo, che in ripresa, dove il carattere dell’allungo mantiene vigore fino a fine corsa. Adeguata la frenata, nonostante l’ABS tenda a farsi sentire un po’ troppo e in maniera invasiva quando si agisce con decisione sulla leva sinistra. VOTO: 9.5
Qui arrivano le note dolenti: occorrono 13.499 euro per il TMAX e ben 15.699 euro per il TMAX Tech MAX oggetto del test. D’accordo, si acquista un oggetto di altissimo livello che per tanti rappresenta il non plus ultra del mondo scooter ma… si inizia ad esagerare un po’. VOTO:6,5
Nove generazioni all’attivo. È questa una delle chiavi migliori per analizzare un modello, un vero e proprio “cult”, talmente maturo sul piano progettuale che diventa difficile fargli le pulci. Ci sono cose che possono piacere meno ma in quanto a resa dinamica, per essere uno scooter, siamo su altissimi livelli. Se vuoi praticità, ma anche un automatico che vada forte come una moto… che ti faccia sentire “in carena” anche quando vai al bar… con lui non sbagli.
VOTO FINALE: 8
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