Tra il trial, il motoalpinismo e la MTB, la piccola e saltellante elettrica vuole essere un ibrido tra diverse categorie. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, ecco con quali voti ha superato il nostro test
La prima cosa da dire per quanto riguarda l’ergonomia è che la TXP 24 è pensata principalmente per ragazzi dai 14 anni in su o per piloti mediamente leggeri, infatti il peso ottimale sarebbe quello di 75 kg, fino ad un massimo di 90 kg. Non essendo dotata di un impianto di raffreddamento infatti se si affrontano alcuni tratti più impegnativi e la temperatura batteria arriva intorno agli 80°C il controller emetterà un segnale acustico di avviso mentre al raggiungimento dei 100°C si attiverà un sistema di protezione per cui verrà tagliata nettamente la potenza a disposizione finché la batteria non tornerà a temperatura ottimale.
La posizione di guida principale è in piedi e la triangolazione è quella del trial, con pedane arretrate e il peso spostato tutto in avanti per garantire precisione e bilanciamento a basse velocità, aiutati anche da un angolo molto chiuso della forcella. Tuttavia questa posizione può causare in certi casi un eccessivo carico su polsi, avanbracci e schiena che ho percepito in maniera particolare affrontando una lunga discesa smossa ma al contempo scorrevole e veloce.
La moto, essendo molto sottile, si stringe benissimo tra le gambe, anche se quasi mai è necessario procedendo a basse velocità. La sella invece è abbastanza dura e non invita a sedersi, ma questo non rappresenta un problema poiché come già detto la moto si guida principalmente in piedi, inoltre da seduti la posizione delle gambe risulta molto chiusa, rendendo la sella utile solo per brevi tratti di trasferimento su asfalto.
VOTO: 7,5
Abbiamo Provato la OSET in un giro ad anello di circa 20km in Val Nure, nell’appennino piacentino, incontrando diverse tipologie di terreni, da sterratoni larghi e scorrevoli fino a single track a gradoni, rampe e mulattiere sconnesse.
Siamo partiti con i parametri di potenza e risposta del gas al minimo per prendere confidenza e via via aumentandoli fino alla piena potenza, passando da un motore fin troppo tranquillo ad una cavalletta vera e propria, anzi a la piena potenza risulta quasi eccessiva per un utilizzo più enduristico, perfetta però per affrontare ripide salite o ostacoli trialistici. È comunque bastato un attimo per capire le dinamiche del mezzo e cominciare a divertirsi impennando e saltellando ad ogni minimo avvallamento.
Le sospensioni offrono una scorrevolezza molto regolare e sono capaci di assorbire bene sia le piccole asperità che gli ostacoli improvvisi, solo a inizio giro mi è capitato di arrivare a fondo corsa con il posteriore saltando un canale di scolo, situazione che però non si è più ripresentata una volta chiuso di 4 click il registro della compressione.
Anche la frenata si è rivelata regolare e modulabile, i freni da mountain bike rispondono in maniera ottimale alla gestione dell’inerzia della piccola OSET.
Unica nota per cui è necessario prestare più attenzione durante la guida è la ridotta luce a terra, in modo da evitare di toccare con i piedi o con il paramotore le rocce sporgenti.
VOTO: 8
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