Test KTM 390 Duke, i voti del #SottoEsame

Test KTM 390 Duke, i voti del #SottoEsame#sottoesame

Nuova dalla prima all’ultima vite, la 390 Duke intende riconfermarsi protagonista nel segmento delle naked per le patenti A2, oggi più effervescente che mai. L’abbiamo provata ed ecco come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame

Redazione - @InMoto_it

11.02.2024 ( Aggiornata il 11.02.2024 16:40 )

Uno dei segmenti più effervescenti degli ultimi tempi, quantomeno in Italia, è quello delle moto per neopatentati A2. Che possono essere di due tipi: o fanno parte della categoria delle “depotenziate”, derivano cioé da moto di medio-grande cilindrata che hanno una potenza massima di 95 CV; oppure sono moto pensate specificatamente per questo settore, rientrando quindi già di per sé nel limitre dei 35 kW (circa 48 CV). Ovviamente, in quest’ultimo caso il vantaggio è quello di avere una moto leggera, studiata per andare bene (e magari anche forte) con “solo” 48 CV. In questa categoria, la KTM 390 Duke ha sempre fatto la parte del gallo del pollaio. Con il suo arrogante motore monocilindrico e il suo peso-piuma, era difficile trovare qualcuno in grado di impensierirla. Ma i tempi corrono, la concorrenza si fa incalzante e anche per lei era giunta l’ora di un bell’aggiornamento. Abbiamo provato la versione 2024 e vi raccontiamo come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame.

KTM 390 DUKE: DESIGN

Kiska è divisivo, su questo non c’è dubbio. Il suo modo di disegnare le moto a molti fa storcere il naso, altri (non molti…) ne sono completamente rapiti. Sia quel che sia, di sicuro le KTM si riconoscono da un miglio e la KTM 390 Duke non sfugge alla regola. Per il 2024 è stata tutta ridisegnata ma ha comunque mantenuto i tratti sfuggenti della naked che è sempre stata. Rispetto al passato ora c’è meno “effetto motoretta”: la Duke sembra una moto grande, anche da vicino. La qualità delle finiture è ottima e anche i dettagli come i pulsanti, il manubrio ecc. sono realizzati con cura. Produrre in Cina ormai non significa rinunciare. VOTO 7,5

KTM 390 DUKE: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONE

Se il design della KTM 390 Duke è cambiato, il resto del pacchetto è completamente nuovo. A partire dal motore, l’LC4c, che cresce di cubatura (aumenta la corsa, non l’alesaggio; ovviamente cambiano albero motore, testa, trasmissione…) fino a 399 cc (prima 373 cc); potenza e coppia aumentano di conseguenza, rispettivamente a 44 CV a 9.500 giri (+1 CV) e 39 Nm (+4 Nm). Oltre a questo è in regola con le ultime normative anti-inquinamento Euro5+ ed è anche più leggero. Motore che è avvolto da un telaio tutto nuovo, un traliccio in acciaio con telaietto pressofuso in alluminio (prima anche questo in acciaio). L’andamento dei tubi è nuovo e in generale dovrebbe garantire maggior abitabilità. Anche il forcellone è inedito, è in alluminio e prevede un montaggio del mono sfalsato sulla destra: questo ha permesso di montare una cassa filtro più grande e di scendere con l’altezza della sella e rendere la Duke più accessibile (ora 820 e volendo fino a 800 mm, prima 830). E a proposito di sospensioni, ora ci sono delle WP Apex regolabili (forcella di 43 mm) che offrono 150 mm di corsa utile alle ruote e piastre dall’offset rivisto, adattato alla nuova misura di interasse (leggermente cresciuto). In generale è una moto più aperta, se parliamo di quote ciclistiche. Nuovi sono anche le pedane, il serbatoio e la sella. Per quanto riguarda l’elettronica, la 390 Duke utilizza tre modalità di guida, Rain, Street e Track, il launch control, l’ABS Cornering (modalità Supermoto) e il controllo di trazione. Tutto si regola dalla strumentazione TFT di 5 pollici con connettività. Ai freni ci pensa all’avantreno un solo disco di 320 mm di diametro lavorato da pinza radiale ByBre. Optional il quickshifter bidirezionale. VOTO 8,5

KTM 390 DUKE: COMFORT ED ERGONOMIA

Piccola era, piccola è rimasta: la KTM 390 Duke è forse più accessibile per via della sella ribassata e al tempo stesso più ospitale, ma rimane una moto abbastanza striminzita. Stretta, anzi strettissima tra le cosce, il pilota si trova con gambe rannicchiate e piedi piuttosto arretrati. Il manubrio invece è largo e alto, una bella posizione dominante. Tra le gambe è realmente leggera (149 kg a secco) e quindi estremamente maneggevole. Per contro, i piloti più alti si troveranno comunque piuttosto appollaiati. VOTO 7,5

KTM 390 DUKE: PIACERE DI GUIDA

La KTM 390 Duke è sempre stata una piccola naked pestifera, e nonostante le numerosissime modifiche dei tecnici, la nuova versione ha mantenuto questa indole. Un carattere al pepe, dovuto soprattutto al suo pimpante monocilindro. Ha un’erogazione appuntita e un po’ spigolosa. Sotto i 5.000 giri non offre granché e tende a strattonare, poi però si risveglia con un impulso vigoroso per prodigarsi in una spinta decisamente vivace. Per sua indole non può avere la regolarità e l’erogazione ampia e pastosa di un bicilindrico, ma la sua esplosività è proprio ciò che lo rende unico, nel panorama delle naked per le patenti A2. Adora essere spremuto fino all’ultimo giro, e nonostante sia un monocilindro predilige gli alti ai bassi regimi. Al motore focoso fa il paio una ciclistica altrettanto vivace. La KTM 390 Duke è agilità concentrata, velocità di esecuzione. Pensi di impostare una traiettoria e lei è già in piega da un po’. Tutta questa agilità però non va a discapito della stabilità a centro curva, ottima. Scorre come un furetto tra una curva e l’altra, con sospensioni decisamente sostenute (ma forse poco confortevoli: sui dossi si saltella) che garantiscono rigore e precisione. Peccato solo per gli pneumatici di primo equipaggiamento, i Michelin Power 6, che non garantiscono grande appoggio quando l’andatura si fa allegra. Preciso e coerente il quickshifter (solo a bassa andatura mostra qualche reticenza), mentre le vibrazioni si fanno decisamente sentire su pedane e manubrio attorno ai 5-6.000 giri; per il resto risultano nei limiti dell’accettabile. Buona anche la frenata, che può contare su un discreto impianto frenante (aiutato anche dal peso contenuto della moto). VOTO 7,5

KTM 390 DUKE: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

Il prezzo della nuova KTM 390 Duke è di 6.780 euro (+230 euro). Niente male se si considerano i contenuti e il blasone del Marchio, ormai ritenuto tra i migliori brand europei. Certo, ora ci sono concorrenti cinesi che costano anche oltre 1.000 euro di meno…VOTO 7

KTM 390 DUKE: CONCLUSIONI

La piccola Duke è da sempre tra le più amate e ambite della sua categoria e questa iniezione di aggiornamenti l’ha resa anche più matura e accessibile. Rimane il carattere del suo motore monocilindrico, a volte scorbutico, ma sempre capace di strapparvi un bel sorriso. Se amate i colori primari, potrebbe fare al caso vostro. VOTO FINALE 7,6

  • Link copiato

Commenti

InMoto in abbonamento