Ducati Streetfighter V4 S 2023, I voti del #SottoEsame

Ducati Streetfighter V4 S 2023, I voti del #SottoEsame#sottoesame

Evoluta in dettagli apparentemente scontati, la Streetfighter V4 S migliora nell'efficacia, senza però risultare eccessiva o poco controllabile. Ecco come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame

20.03.2023 07:38

È un momento d’oro, per l’azienda di Borgo Panigale. Dopo anni trascorsi a cercare di far funzionare le cose, con risultati altalenanti, è come se in Ducati avessero finalmente trovato la chiave magica, quella capace di aprire tutte le porte. Come se, improvvisamente, ottenere certi risultati fosse quasi facile, scontato. È evidente nel motorsport, MotoGP e Superbike oggi sono per lo più colorate di Rosso, ma anche nel catalogo moto che possiamo acquistare noi appassionati. Ogni anno Ducati presenta un’evoluzione, un nuovo modello, una versione speciale; un po’ quello che avveniva con le aziende giapponesi negli anni “buoni” del motociclismo. Un’evoluzione che oggi riguarda la Streetfighter V4 2023, migliorata in dettagli che potrebbero sembrare marginali ma che, messi assieme, alla fine fanno la differenza. Ecco come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame. 

DUCATI STREETFIGHTER V4 S: DESIGN

A livello estetico non si segnalano novità, a meno della nuova colorazione “Grey Nero” per la sola versione S. La sostanza però non è cambiata: la Ducati Streetfighter era ed è ancora oggi un capolavoro su due ruote, un fisico estremamente atletico trattenuto da un abitino attillato. Poche altre moto hanno una così spiccata capacità di seduzione. Anzi…Forse nessuna. VOTO 9,5

DUCATI STREETFIGHTER V4 S: CONTENUTI TECNICI

La lista di aggiornamenti alla Ducati Streetfighter V4 comprende alcune modifiche sostanziali, altre invece più di dettaglio. Parlando delle prime, tecnici e collaudatori sono intervenuti sulla ciclistica, lavorando con quello che viene chiamato “fine tuning”, ossia il perfezionamento di un progetto già eccellente. Per renderla più precisa e stabile nella guida tra i cordoli, hanno alzato il pivot del monobraccio di 4 mm (aumenta l’effetto anti-squat, che tradotto significa che quando si accelera in uscita di curva, la moto dovrebbe tendere a chiudere la traiettoria, invece che allargare) e cambiato la taratura idraulica delle sospensioni, ora più sostenute (ma sempre Ohlins semiattive per la S). Il serbatoio offre 1 litro di capienza in più e ha una forma diversa, per sostenere meglio il pilota nella fase di  staccata. Il motore guadagna un nuovo impianto di scarico di derivazione Panigale e inoltre ci sono le nuove mappature Full e Low (165 CV), mentre Medium e High sono state riviste. Rivista anche la risposta del Ride by Wire, che ora è più demoltiplicata nelle varie marce, mentre la sola versione S monta un’inedita batteria al Litio che fa guadagnare 1,7 kg (197,5 kg o.d.m.). A livello elettronico sono da segnalare anche la versione EVO 2 dell’Engine Break Control e una nuova strategia per il Quickshifter. Inedita anche la grafica della strumentazione, con la nuova modalità “Track Evo” che visualizza solo ciò che è necessario durante la guida in circuito (tempo sul giro, temperatura, livello dei diversi controlli…). Il blocco frizione ora non è più monolitico, con la cover che può facilmente essere rimossa per montare la scenografica frizione a secco, e la ventola del radiatore è più efficiente nel raffreddare il motore. Motore che fortunatamente non è cambiato: il 4 cilindri a V con albero motore controrotante eroga sempre 208 CV a 13.000 giri, ma soprattutto 123 Nm di coppia massima. Come in passato, ci sono tre versioni: standard, S (cerchi forgiati, sospensioni semiattive Ohlins) e SP2 (numerose componenti in carbonio, tra cui i cerchi, oltre al serbatoio in alluminio a vista). VOTO 9

DUCATI STREETFIGHTER V4 S: COMFORT ED ERGONOMIA

L’ergonomia della Ducati Streetfighter V4 S 2023 non è cambiata; giusto la sella, che ora ha la schiumato della Panigale ed è più piatta, ma rimane a 845 mm da terra. La triangolazione invece rimane identica. Si è protesi verso il manubrio ma senza eccessi, un ottimo compromesso tra strada e pista, le gambe trovano la loro posizione naturale senza difficoltà. Le pedane sono in posizione abbastanza arretrata ma non troppo: se qualcosa possiamo dire, è che avremmo gradito le pedane regolabili anche sulla S, appannaggio invece della sola SP2; specialmente se siete particolarmente alti. VOTO 8,5

DUCATI STREETFIGHTER V4 S: PIACERE DI GUIDA

Il fatto che Ducati abbia scelto l’Andalucia Circuit per farci provare la Streetfighter V4 S 2023 la dice lunga sulla fiducia che ripongono nel proprio progetto. 6 turni in un toboga composto da curve cieche, banking negativi, punti di corda difficili da individuare, violenti saliscendi e un rettilineo di oltre un chilometro. Un luna park più divertente di Gardaland, se hai la moto a posto, ma che può trasformarsi in un pericoloso incubo se qualche componente della moto non si adatta. Ed è proprio questa, forse, la migliore qualità della nuova Streetfighter: la sua capacità di adattamento. Sotto quelle forme aliene infatti si nasconde un pacchetto meccanico-elettronico incredibilmente sofisticato, in grado di aumentare le vostre abilità di pilota e di mettere una pezza (enorme) ai vostri errori. Sei troppo irruento col gas in uscita di curva? Invece che innescare violenti pompaggi, l’assetto riesce a ricomporsi in pochi metri. Hai azzardato una staccata al tuo collega e ti rendi conto che arriverai lungo? Il cervello dell’ABS gestisce la situazione, ripartendo nella maniera più efficace la potenza frenante ma senza farti percepire la sua presenza. È una moto incredibilmente stabile sui curvoni (soprattutto se consideriamo che è una naked) ma anche dannatamente agile nello stretto, ha un motore dalla forza primordiale ma perfettamente gestito dal comando del gas. Si guida da sola quindi? Assolutamente no: la Streetfighter V4 offre un livello di prestazioni così elevato che mai come in questo caso è il pilota a dover fare la differenza; perché lei potrebbe frenare più tardi, accelerare più in fretta, percorrere traiettorie migliori senza alcun problema. Tocca al pilota abituarsi a simili prestazioni, ri-calibrarsi e capire fin dove ci si può spingere. Abbiamo detto ri-calibrarsi, ma forse non è il termine corretto. Le accelerazioni che il 4 a V è in grado di produrre sono qualcosa che ti ricorderai e che racconterai con entusiasmo ai tuoi amici. I rettilinei vengono annichiliti dalla sua mostruosa capacità di allungo, in qualunque (letteralmente) marcia; in uscita di curva invece ci si gode tutta la sua devastante spinta ai medi regimi. Prestazioni del genere però non potrebbero essere sfruttate con un’elettronica meno che raffinatissima; per nostra fortuna, quella della Streetfighter è anche meglio. Non è una questione di singolo controllo elettronico, semmai è il cervello che gestisce ogni fase della guida a lasciare sbigottiti. La trazione è gestita in maniera perfetta dal Traction Control (aiutato probabilmente anche dalla nuova posizione del pivot, ma è difficile capire quanto abbia influito) e dall’anti-wheelie, che ti consente di percorrere parecchie decine di metri in piena accelerazione con l’avantreno che pela terra. Un pacchetto superlativo, alla quale è difficile muovere critiche pesanti; a fine prova, sul nostro taccuino c’erano giusto un paio di appunti. Uno: con questo livello di prestazioni, tutti i componenti meccanici (gomme comprese) devono essere sempre al top della forma; quando qualcosa si usura, gomme, freni o altro, il divertimento puà calare vistosamente, mentre i tempi sul giro e la sensazione di fatica aumentano in maniera inesorabile. Due: dopo 12 turni da circa 10 minuti ciascuno, abbiamo consumato 1 pneumatico anteriore (quindi ok) e letteralmente dilaniato 3 pneumatici posteriori (meno ok). Un consumo che a quanto ci hanno riferito i tecnici non era da imputarsi a un problema di assetto ma (probabilmente) all’estremo grip offerto dall'asfalto (verificato anche da noi) e dal disegno singolare della pista, che prevede molti stop-and-go. Eh sì, tra gli appunti ci aggiungiamo anche la mancanza di pedane regolabili per noi piloti pennelloni (chi scrive è alto 191 cm), offerte di serie soltanto sulla SP. VOTO 9

DUCATI STREETFIGHTER V4 S: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

Considerate che: primo, c’è l’inflazione, l’aumento delle materie prime ecc. Secondo, la Streetfighter V4 è la massima espressione tecnologica dell’azienda; tre, l’azienda che la produce è Ducati. Poteva costare poco? La standard parte da 22.990, 25.890 euro invece il prezzo della S. Tanti? Sì, ma chi cerca una Ducati lo sa e il mercato ha dimostrato che il cliente-tipo è disposto a spendere certe cifre. Con buona pace di noi comuni mortali. VOTO 6,5

DUCATI STREETFIGHTER V4 S: CONCLUSIONI

In Ducati stanno battendo un ferro che non è solo caldo: è alla temperatura del fuoco. Ogni cosa che toccano si trasforma in oro, ogni pilota che corre con una loro moto va subito fortissimo, ogni moto che esce dagli stabilimenti è un capolavoro d’ingegneria (magari non proprio tutte…ma quasi). E questa Streetfighter V4, da noi provata solo in versione S e solo in pista, ne è una bella dimostrazione. Difficile dire a distanza quanto sia effettivamente più efficace, più veloce o più facile nella guida tra i cordoli (erano gli obiettivi dichiarati da Ducati); quel che è certo, è che la Streetfighter V4 S 2023 è una moto incredibilmente efficace, estremamente sfruttabile, dannatamente veloce e…indiscutibilmente seducente. VOTO FINALE 8,5

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