Test Kawasaki Versys 1000 SE Grand Tourer: i voti del #SottoEsame

Test Kawasaki Versys 1000 SE Grand Tourer: i voti del #SottoEsame#sottoesame

Equipaggiamento al top e ambizioni da prima della classe per l’ultima evoluzione della crossover giapponese. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, ecco con quali voti ha superato il nostro test

08.03.2022 ( Aggiornata il 08.03.2022 16:21 )

In tempi di manubri alti, le moto che più di tutte aspirano a rappresentare lo spirito sport touring - quello in cui, oltre al comfort, ha ancora un ruolo determinante la voce “sport” - sono senza dubbio le crossover prestazionali; scelte da chi ama i viaggi, le performance, ma anche una posizione di guida “a schiena dritta” che richiama direttamente il mondo enduro. Mezzi, che in molti casi hanno fatto capitolare frotte di irriducibili dei semi-manubri: gente che, coltello e forchetta tra le mani, era abituata a starsene in carena anche a tavola.
Perché in fondo, la comodità ha i suoi vantaggi. E moto ipervitaminizzate e tecnologiche come l’ultima evoluzione della Kawasaki Versys 1000, hanno tanto da dire; anche quando i rigurgiti racing tornano a galla dal profondo, e la voglia di adrenalina spinge a cercare le curve più belle, con cattiveria, ovunque esse siano.
Abbiamo testato la crossover giapponese nell’ultima versione SE Grand Tourer 2022. Quella “pronto viaggio”, la più ricca e completa sul piano della dotazione. Con lei abbiamo alternato città, lunghi trasferimenti “touring-style” ed eccitanti sessioni di pieghe, per tentare di cogliere a pieno gli aspetti della sua variegata natura. Di seguito, l’analisi “voce per voce” nel consueto #SottoEsame, con le impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo. Ma è solo un antipasto: il test completo, insieme agli approfondimenti e ai contenuti esclusivi, li trovate tutti sul prossimo numero di In Moto in edicola.

KAWASAKI VERSYS 1000 SE GT 2022: DESIGN

Un mezzo dalla personalità estetica forte e divisiva, a cui giovano molto i nuovi schemi cromatici introdotti con la versione 2022. In particolare, il black & green dell’esemplare in prova esalta linee e muscoli, enfatizzando soprattutto la “presenza visiva” dell’avantreno e della parte centrale. Come sempre, però, al di là delle valutazioni personali, il giudizio più schietto è quello che si raccoglie “per strada”: durante i giorni in cui siamo stati impegnati nelle sessioni di test, tanti ci hanno fermato per esprimere interesse o apprezzamento. Merito, probabilmente, dell’irresistibile verde Kawa, che è come un incantatore di serpenti: ti strega! VOTO: 7

KAWASAKI VERSYS 1000 SE GT: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONI

Da un punto di vista tecnico, elemento imprescindibile nel DNA del marchio è prima di tutto l'attitudine prestazionale, che emerge chiara dal 4 cilindri 1.000 da 120 CV. Tra le concorrenti, c’è sicuramente chi sfoggia numeri più alti, ma il mix tra erogazione (sempre corposa dove serve) e perfetta modulazione dei riding mode, rende appagante il rapporto col comando del gas, regalando accelerazioni e riprese eccitanti e muscolari. E questo, nonostante le dimensioni generose della moto e i 257 kg di peso dichiarati (in ordine di marcia). A proposito delle modalità di guida, sono quattro - Sport, Road, Rain, oltre alla customizzabile Rider - e fanno dialogare le mappe motore con il traction control e gli altri sistemi elettronici di bordo. Eh sì, perché di dispositivi di bordo, questa crossover ne vanta davvero tanti.
A caratterizzare in maniera importante la Versys 1000 SE sono primariamente le sofisticate sospensioni semi-attive KECS - con regolazione automatica del precarico in base alle diverse condizioni di guida (solo pilota, pilota più passeggero, a pieno carico con bagagli) - gestite dalla tecnologia Skyhook EERA di Showa, che regola elettronicamente l’assetto in tempo reale. Per comprenderne il funzionamento si potrebbe pensare ad una sorta di “effetto basculante” (avete presente i fornelli delle barche sotto coperta?): modulando di volta in volta la forza di smorzamento, il sistema fa sì che le ruote possano assorbire al meglio gli avvallamenti e le sconnessioni del manto stradale, mantenendo l’assetto della moto “in equilibrio”, senza accusare grossi scossoni. All’atto pratico, tutto questo si traduce in una maggiore fluidità di guida, che si avverte in maniera chiara; ma anche nella possibilità di godere di un assetto sostanzialmente “neutro” rispetto al variare delle condizioni (di carico, e della strada percorsa). 
Ma non è tutto. Il pacchetto comprende anche una piattaforma inerziale sviluppata in collaborazione con Bosch, acceleratore ride-by-wire, valvole a farfalla elettroniche, ABS evoluto di ultima generazione, Cruise Control, oltre al sistema KCMF, il Kawasaki Cornering Managment Function, che ottimizza la risposta di motore, freni e traction control in curva. Anche le luci sono “cornering”, adeguando il fascio luminoso all’angolo di inclinazione del mezzo per una perfetta visuale in curva. Non manca, infine, la possibilità di sfruttare una app dedicata - Rideology - che connette via bluetooth la moto allo smartphone: oltre alle classiche funzioni di messaggistica e chiamata, gestibili attraverso appositi comandi e integrate alla strumentazione TFT, permette di analizzare la diagnostica della moto o variare parametri come la mappa motore, il traction control o il precarico delle sospensioni.
Una menzione a parte merita l’equipaggiamento aggiuntivo, di serie nella versione Grand Tourer oggetto della prova. Il cui nome, evidentemente, chiarisce subito la mission a cui è chiamata: i lunghi viaggi. Il tris di borse si compone di un bauletto da 47 litri, che completa il set di valigie laterali rigide (con borse interne e chiave unica) capaci complessivamente di 56 litri. Spiccano, inoltre, la protezione per il serbatoio, il paramani e i faretti supplementari full LED (sempre scenografici). VOTO: 9

KAWASAKI VERSYS 1000 SE GT: ERGONOMIA E COMFORT

Non appena in sella, la Versys si rivela subito accogliente e confortevole. E nel caso i meno dotati di gamba si sentissero scoraggiati dall'altezza della seduta posta a 840 mm, nessun problema: nel catalogo accessori c’è la possibilità di scegliere una Ergo-fit più bassa (di 2 cm) rispetto alla standard.
Sorprendentemente, gli ingombri - si tratta di un mezzo dal peso e dalle dimensioni importanti - risultano gestibili in ogni condizione, con estrema facilità. Anzi, la facilità di gestione può essere considerata una caratteristica a tutto tondo di questa moto: ad esempio, per issarla sul cavalletto centrale, non c’è alcun bisogno di mandare giù una latta di spinaci come farebbe Braccio di Ferro; una caratteristica importante, considerando la destinazione touring della Versys. Solo in città, con l’intero set di valigie montate, è bene prestare attenzione nei passaggi più stretti e tra le auto in coda (ma questo vale per qualunque moto con le borse laterali a bordo).
Adeguata è poi la protezione aerodinamica offerta dal plexiglass regolabile (sebbene, su un mezzo premium, si potesse fare qualcosa in più rispetto alle semplici rotelline di serraggio per la regolazione dell’altezza); notevole la comodità offerta dalla sella, sia per il pilota, che per il passeggero (quest’ultimo, forse, solo un po’ più “esposto” in zona casco). Si registra, infine, qualche vibrazione intorno ai 6.000 giri, ma nulla che non permetta alla Versys di raggiungere un buon punteggio in fatto di comfort. E in ogni caso, in sesta, a velocità codice, si viaggia tranquilli, come sul velluto. VOTO: 7,5

KAWASAKI VERSYS 1000 SE GT: PIACERE DI GUIDA

La modalità di guida “Road” è perfetta per la maggiorparte delle situazioni, solo il traction control si fa sentire un po’ troppo quando si apre il gas con decisione, a moto inclinata, in uscita di curva; ma basta passare alla modalità “Sport” per tirare fuori l’anima più graffiante della Versys e iniziare a godere di tutta l’esplosività del generoso 4 cilindri. D’altronde, la scelta di usare ruote entrambe da 17’’ parla chiaro: con lei, si può fare sul serio! Tra le curve, complici la posizione di guida, il manubrio largo, e il feeling roccioso con l’avantreno, si riesce a timonare la moto in maniera decisamente efficace, da sportiva vera, infilando una “esse” dietro l’altra con rapidità estrema. La discesa in piega, ma in generale tutta la dinamica di guida, non è mai nervosa, neanche quando si spinge in maniera aggressiva. Ottima la frenata, con arresti decisi, garantiti dalle potenti pinze ad attacco radiale. Come anche il cambio quick shifter bidirezionale di serie (apparso un po’ “ruvido” solo in scalata) che rende velocissime le cambiate, senza bisogno di azionare la leva della frizione. Insomma, sulla Versys, a vincere, è un perfetto equilibrio tra rigore e incisività. Caratteristiche, che sui percorsi misti affrontati con piglio sportivo stampano più di qualche sorriso sotto al casco. Un avviso, quindi, a chi la volesse sfidare a cuor leggero: non liquidatela come una semplice tourer, perché, nelle mani giuste, può trasformarsi ne nell’Incredibile Hulk. VOTO: 8,5

KAWASAKI VERSYS 1000 SE GT: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

Per questa equipaggiatissima SE Grand Tourer occorrono 18.990 euro. Ma se si guarda bene, la richiesta risulta adeguata alla qualità messa in campo, all’equipaggiamento “all inclusive” e al pacchetto tecnico di categoria superiore. Una moto che può sfidare le europee al loro stesso gioco! VOTO: 7

Test Kawasaki Versys 1000 SE Grand Tourer: la gallery

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Abbiamo testato la crossover giapponese nell’ultima versione SE Grand Tourer 2022. Quella “pronto viaggio”, la più ricca e completa sul piano della dotazione

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KAWASAKI VERSYS 1000 SE GT 2022: CONCLUSIONI

Equipaggiamento al top e ambizioni da prima della classe. A guardarla, sembra una paciosa crossover ma se la fai arrabbiare gonfia i muscoli e si scatena. Una moto solida, ben realizzata, e divertente nel misto. Un mezzo adatto ad un pubblico maturo e consapevole, che ama la bella guida ed è pronto ad intraprendere lunghi spostamenti quando si tratta di raggiungere un percorso da sogno… compresi quelli in capo al mondo.
VOTO FINALE: 7,8

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