Prova KTM Duke 790: primo contatto

Prova KTM Duke 790: primo contatto#sottoesame

Tutta l’essenza della nuova super-naked della Casa austriaca, difetti inclusi!

Riccardo Piergentili

12.03.2018 15:50

Con la Duke 790, KTM ha raggiunto il suo obiettivo: realizzare una moto estremamente compatta, leggera, facile da gestire ma non per questo “noiosa”. Dovendo fare anche i conti con i costi, il rischio fondato di dover scendere troppo a compromessi, realizzando un prodotto adatto a molti ma emozionante per pochi, c’era. Per fortuna, però, le cose non sono andate così: la Duke 790, anche più dei modelli di grossa cilindrata, stupisce positivamente, mettendo in mostra un carattere forte, senza nascondere qualche difetto che non non appanna i suoi molteplici pregi.

È ESATTAMENTE QUESTA L’ESSENZA DI TUTTE LE KTM DI SUCCESSO, moto che non hanno seguito la moda ma la hanno creata, attraverso scelte estetiche e tecniche diverse rispetto a quelle della concorrenza ma non per questo peggiori, anzi. La prima sorpresa si scopre salendo a bordo, dove lo spazio abbonda, nonostante le contenute dimensioni del veicolo. Il manubrio è molto alto, il piano di seduta abbastanza basso e caratterizzato da una sella poco inclinata verso l’avantreno e piuttosto larga.

IL RISULTATO è che non si avverte un eccessivo carico sui polsi, che nelle curve lente e strette è possibile guidare in stile supermotard, mantenendo il busto perpendicolare rispetto al terreno, e che nei tratti veloci, grazie alle pedane abbastanza arretrate, si può spostare agevolmente il peso del corpo verso l’avantreno. Insomma, sulla Duke 790 non solo si sta comodi ma si ha anche un’elevata libertà di movimento, che si traduce in feeling.

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