Prova Royal Enfield Himalayan, come uno stambecco

Prova Royal Enfield Himalayan, come uno stambecco#sottoesame

La puoi portare quasi ovunque, a patto di farlo con calma, senza fretta. Vi anticipiamo come va l’affascinante Royal Enfield Himalayan

Davide Calzolari

09.02.2018 12:10

Ci sono moto che riportano indietro nel tempo, quando si viveva il guidare e il viaggiare in maniera autentica, senza fronzoli. A riportare in vita queste sensazioni ci ha pensato Royal Enfield con la sua Himalayan, moto d’altri tempi costruita come una volta con le giuste concessioni alla modernità, che però non ne intaccano il fascino rétro, nato per l’avventura e per i viaggi senza fretta, curva dopo curva, su strade asfaltate, senza disdegnare anche sentieri sconnessi e polverosi.

E' UNA MOTO CHE SI PORTA ADDOSSO il sapore del motociclismo di una volta ma con materiali moderni e componentistica attuale. Non è stata costruita per sfoggiare una linea innovativa o per far colpo con un’elettronica avanzata, la Himalayan bada al sodo, un telaio, un motore e delle ruote. Stile minimal e ferro ovunque, pesante ma robusto. Un mezzo in generale facile da riparabile, con poca tecnologia, solo quella “obbligatoria” per essere al passo con i tempi, come la marmitta catalitica e l’ABS.

DINAMICAMENTE, non si tratta di una moto da prestazioni estreme e non lo nasconde. Qui ci si gode il viaggio e la guida tranquilla. Su strada si passeggia assaporando il panorama, inutile tirare le marce o cercare inserimenti in curva assassini; meglio l’aria sulla faccia e ritmi distesi, perennemente seguiti dagli sguardi incuriositi della gente.

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