Avete presente le crossover bicilindriche parallele da mezzo litro? Il mercato italiano ne ha avuta una in prima posizione per lunghissimo tempo, la Benelli TRK 502, che ha fatto innamorare i motociclisti delle moto semplici, economiche e versatili, adatte sia per fare turismo che per essere utilizzate al posto di un classico scooter medio in città.
QJ è l'ultimo marchio ad essersi inserito in questo segmento con la SRT 600 SX, ma arrivando più tardi degli altri ha deciso di puntare tutto su due elementi decisamente forti: una dotazione di livello superiore e un motore che si svincola dallo standard della patente A2, quindi non più 48 CV ma un po' più di brio. E ovviamente l'ha voluto fare mantenendo il prezzo molto contenuto. Ci siamo incuriositi e l'abbiamo provata per voi nel nostro classico #Sottoesame.
QJ Motor, SRT 600 SX: le foto della prova
Una moto super economica ma con dotazione di livello superiore. I cinesi sono riusciti a fare un mezzo capace di superare le aspettative dei clienti delle crossover di medio/bassa cilindrata?
Guarda la galleryI cinesi ci stanno andando giù pesante con questi nuovi modelli, ma il design è sempre stato un loro punto debole. Senza un vero e proprio know how in fatto di stile e storia della moto, non è facile confezionare mezzi capaci di essere apprezzati e paragonati alle più belle moto occidentali... ma il gap si sta via via riducendo. La SRT 600 SX è di fatto la meno "cinese" della gamma QJ fino ad ora, proprio per un equilibrio fra linee e proporzioni davvero ben riuscito. È sobria, non eccelle in personalità ma ha una coerenza estetica che fa trasparire un buon lavoro di studio e applicazione di stilemi adatti ai nostri listini. La parte più interessante dell'estetica è il serbatoio che si presenta come unica parte verniciata e si allunga fin quasi ad abbracciare la forcella. Un buonissimo lavoro: 8
La QJ SRT 600 SX è a tutti gli effetti una adventure di media cilindrata progettata per offrire una buona versatilità tra l’uso stradale e qualche escursione leggera in fuoristrada. Il cuore della moto è anche il suo punto forte: un bicilindrico parallelo DOHC da 554 cc raffreddato a liquido capace di erogare circa 55 cavalli per una coppia di 51 Nm, con un’erogazione fluida e lineare pensata per il turismo. La ciclistica si affida a un telaio a traliccio in acciaio che garantisce una buona rigidità, abbinato a una forcella rovesciata Marzocchi all’anteriore e a un monoammortizzatore centrale al posteriore, entrambi regolabili. La dotazione è piuttosto completa per la categoria, con un grosso serbatoio da 20,5 litri, cerchi a raggi da 19 e 17 pollici tubeless con raggi tangenziali, protezioni tubolari, prese USB standard e C, manopole e sella riscaldabili, paramani e strumentazione TFT a colori. Peso di 220 kg o.d.m. Se ci mettiamo anche finiture più che consistenti per il prezzo di listino di soli 5.540 euro, questa moto si merita un bel 9!
Punta ad essere una moto versatile che si divide fra utilizzo quotidiano e viaggi anche a medio/lungo raggio. Nel primo caso è una compagna di vita eccellente, ben bilanciata e con una seduta raccolta ma non costretta. Permette la guida in piedi molto comoda ai più bassi, ma chi va oltre l'1,80 si troverà un po' chinato in avanti. Frizione morbidissima, pedane belle cicciotte e comandi molto pratici la rendono facile alla guida, ma se ci si sposta verso il turismo a lungo raggio bisogna fare i conti con una sella troppo rigida e corta che potrebbe far indolenzire il didietro già dopo i primi chilometri. Molto bello il trittico di valigie, anche se quella di destra è davvero poco sfruttabile perchè limitata nella capacità dalla presenza dello scarico. Tutte le opzioni di valigie sono optional. Voto: 7
Quanto si gode su strada se si spendono solo 5.540 euro? La risposta in questo caso è "più di quanto ci saremo aspettati". Questi soldi sono ben spesi alla luce di due aspetti fondamentali: la moto ha una dinamica di guida equilibrata, e anche se l'anteriore risulta un po' vago, dato che ci si sente un po' seduti sulla ruota dietro, l'agilità non manca e le traiettorie impostate vengono seguite con disinvoltura e facilità di discesa in piega. In secondo luogo il motore è un gioiello di elasticità e concretezza, con i primi 3 rapporti corti e ricchi di coppia che fanno sentire tutti i 55 CV, un bel plus rispetto alla concorrenza. Anche l'on-off - da sempre un problema per i prodotti cinesi - è limitatissimo, a conferma dell'ottimo setting elettronico studiato per questo modello. È una moto fatta apposta per gli esigenti motociclisti occidentali: Voto 8, che non sale solo per lo scarso mordente dell'impianto frenante anteriore, poco efficiente e spugnoso alla leva.
Per vendere, questa moto punta tutto su questo argomento. Poter dare una dotazione superiore, un motore brillante e un mezzo tutto sommato piacevole da guidare è un obbiettivo difficile da raggiungere, ma la SRT 600 SX ottiene un voto altissimo, proprio perché mantiene tutte le promesse. Nel mercato del nuovo non esiste niente di più completo e ben fatto a questo prezzo, di conseguenza il voto è un bel 10.
Nella media delle valutazioni dei singoli aspetti, questa cinese prende un voto altissimo. Ci rendiamo conto che è un po' azzardato dare pareri così forti di un prodotto che dopotutto ha i suoi difetti, ma non stiamo parlando di un mezzo fatto per essere perfetto. Lo stesso acquirente, conscio della spesa bassa, si aspetta una moto con qualche caduta qui e lì, ma che nel complesso gli permetta di fare quello che vuole senza patemi d'animo. Questa SX non solo rende questo possibile, ma lo fa meglio delle sfidanti di segmento, e la scomodità della sella sulle lunghe distanze e la frenata migliorabile diventano semplici caratteristiche, più che veri difetti. Cosa volete di più con 5.540 euro? Voto finale: 9
Link copiato