Test Honda CRF1100L Africa Twin ES: i voti del #sottoesame

Test Honda CRF1100L Africa Twin ES: i voti del #sottoesame

Il 7% di coppia in più e un reparto sospensioni a regolazione elettronica bastano per fare la differenza? Scopriamolo in questo Sotto Esame.

27.02.2024 09:53

Un nome, un mito, una sicurezza, l’Africa Twin è una di quelle moto che chiunque sa immediatamente identificare e collocare tra le leggende delle avventuriere africane di sempre. Versioni e cilindrate si sono successe nel tempo, ma il 2024 rappresenta un anno speciale, perché per la prima volta si presentano due modelli di estrazione differente, da un lato la Adventure Sports, che adotta l’inedito cerchio anteriore da 19” e sospensioni con meno corsa, mostrando quindi un’impostazione stradale mai sfoggiata prima. Dall’altro l’Africona come l’abbiamo sempre intesa, con il solito 21” anteriore, nonché quella di questo test, che mantiene le tradizioni di sempre, con il vecchio e buon assetto adatto anche all’off-road.
Le novità non sono radicali, ma di quelle che possono fare la differenza. Ora ci sono tre versioni di Aftrica Twin col 21”: quella base con sospensioni a regolazione manuale, la DCT con cambio automatico a doppia frizione e la ES, che sta per Electronic Supensions, ovvero sospensioni adattive, totalmente regolabili con la sola pressione di un pulsante (presenti anche sulla DCT).

Honda Africa Twin 1100 ES: Design

Era bella sin dal primo modello del 1988 e pure dopo il rinato modello del 2016, ha continuato a far sognare avventure al solo guardarla. In Honda, lo sappiamo, sono maniacali, tutto è minuziosamente studiato e normalizzato per rendere al meglio, comprese le sovrastrutture. Ora cambia qualche particolare estetico su cupolino e fianchetti, che hanno forme più arrotondate, mentre l’ottima qualità di plastiche, accoppiamenti e verniciature resta sempre elevata. Gran parte delle grafiche resta ben protetta sotto ad uno strato di lucido, fattore questo da non sottovalutare in ottica di durata nel tempo. Molto apprezzabile il nuovo cupolino, ora maggiormente protettivo e con parabrezza regolabile su 5 posizioni. Impianto luci full-led e sistema diurno DRL regalano efficienza e un’impronta ottica originale. Le varianti cromatiche sono 3: rosso, nero e tricolor, purtroppo, per scelta della casa, quella rossa è disponibile esclusivamente per la versione base, mentre le altre due cromie sono solo per le versioni ES e DCT. Su tutte il tocco distintivo di lasciare in rosso il telaietto posteriore, è una scelta azzeccata
Voto: 9,5

Honda Africa Twin 1100 ES: Contenuti tecnici e dotazioni

Questo è un reparto bello ricco, di quelli che sanno farsi apprezzare. Il telaio a semi doppia culla in acciaio e telaietto imbullonato in alluminio non cambiano, mentre ora sulle versioni ES e DCT appare il sistema semi-attivo EERA del reparto sospensioni marchiato Showa. Troviamo sempre una forcella USD Showa da 45 mm Ø con 230 mm di escursione e un mono ammortizzatore con corpo centrale da 46 mmm Ø, che lavora con leveraggi sul forcellone in alluminio. Una importante novità arriva anche dai cerchi a raggi, che ora sono di tipo tangenziale e quindi abbandonano la camera d’aria per montare pneumatici tubeless. Il bicilindrico parallelo di 1184 cc, con distribuzione unicam, è stato ridisegnato nei condotti di aspirazione e scarico e nell’albero motore, oltre a montare nuovi pistoni e bielle. Grazie a tutto ciò, il valore di coppia passa da 105 a 112 Nm, ma soprattutto arriva a 5.500 giri, ovvero 750 giri in anticipo rispetto a prima. La potenza di 102 CV restala stessa. Sospensioni a parte, l’elettronica resta invariata, con imu a 6 assi, ABS cornering a 2 livelli, cruise control, controlli trazione e impennata, 4 riding mode predefiniti + 2 personalizzabili. Su questa versione ES, le manopole riscaldate sono di serie a questa voce non si merita un 10, unicamente perché alcuni accessori, come quick-shifter o faretti aggiuntivi, sono degli extra.
Voto: 9.

Honda Africa Twin 1100 ES: Ergonomia e comfort

A livello di comfort è difficile desiderare qualcosa in più su questa Africa Twin. La protezione aerodinamica è aumentata e il cupolino regolabile regala ottima protezione quando tutto alzato e buona visibilità, specialmente in off-road, nella posizione più bassa. La comoda sella a 870 mm da terra permette un saldo appoggio dei piedi in manovra per chi è di media statura e, nel caso, è facile abbassarla a 850 mm, o in alternativa, acquistare quella ribassata fino a 825 mm. Il manubrio è alla giusta altezza e distanza nella guida su strada, da in piedi, invece, sarebbe meglio ruotarlo maggiormente in avanti, soprattutto per compensare le pedane, che come da perfetta tradizione delle Africa, sono abbastanza avanzate quando si guida in piedi. Tutti i comandi al manubrio sono al loro posto, mentre nella guida in off ci sono mancate le regolazioni veloci di leva cambio e freno posteriore. Il display da 6,5” TFT a colori è di tipo touch e comandandolo toccando lo schermo (solo a moto ferma) si evita di dover ricordare le non sempre facili sequenze di tasti richieste per gestire le configurazioni tramite i blocchetti destro e sinistro sul manubrio.
Voto: 8,5

TEST Honda CRF 1100 L Africa Twin ES: I VOTI DEL #SOTTOESAME

TEST Honda CRF 1100 L Africa Twin ES: I VOTI DEL #SOTTOESAME

Il 7% di coppia in più e un reparto sospensioni a regolazione elettronica bastano per fare la differenza? Scopriamolo in questo Sotto Esame.

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Honda Africa Twin 1100 ES: Piacere di guida e fattore emozionale

Con l’Africa Twin hai sempre una grande sicurezza: tutto è minuziosamente studiato per rendere al meglio, e mai qualcosa ti tradirà. Potenza dell’elettronica: il vecchio reparto sospensioni, a nostro avviso punto debole nella guida su strada, è stato fortemente rivoluzionato dalle sospensioni adattive, ora in grado di fornire in tempo reale il giusto sostegno su asfalto. Nonostante la lunga corsa di queste ultime, i notevoli trasferimenti di carico sono quasi scomparsi e ora è possibile tenere ritmi più elevati contando sul giusto freno idraulico. Quindi comfort e assetto sono garantiti su strada, anche in presenza di passeggero o borse laterali, visto che anche il precarico può essere velocemente adattato al carico del momento. Pure il motore ora è più brioso e divertente, tutto grazie alla coppia incrementata e disponibile esattamente ai regimi a cui serve. La spinta resta sempre molto regolare e ben distribuita, regalando grande facilità di gestione della potenza e condendo il tutto con un appagante “braapp” dal terminale di scarico. Non abbiamo potuto provare il quick-shifter, in compenso abbiamo tirato per bene la versione DCT, che su strada, nelle 3 mappe sport, tira e scala le marce in maniera anche molto aggressiva. La ES è molto efficace pure in fuoristrada, dove il peso non irrisorio si sente e va gestito. Qui abbiamo ancor più apprezzato le sospensioni. Già in passato ci erano piaciute, ma ora col sistema adattivo rispondono ancora meglio, contenendo i fondo corsa e rispondendo con sensibilità quando serve. Sono legate al riding mode, come anche la risposta del gas, basta un tocco sul blocchetto sinistro per renderle più sensibili e scorrevoli appena si lascia l’asfalto.
Voto: 9

Honda Africa Twin 1100 ES: Rapporto qualità prezzo

Il prezzo base di 16.290 € f.c. della ES è accattivante, ma non comprende parecchi particolari. Provando a scegliere una configurazione adatta ad un viaggio di tipo on-off, siamo arrivati a 4.171 € agguntivi (vedi lista nella foto gallery). La versione base parte da un invitante 15.290 €, ma per 1.000 € non vale la pena perdersi le sospensioni adattive, mentre la DCT, con 17.490 € è la più salata.
Voto: 8

Honda Africa Twin 1100 ES: Conclusioni

Le tre versioni dell’Africa col 21” sono ancora più adatte per accontentare tutti: la base è per chi vuole spendere poco rinunciando a qualcosa, mentre la ES è decisamente la nostra preferita, ovvero quella maggiormente portata a fare di tutto, dai viaggi su strada, all’off-road leggermente impegnativo, dalla guida ultra-rilassata, a quella più aggressiva. La DCT ci sembra fatta per chi non voglia far troppa fatica, facile ed efficiente su strada, semplice per tutti, ma meno efficace in off-road, specialmente per chi è già esperto.
Voto finale: 8,8

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