Indian FTR 1200 AMA, la special con livrea Martini omaggia il motorsport

Indian FTR 1200 AMA, la special con livrea Martini omaggia il motorsport

La creazione dell'officina belga Workhorse Speed Shop rappresenta un tributo sia alla Lancia che dominava i mondiali rally negli anni '80 che alla SBK statunitense di quarant'anni fa

Redazione - @InMoto_it

18.03.2022 ( Aggiornata il 18.03.2022 09:43 )

Con quella livrea Martini Racing, è in grado di attirare e affascinare non solo i motociclisti ma anche gli appassionati di auto e di motorsport, che penseranno subito alla Lancia Delta HF Integrale che negli anni '80 dominava il mondiale rally. I motociclisti più esperti troveranno invece collegamenti chiari con la SBK MotoAmerica di quarant'anni fa. Un misto di sensazioni uniche, che sono state scatenate dalla nuova Indian FTR 1200 AMA realizzata dal marchio americano in collaborazione con l'officina Workhorse Speed Shop.

Indian FTR 1200 AMA by Workhorse Speed Shop

Indian FTR 1200 AMA by Workhorse Speed Shop

L'officina belga omaggia la SBK americana anni '80 e la Lancia Delta HF Integrale regina dei rally in questa special dove a spiccare è la storica livrea Martini Racing. Le componenti del telaio sono state stampate in 3D tramite progettazione CAD e in seguito rivestite in fibra di carbonio. Invariato il bicilindrico da 1.200 cc, la forcella anteriore è una replica dell'unità montata sulla Honda Bol d'Or 750

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Componenti in 3D con fibra di carbonio

Il team guidato da Brice Hennebert, attraverso la progettazione CAD, ha stampato in 3D le componenti del telaio della FTR, rinforzandole poi con la fibra di carbonio. Stesso metodo anche per la piastra frontale, dove trova spazio un faro da corsa, integra il radiatore dell'olio Setrab, mentre dietro di essa vi è il cruscotto OEM del nuovo Indian Chief. La carrozzeria unisce la sella in pelle liscia e il faro posteriore a LED, mentre la batteria è stata spostata nella parte posteriore, una mossa che strizza l'occhio alle moto da endurance. Il nuovo design ha richiesto l'installazione di 2 serbatoi in alluminio, per una capacità di 14 litri. Anche se a spiccare è certamente la verniciatura, realizzata dalla giapponese Axecent.

Ciclistica "vintage" e firme prestigiose

Davanti, la forcella è una replica fedele di quella della Honda Bol d'Or 750, anche se adattata alla forcelle Öhlins da 43 mm. Al posteriore invece ecco due ammortizzatori Öhlins abbinati a un forcellone costruito su misura con tubi in alluminio e di 40 mm più lungo rispetto all'originale. I cerchi sono Made in Italy, essendo stati forniti da JoNich Wheels, mentre Dunlop ha provveduto agli pneumatici. I due dischi Beringer con pinze ad attacco radiale a 2 pistoncini costituiscono l'impianto frenante. Lo scarico in acciaio inossidabile vede la presenza di un terminale con dei silenziatori S&S Cycle Grand National modificati. Invariati infine i dati tecnici del 2 cilindri da 1.200 cc.

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