Test Suzuki Burgman 400: i voti del #SottoEsame

Test Suzuki Burgman 400: i voti del #SottoEsame

La Casa di Hamamatsu rinnova il suo apprezzato scooter affilandone le doti ma senza stravolgerlo: lo abbiamo provato in città e tra le curve. Sarà lode?

L'esigenza di aggiornare i propulsori alle vigenti normative anti-inquinamento ha portato, come abbiamo visto, tutte le Case a mettere mano in pratica all'intera gamma. Il nocciolo della questione, però, è quanto intervenire? Quanto mettere mano al progetto non solo sulle sue caratteristiche tecniche, ma anche nello stile? Si tratta di investimenti importanti e anche di rischi specie nel caso di prodotti che sono apprezzati. Questo è il caso del Burgman 400, scooterone tutto fare che è un vero cavallo di battaglia per Suzuki. Sin dalla sua introduzione nel 1998 ha saputo costruirsi un pubblico di estimatori grazie ad una linea che mette d'accordo tutti, ottime prestazioni, affidabilità, comfort e praticità, ovvero tutto quello che si può chiedere ad uno scooter. Quindi è lecito domandarsi ogni volta che si mette mano a progetti come questo quanto sia opportuno intervenire. Per l'edizione 2022, già disponibile presso la rete ufficiale, Suzuki ha scelto saggiamente di migliorare laddove gli aggiornamenti tecnologi lo consentivano la già ottima versione del 2017 senza stravolgerne le forme ma arricchendone doti e dotazione. Lo abbiamo strapazzato un po' nel traffico bolognese prima, sul veloce fondovalle Savena e tra le curve della Futa poi in una giornata di "scooter-turismo" assieme: avrà superato il nostro SottoEsame? Scopriamolo.

SUZUKI BURGMAN 400, IL DESIGN

Ad una prima occhiata - ma anche ad una seconda ed una terza... - non è affatto semplice distinguere la nuova versione del Burgman 400 dalla precedente seppur ci siano alcuni dettagli, su tutti i nuovi gruppi ottici a led, a venirci incontro. Ci aiutano di più le colorazioni: ora il Suzuki Burgman 400 è disponibile in tre piacevoli verniciature satinate: silver (come quello della nostra prova), nero e grigio. In tutti e tre i casi si notano gli accenti blu dei cerchi e delle cuciture della sella, un richiamo all'anima sportiva della Casa. Le linee, però, sono rimaste le stesse del 2017 e questo forse delude chi è costantemente a caccia di novità. Poco male perché erano riuscite allora e dimostrano di tenere bene il passo coi tempi e le mode benché non risultino particolarmente originali o caratterizzanti. Il design del Burgman 400 si conferma ancora oggi ben calibrato tra sportività ed eleganza nella costante ricerca della funzionalità, elemento chiave del successo di uno scooter di questa categoria. VOTO: 6,5

SUZUKI BURGMAN 400: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONI

è sugli aspetti tecnici, però, che si sono concentrati i tecnici giapponesi. Partiamo dal motore: il monocilindrico quattro tempi DOHC raffreddato a liquido e alimentato da iniezione elettronica è stato sottoposto ad interventi mirati sia per rispettare gli standard Euro 5 sia per incrementarne l'efficienza. In particolare le modifiche hanno riguardato la testa del cilindro, il pistone, il profilo delle camme, l'iniettore ed è stata ottimizzata la combustione. Ora ci sono due candele, sempre all'iridio, e un nuovo convertitore catalitico. In termini meramente numerici il risultato è una coppia massima di 35,2 Nm a 4.900 giri e una potenza massima di 21,5 kW (29,2 CV) a 6300 giri. Il che si traduce con una maggiore efficienza della meccanica ovvero una riduzione delle emissioni da 97 g/km del modello precedente ai 94 g/km dell'attuale e dei consumi, indicati nel ciclo medio in 27,2 km/l contro i 26,5 km/l del model year 2017 e un incremento della velocità massima da 133 a 135 km/h. Il Burgman dunque migliora la propria vivacità e si mantiene sempre fluido nell'erogazione. Importante new entry del nuovo Burgman 400 è rappresentata dall'adozione del Traction Control che ne migliora la trazione in casi di scarsa aderenza. Normalmente il TC è attivo e sul display centrale si può notare la relativa icona, ma è possibile disattivarlo tenendo premuto l'interruttore di start a motore acceso. A proposito, è stato introdotta anche sul Burgman la funzione "easy start" che rende l'avviamento del motore ancora più veloce e reattivo. Confermiamo che basta un leggero tocco al pulsante per sentire ruggire il 400 Suzuki. Non ci sono invece particolari novità da segnalare nel comparto ciclistico. Al motto "squadra che vince non si cambia" ritroviamo la stessa struttura telaistica e le stesse sospensioni con forcella da 41 mm e 110 mm di escursione e mono ammortizzatore posteriore regolabile nel precarico in 7 posizioni e 100 mm di escursione. Confermate anche le ruote da 15" naturalmente così come il doppio disco da 260 mm all'avantreno e il singolo disco da 210 mm sulla ruota posteriore. Non manca l'ABS che è stato aggiornato e ora adotta una nuova centralina più leggera. VOTO: 7,5

NUOVO BURGMAN SUZUKI: ERGONOMIA E COMFORT

Il comfort è sempre stato riconosciuto come uno dei punti forti del Burgman 400 ed ecco che... non è stato cambiato. Piccoli interventi hanno riguardato la sella dotata di una consistente e morbida imbottitura spessa ben 78,5 mm. Non cambiando la struttura non cambia neppure il suo posizionamento e l'altezza da terra che si conferma adatta anche ai brevilinei. Merito sicuramente sia della conformazione stretta che non costringe ad allargare le gambe, sia per gli svasi della pedana all'altezza degli stinchi che consentono un appoggio del piede a terra facilitato. Il cuscinetto lombare, inoltre, si può regolare in due posizioni. Ben distanziato anche il manubrio e apprezzabile la posizione in generale. Non possiamo fare a meno di notare, però, che i più alti pur potendo beneficiare di un buono spazio si troveranno inevitabilmente con le ginocchia un po' piegate. Poco male sulle brevi distanze urbane, ma meno piacevole quando si vogliono sfruttare le buone doti turistiche del Burgman 400. Rimane invariato il capiente vano sottosella da 42 litri. Ci stanno un casco integrale e un piccolo jet. Ben fatti i due cassetti ricavati nel retroscudo da 2,8 e 3,5 litri. Qui troviamo anche una presa di corrente 12V. Altra accortezza che sicuramente i proprietari di Burgman hanno apprezzato e continueranno ad apprezzare è la presenza di un occhiello nella carozzeria sotto la pedana sul lato destro. Questo consente di infilare una catena e assicurare saldamente lo scooter al classico palo. Ottimo anche il trattamento riservato all'eventuale passeggero con una porzione abbondante di sella e grandi e comode maniglie. La strumentazione è stata aggiornata nel display centrale, che ora ha più informazioni come ad esempio una stima di range e l'indicatore del traction control, e nell'adozione delle spie luminose aggiuntive "eco drive" e "rischio ghiaccio". Si conferma dunque uno strumento completo, ben dimensionato e perfettamente leggibile. Sul retroscudo trova posto anche il freno di stazionamento, altra dotazione non banale e molto utile. Per concludere, il windscreen offre una protezione molto buona fino a medie autostradali. VOTO: 8

SUZUKI BURGMAN 400: PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE

Uno scooter di grosse dimensioni come il Suzuki Burgman 400 non nasce espressamente per emozionare, ma questo non significa che non possa regalare più di qualche soddisfazione anche al di fuori del traffico cittadino. La guida è molto piacevole sia alle basse andature sia quando si alza un po' il ritmo nei tratti extra urbani. L'angolo di piega è notevole per uno scooterone e la ciclistica non dà segno di crisi soddisfacendo sia per maneggevolezza sia per stabilità sul veloce. Si conferma dunque uno scooter adatto non solo a chi è alla ricerca di un compagno di commuting urbano pratico e affidabile ma anche a chi con lo stesso mezzo vuole anche fare del turismo a corto e medio raggio. E perché no, farlo in coppia. Il motore si dimostra piacevolmente vivace con un'erogazione fluida che prosegue fino ai massimi giri e la frenata ci è sembrata adeguata e modulabile. Non emozionerà dunque come una moto vera e propria, ma al Burgman 400 potete chiedere tutto o quasi. VOTO: 7

BURGMAN 400: RAPPORTO QUALITà/PREZZO

Suzuki come sempre mette sul piatto un ottimo livello costruttivo. Il Burgman 400 è costruito interamente in Giappone e questo la Casa di Hamamatsu fa bene a ricordarlo. Plastiche ben accoppiate, materiali piacevoli e un'impressione complessiva di solidità ben si abbinano alle doti dinamiche. Non è la scelta più economica, ma neppure la più cara e l'esperienza di tanti clienti ci dice che il Burgman 400 è uno scooter destinato a durare nel tempo. Il prezzo (importante) di 7.999 euro è in questi giorni ribassato all'offerta lancio di 6.990 euro e Suzuki, in collaborazione con Findomestic, offre due interessanti opzioni di finanziamento con rate da 99 euro al mese per 36 o 48 mesi. VOTO: 7,5

Nuovo Suzuki Burgman 400 m.y. 2022 FOTO

Nuovo Suzuki Burgman 400 m.y. 2022 FOTO

Il Burgman 400, apprezzato scooterone di Suzuki, guadagna l'omologazione Euro 5, il traction control, fari full led e tanti piccoli accorgimenti per rimanere un best-seller.

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NUOVO SUZUKI BURGMAN 400: CONCLUSIONI

"non si può piacere a tutti", perlomeno secondo un vecchio adagio. Il Suzuki Burgman 400 naturalmente ci prova lo stesso. Lo fa sfoderando una grande versatilità, una dotazione completa, un buon livello costruttivo così come prestazioni soddisfacenti in ogni ambito. Se ciò che stiamo cercando è dunque uno scooter maxi per abitabilità ma non esagerato nelle dimensioni e facile da usare dentro e fuori le mura cittadine, ecco che quella del Burgman 400 è una scelta quasi scontata alla quale è difficile chiedere di più. VOTO FINALE: 7,3

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