Eternal City Moto Show, Cévennes Retromotors: l’artigianato diventa racconto in movimento

Eternal City Moto Show, Cévennes Retromotors: l’artigianato diventa racconto in movimento
La prossima kermesse romana accoglierà special nate dall’estro dei customizer: prototipi unici che raccontano passione, artigianalità e spirito custom. Abbiamo incontrato alcuni protagonisti per anticipare l’atmosfera dell’evento

Redazione - @InMoto_it

04.09.2025 ( Aggiornata il 04.09.2025 09:58 )

Roma diventa capitale delle due ruote con l’Eternal City Moto Show, in programma il 27 e 28 settembre. Un evento che unisce passione, spettacolo e cultura motociclistica, pronto a trasformare la città in un palcoscenico a cielo aperto. 
InMoto sarà partner ufficiale della manifestazione e seguirà da vicino ogni istante, raccontando in diretta il Salone e le sue novità. Tra le aree più attese spicca la Workshop Legends, lo spazio dedicato alle Cafè Racer, Scrambler e Special, ideato e gestito dal customizer Andrea “Dopz”, punto di riferimento per gli appassionati di preparazioni artigianali.

Qui troveranno posto moto uniche, nate dalla creatività e dal lavoro di officine italiane che hanno fatto del custom uno stile di vita. Per anticipare l’atmosfera dell’evento, abbiamo incontrato alcuni protagonisti.

Il laboratorio Cévennes Retromotors si trova nella regione delle Cévennes, nel sud della Francia. Autodidatta, ho iniziato a realizzare parti di carrozzeria custom e originali circa dieci anni fa.

– Cosa significa il design motociclistico per Cévennes Retromotors?
Una ricerca di design innovativo ed espressione artistica unita a competenza artigianale.

Shibumi: la Ducati Scrambler 1100 diventa una scultura in movimento

– Cosa presenterai all’Eternal?
Ho iniziato questa moto nell’ottobre 2023, utilizzando come base una Ducati Scrambler 1100 del 2018. Alla fine non è rimasto molto dell’originale: ho conservato solo il motore, le ruote, il forcellone e l’impianto frenante. Per rispettare i miei criteri estetici, ho ricostruito la moto attorno a un telaio 25CD4s di mia realizzazione e a una forcella MV Agusta 800 Brutale.

Per la carrozzeria ho realizzato i prototipi in polistirolo e plastilina, soprattutto per le forme più complesse. L’obiettivo era ottenere linee affilate e dinamiche, capaci di dare movimento al pezzo pur mantenendo fluidità: qualcosa a metà tra una scultura e un oggetto in movimento (un po’ nello spirito del mio progetto precedente). Ci sono volute molte ore di ricerca delle forme per arrivare al risultato desiderato e passare poi alla realizzazione finale.

La carrozzeria, successivamente realizzata in fogli di alluminio 5754 spessi da 1,5 a 2 mm, è composta da diversi pezzi assemblati con viti a scomparsa: una sfida tecnica relativamente contenuta. Gli elementi sono stati poi trattati separatamente per creare un gioco di contrasti tra nero lucido e alluminio spazzolato. Dal punto di vista meccanico, il motore è stato revisionato e il sistema a iniezione eliminato in favore di due carburatori Dell’Orto PHM.

Ho chiamato il progetto Shibumi, un riferimento al romanzo di Trevanian, che richiama valori come umiltà e sobrietà: la bellezza delle cose semplici e sottili. C’è ancora del lavoro da fare sulla moto, ma sarà presto disponibile per la vendita.

– Qual è stata la parte più difficile nella realizzazione della moto che presenterai all’Eternal?
La carrozzeria è stata la parte più tecnica della moto: presenta doppie pelli traforate, molto difficili da realizzare.

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