Multe autovelox: come contestarle e ricorrere quando "ingiuste"?

Multe autovelox: come contestarle e ricorrere quando "ingiuste"?

Limiti bassissimi e Velox nascosti? Vi hanno fatto una contravvenzione che non ritenete di meritare? Ecco una vera e propria guida su come contestare una multa ingiusta

16.02.2020 ( Aggiornata il 16.02.2020 12:12 )

Si direbbe che molte amministrazioni operino in maniera irregolare. "Basta guardare lo stato delle strade - prosegue l'avvocato Cenciarelli - le amministrazioni sarebbero obbligate a investire i proventi delle multe in opere di manutenzione stradale o di sicurezza della mobilità: vi pare che qualcuno faccia qualcosa, nonostante raccolgano tantissimi soldi dalle contravvenzioni? E così torniamo alla nostra giurisprudenza, che ho definito incandescente. Perché aveva ragione Tacito, quando diceva “Corruptissima re publica plurimae leges”: moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto. Ovviamente non mancano enti che fanno correttamente il loro dovere di amministrare, ma la situazione descritta è purtroppo molto diffusa".

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La situazione più frequente è probabilmente la mancata segnalazione della presenza del controllo, come spiega l’avvocato Izzo di Studio Cataldi: "Salvo le postazioni mobili all’interno dei veicoli di servizio, i dispositivi devono essere preventivamente segnalati e il segnale deve essere ben visibile; non nascosto ad esempio da cespugli o rami non potati. Per la Cassazione l’avviso va fatto con un cartello sul lato destro della strada, ben visibile, a una distanza adeguata, ovvero che consenta il tempestivo avvistamento. Va dunque verificato lo stato concreto del luogo, non esiste una distanza minima universale. In difetto di segnalazione e/o di visibilità della postazione, o in mancanza del cartello indicante la presenza sul luogo di Autovelox, l’accertamento può essere dichiarato illegittimo (cfr. Cass., n. 7419/2009). In tal caso, qualora ci si sia resi conto di essere stati “beccati” dal dispositivo, sarebbe consigliabile scattare una foto, visto che lo stato dei luoghi può cambiare nel tempo".

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Prosegue l’avvocato Izzo: "Gli apparecchi devono essere regolarmente omologati; e i dati che riguardano l’apparecchio vanno indicati sulla multa (marca e modello), ma anche le verifiche condotte sul medesimo. Perché le apparecchiature impiegate per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità devono essere sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e taratura. Lo si desume da quanto stabilito dalla Corte Costituzionale (sentenza n.113/2015) e recepito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (cfr. decreto n. 282/2017) dettando le regole pratiche sulle verifiche sia iniziali che periodiche degli apparecchi, nonché riguardo alle modalità di segnalazione delle postazioni di controllo".

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