Il 2021 segna un deciso rialzo dell’incidentalità e della mortalità stradale rispetto al 2020. Il confronto con gli altri paesi europei dimostra che siamo indietro nella lotta a questa piaga
Effetto lockdown finito sugli incidenti. I dati ACI-Istat sull’incidentalità stradale del 2021 riportano un nuovo aumento dei sinistri rispetto al 2020; ma anche una diminuzione rispetto al 2019, l’ultimo anno senza Covid.
Nel 2021 si sono verificati 151.875 incidenti, ben il 28,4% più del 2020, ma l’11,8% meno del 2019. Un andamento simile lo ha il confronto della mortalità: 2.875 morti nel 2021, 20% in più rispetto al 2020, 9,4% in meno sul 2019. E poi i feriti: 204.728, rispettivamente +28,6% e -15,2%.
Dunque possiamo essere relativamente soddisfatti: i numeri del 2020, anno durante il quale per molto tempo siamo stati confinati in casa, non erano facilmente replicabili. Ma miglioriamo sull’ultimo anno di circolazione totalmente libera, il 2019.
Il confronto con gli altri paesi europei ci dà però qualche grattacapo in più. Il paese con il maggior numero di caduti sulla strada è la Francia (2.947), seguita dall’Italia (2.875), dalla Germania (2.569), da Polonia (2.245), Romania (1.779), Regno Unito (1.610) e Spagna (1.508).
Almeno la Francia ci batte, ma se guardiamo la classifica del tasso di mortalità (morti x milione di abitanti), scopriamo che siamo 14esimi in classifica (49), ma davanti abbiamo praticamente solo paesi dell’Est Europa; quelli che hanno iniziato a lavorare per ultimi sulla sicurezza stradale. Gli altri fanno meglio di noi. La Francia ci segue a quota 45 morti/milione di abitanti, come ci seguono Spagna (32), Germania (31) e Regno Unito, incredibilmente a quota 24.
Torniamo invece all’Italia per individuare le città più pericolose per i motociclisti. Il poco ambito primo posto di questa classifica spetta dunque a Genova, dove ogni 10mila mezzi a due ruote circolanti si verificano 157 incidenti che vedono coinvolta una moto. Bari segue da vicino a quota 156, Milano a 148, Firenze 135 e Roma a 118.
Gli incidenti avvengono con maggior frequenza sulle strade urbane (73,1%), ma le vittime si concentrano soprattutto sulle extraurbane (47,5%). Le autostrade entrano con piccoli numeri nella nostra classifica: il 5% degli incidenti e l’8,6% dei deceduti. Ma se dovessimo riferirci solo alle moto, i valori sarebbero assai più piccoli, vista la ritrosia di noi motociclisti a entrare in autostrada.
Gli utenti più vulnerabili (pedoni, disabili in carrozzella, ciclisti e tutti coloro i quali meritino una tutela particolare dai pericoli derivanti dalla circolazione sulle strade, tra cui i bambini) rappresentano il 50,9% dei morti sulle strade.
Tra le 2.875 vittime della strada, 2.396 (83,3%) sono uomini, 479 donne (16,7%). I conducenti deceduti sono 2.072 (1.870 uomini e 202 donne), i passeggeri 332 (196 uomini e 136 donne) e i pedoni 471 (330 uomini e 141 donne).
Tra le vittime, 169 sono occupanti di mezzi pesanti (+44,4% rispetto a 2020), 695 i motociclisti (+18,6%), 471 i pedoni (+15,2%), 1.192 gli occupanti di autovetture (+17,1%), 67 i ciclomotoristi (+13,6%). Per biciclette e per monopattini elettrici, infine, si registrano 229 vittime, con una variazione pari a +30,1% rispetto al 2020.
La principale causa d’incidente è la “Guida distratta o andamento indeciso” (30.478 incidenti: 15,4% del totale). Segue il mancato rispetto di precedenza o semaforo (28.293 = 14,3%). Quindi la velocità troppo elevata (19.706: 10%). Insieme queste tre voci rappresentano il 39,7% dei casi (78.477).
Seguono: “manovre irregolari” (es. retromarcia, inversione, invasione di corsia, manovre irregolari per sostare o attraversare la carreggiata…): 15.534 (7,9%) e mancato rispetto della distanza di sicurezza (14.081 casi: 7,1%).
In totale nel 2021 ci sono stati 16.448 incidenti (+22%) con biciclette (elettriche e no) e 2.101 con monopattini. Per un totale di 229 vittime (+30,1%) e 18.037 feriti (+31,6%), oltre ai pedoni investiti (6 morti e 535 feriti).
Le biciclette elettriche sono state coinvolte in 691 sinistri (240 nel 2020: +187%), con 13 vittime (6 nel 2020: +116%) e 671 feriti.
Gli incidenti che hanno visto coinvolti i monopattini elettrici, sono passati da 564 a 2.101, e i feriti da 518 a 1.980 (valori più che raddoppiati), mentre i morti sono 9, più 1 pedone deceduto.
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