Mototurismo, Copioli chiede libertà in moto: "E' disciplina sportiva"

Il viaggio in moto è qualcosa di profondo, qualcosa che riesce a sintonizzare chi è in sella sulla stessa lunghezza d’onda di ciò che lo circonda, ma soprattutto in totale libertà e spensieratezza. Tuttavia, in quest’ultimo anno viziato dal covid, in tanti hanno dovuto rinunciare a quella sensazione di libertà e adrenalina data da un giro in moto o più semplicemente dal Mototurismo.

A tal proposito, quindi, il presidente FMI Giovanni Copioli ha scritto personalmente al Sottosegretario con Delega allo Sport, Valentina Vezzali, per sensibilizzare le autorità competenti proprio sulla questione del Mototurismo.

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Verrà accolta la richiesta?

Secondo quanto riferito dalla stessa FMI, nella lettera rivolta al sottosegretario Vezzali, il presidente Copioli ha cercato di mettere in risalto i tanti eventi e le tante manifestazioni di interesse nazionale ed internazionale di Mototurismo riconosciuti come disciplina sportiva anche dalla FMI e ha evidenziato, nella stessa misura, come una estensione dell’Articolo 18 dell’ultimo Decreto dedicato allo Sport potrebbe consentire lo svolgersi di tali manifestazioni, fornendo una sterzata positiva al settore.

Al momento, infatti, al di là dell’uso della moto consentito perché mezzo privato di locomozione al pari di bici e auto, lo stesso non è interpretato come attività motoria o sportiva di base in quanto la moto non è spinta da energia muscolare. Il Mototurismo invece – fa sapere la Federazione nel comunicato – risulta una attività sportiva al pari di molte altre.

"Questa disciplina - spiega - è un'attività riconosciuta dal Coni e dalla Federazione internazionale (Fim) che a noi sta cara, così come a tutti i nostri motociclisti e per questo abbiamo voluto sensibilizzare anche il Sottosegretario Vezzali.
Cerchiamo in questo modo di provare a far ripartire il mototurismo e i nostri eventi per dare un ulteriore segnale di ripresa. Per il fatto che si svolge all'aperto e in forma individuale, credo che ci possa essere data l'attenzione che meritiamo"

“Riconosciuto tra le discipline CONI – ha concluso Copioli -, le chiedo una particolare riflessione su questa peculiare disciplina, che a mio avviso non rientra tra quelle attualmente praticabili esclusivamente per una questione formale […]". 

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