Honda RC30: quando la meccanica diventa poesia |VIDEO

Honda RC30: quando la meccanica diventa poesia |VIDEO

Un filmato promozionale realizzato dalla Casa giapponese nel 1990 ci fa tornare alla mente la sportiva che alla fine degli anni Ottanta stupì il mondo del motociclismo

Redazione - @InMoto_it

30.07.2020 ( Aggiornata il 30.07.2020 12:03 )

Non è una notizia di primo pelo, vero. Ma... riprese video da anni '80-'90, note di pianoforte che viaggiano, dolci e rilassate, mentre con lo sguardo arriviamo in un ambiente solo all'apparenza sterile portanose mpre a sognare. Nel video sbucano subito due individui, sembrano operai, anzi, sì, sono operai ma definirli tali è quasi riduttivo. Sono dei veri artigiani, diciamolo.

LO SPOT DEL 1990

I due lavorano ad alcuni strumenti. Stanno assemblando i pezzi di una moto, e lo fanno in un modo talmente preciso e concentrato che sembrano degli orologiai. Per prime, spuntano delle bielle in titanio. Poi, un secondo operaio salda un serbatoio carburante e le testate in alluminio, concentrandosi poi su una trasmissione ad albero a camme. Poi, ecco un telaio a doppio tubo a sezione tripla. E infine, la telecamera allarga l'inquadratura, mostra qualche dettaglio in più. I pezzi meccanici si uniscono a vicenda, andando a formare un puzzle tecnico e ciclistico di prim'ordine. Ecco la moto. I due operai provvedono a inserire la carenatura bianco,rossa e blu. A lavoro ultimato, si fermano a contemplare la loro creatura, che di lì a poco, seguita dalle telecamere, scenderà a sfogarsi in pista. Sì, l'abbiamo riconosciuta: è la Honda RC30. VFR750R, per Europa e Asia.

LA SBK CHE STUPÌ IL MONDO

Il filmato che abbiamo appena visto è datato 1990. Tre anni prima, Honda aveva lanciato la sua RC30, destinata alle piste e rimasta impressa nella storia del motociclismo tout court. Una Superbike piccola, leggera (185 kg a secco e 200 in ordine di marcia, numeri da sportive moderne) e maledettamente veloce: i suoi 112 CV (130 con il kit racing) le permettevano di raggiungere i 130 km/h in prima salendo a 13.000 giri, per arrivare ai 170 in seconda e i 205 in terza. Considerando i sei rapporti totali a disposizione, stiamo parlando di una moto che arrivava a superare i 260 km/h. Merito di un comparto tecnico e ciclistico che ha fatto storia. Il quadricilindrico a V che alimentava il modello permetteva alla VFR750R una grande guida sul misto, aiutato dall'impianto frenante potentissimo, dotato di dischi da 310 mm.

Rewind, Honda VFR750R (RC30): la perla del Sol Levante FOTO

Rewind, Honda VFR750R (RC30): la perla del Sol Levante FOTO

Mix quasi poetico di design, tecnica e prestazioni, la RC 30 è ancora oggi oggetto di desiderio per molti. Esclusiva, nata per le corse, fu dimostrazione della potenza Honda tra le moto sportive di serie (di William Toscani)

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Senza tralasciare il design, altra eccellenza della RC30, con quella carenatura dinamica, i doppi fari direttamente prelevati dalle gare di durata, le dimensioni compatte: elementi che dichiaravano la volontà di stupire sui tracciati di tutto il mondo, cosa che effettivamente accadde, con la doppia vittoria del mondiale SBK: 1988 e 1989, prime due edizioni SBK, con lo statunitense Fred Merkel a rimpinguare il palmarès della scuderia Rumi.

Storie del passato, immagini e ricordi dei "favolosi anni Ottanta", quando Honda riusciva a stupire su strada, in pista e anche attraverso un semplice spot promozionale. RC30 o VFR750R, come preferite: bella allora, bellissima oggi.

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