L’eredità storica della Casa bavarese rivive attraverso una cruiser dalla grande personalità, estetica e meccanica. A partire dallo statuario motore boxer di cilindrata record
Dalle parti di Milwaukee sono avvisati, BMW punta il mirino sull’ecosistema motociclistico a Stelle e Strisce e promette battaglia. Dopo i primi annunci e il successivo concept, la Casa bavarese irrompe nel segmento cruiser con una novità esplosiva, la heritage R 18 spinta dal monumentale “Big Boxer” da 1800 cc, il più grosso motore bicilindrico con questa architettura mai usato nella produzione moto. Un progetto, tanto classico nel look, quanto sofisticato e tecnologico nei contenuti.
Lunga, bassa, imponente, la R 18 è caratterizzata da linee pulite, prive di eccessi di design, che propongono una sintassi stilistica old school, sapientemente reinterpretata attraverso l’inserimento di elementi contemporanei, capaci di traghettare il concetto di cruiser in pieno XXI secolo. Un progetto che non parte da zero. Musa ispiratrice di questa novità è stata, infatti, la mitica BMW R 5 del 1936, chiamata in causa da tantissimi particolari, estetici e funzionali.
Punto focale della moto, anche sul piano visivo, è il motore, sormontato dal raffinato serbatoio a goccia. Soprannominato Big Boxer, si tratta di un’unità raffreddata ad aria/olio, dalla cilindrata record di 1.802 cm3, capace di erogare una potenza massima di 91 CV a 4.750 giri/min. Il picco di coppia, pari a 158 Nm, arriva già a 3.000 giri/min; ma soprattutto, ci sono ben 150 Nm sempre disponibili dai 2.000 ai 4.000. Insomma, classici numeri da tir.
Nello sviluppare diversi elementi di questo boxer, i tecnici BMW si sono ispirati al design di un vero motore da intenditori, un’unità molto speciale nella storia del marchio: quella della R 5/R 51 (1936-1941) e della R 51/2 (1950-1951), con i caratteristici due alberi a camme azionati dall’albero a gomiti mediante una catena a manicotto. Come nel modello storico, anche qui i due alberi a camme sono collocati a sinistra e a destra sopra l’albero a gomiti, col vantaggio di avere aste di comando più corte. Questo posizionamento riduce le masse in movimento, diminuisce la flessione e riduce al minimo l’espansione lineare delle aste di comando, col risultato di un azionamento generalmente più rigido della valvola con una migliore precisione di controllo.
La R 18, dotata di cambio a 6 rapporti (in optional è disponibile anche la retromarcia), presenta una frizione a disco singolo a secco autorinforzante con funzione antisaltellamento, utile a evitare scompensi al retrotreno (causati dalla coppia di trascinamento del motore), quando le marce vengono scalate bruscamente. Come su tutti i modelli boxer della Casa bavarese, la trasmissione è ad albero cardanico, in questo caso nichelata e a vista, come accadeva in genere sui modelli Motorrad fino al 1955.
Per la R 18 viene dichiarata una velocità massima di 180 Km/h, lo scatto da 0 a 100 Km/h avviene in 4,8 secondi, e il consumo di carburante (secondo il ciclo WMTC) si attesta sui 5,6 l/100 Km.
Altro elemento caratterizzante della moto è il telaio in acciaio con struttura a doppia culla. Rimandi diretti alla R 5, sono anche il forcellone, che circonda l’asse di trasmissione posteriore tramite giunti bullonati, e la forcella telescopica da 49 mm “carenata”, come veniva fatto in passato, per proteggere le superfici scorrevoli sensibili dei tubi. Al posteriore lavora una sospensione di tipo Cantilever con ammortizzazione progressiva, che è quasi allineata al tubo superiore del telaio, contribuendo così a ricreare il look del caratteristico telaio rigido, impiegato sulla R 5.
L’impianto frenante della R 18 sfrutta un doppio disco da 300 mm davanti e un disco singolo dietro, e si avvale di un sistema ABS parzialmente integrale, che implica l’uso della leva al manubrio per attivare contemporaneamente il freno anteriore e posteriore. Durante le decelerazioni, il sistema distribuisce la potenza frenante tra i due, in base al carico sulla ruota e allo stato del carico. Il pedale, invece, agisce solo sul freno posteriore. La cruiser bavarese monta cerchi a raggi da 19 e 16 pollici (che calzano rispettivamente pneumatici nelle misure 120/70 e 180/65), pesa 345 kg, e ha la sella posta ad un’altezza di 690 mm da terra.
Nonostante l’impostazione classica, la dotazione elettronica è di buon livello. Il sistema MSR (controllo della coppia di trascinamento del motore), impedisce alla ruota posteriore di slittare in caso di decelerazioni particolarmente brusche o nel passaggio a una marcia inferiore, lavorando in combine con la frizione antisaltellamento, che ha una soglia di apertura preimpostata meccanicamente. Se la capacità di grip dello pneumatico si trova al di sotto di questa soglia - ad esempio in caso di strada bagnata - la ruota posteriore potrebbe ancora slittare. Grazie all’MSR, a seconda del coefficiente di attrito tra lo pneumatico e la superficie stradale, la valvola a farfalla si apre nel giro di qualche millisecondo, in modo tale che la coppia di trascinamento venga regolata e la ruota posteriore rimanga nel range dell’attrito statico. Che tradotto, significa maggiore sicurezza su fondi scivolosi e insidiosi.
La dotazione di serie comprende ancora, l’ASC (Automatic Stability control, escludibile), e tre riding mode: “Rain”, “Roll” e “Rock”. Il primo offre una risposta dell’acceleratore più soft, e regolazioni dell’ASC e dell’MSR che tengono conto di un fondo stradale bagnato. Selezionando “Roll”, il motore gode di una risposta dell’acceleratore ottimale, mentre l’ASC e l’MSR sono impostati per affrontare ogni tipo di asfalto in condizioni normali. “Rock”, infine, scatena tutta la forza bruta del Big Boxer: la risposta dell’acceleratore è diretta e l’ASC permette uno slittamento leggermente maggiore.
Tra gli optional a disposizione, oltre alla già citata retromarcia, ci sono anche il sistema Hill Start Control, che facilita le partenze in salita, e il faro adattivo a LED. Quest’ultimo è capace di adattarsi all’inclinazione della moto per una migliore illuminazione della strada in curva, attraverso elementi a LED separati nel faro principale, che si attivano in base all’angolo di piega (a partire da circa 7°, fino a un angolo di inclinazione di 25°). Completano la dotazione, il quadro strumenti circolare, con display integrato, che mostra anche la marcia inserita e i dati del computer di bordo, e la Keyless Ride al posto della chiave tradizionale.
Per tutto il 2020, la BMW R 18 verrà commercializzata in Italia nella sola versione First Edition, caratterizzata da un equipaggiamento extra, che include componenti cromati di alta qualità, finitura in Blackstorm metallizzato con una verniciatura con filetti in Lightwhite, e un Welcome Kit con accessori dedicati. Prezzo, 22.990 euro chiavi in mano. Disponibilità a partire dal prossimo autunno.
La Casa tedesca fa rivivere la propria eredità storica attraverso una cruiser dalla grande personalità, estetica e meccanica. A partire dallo statuario motore boxer dalla cilindrata record di 1.802 cm3
Guarda la galleryIl tipico acquirente cruiser è sempre sensibile al tema della customizzazione, ed è per questo che nel progettare la R 18, oltre a prevedere sin da subito un ricco catalogo accessori e parti dedicate, è stata posta grande attenzione alla modulabilità della componentistica e alla facilità di trasformazione. La moto è dotata di un telaio posteriore facilmente rimovibile e di un set di componenti verniciati che si possono smontare senza problemi. I punti di fissaggio delle linee idrauliche del freno, i cavi e la frizione, consentono una facile installazione di manubri più alti o più bassi, e dei relativi collegamenti idraulici e cavi. Inoltre, i coperchi della testata dei cilindri e il coperchio del carter motore sono progettati in modo tale da essere collocati all’esterno della camera d’olio, rendendone molto semplice la sostituzione.
In occasione del lancio sul mercato della R 18, in collaborazione con Roland Sands Design, sono state realizzate due differenti collezioni di parti in alluminio fresato: la “Machined” e la “2-Tone-Black”. Per quanto riguarda gli accessori e il programma di personalizzazione, altre collaborazioni sono state avviate con la statunitense Mustang Seat, per offrire versioni diverse di selle di alta qualità realizzate a mano, e con Vance & Hines per gli impianti di scarico.
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