Adrian Morton, MV Agusta: "Turismo Veloce? Penso ad un progetto nuovo"

La SuperVeloce ha fatto il pieno di premi e potrebbe arrivare anche una nomination al prossimo Compasso d’Oro. Qual è il segreto per disegnare moto belle ?

"Vincere un premio come il Compasso d’Oro sarebbe splendido. Un riconoscimento al design puro, oltre il contesto delle moto. Per rispondere alla tua domanda, il segreto è il talento. Inoltre, se sai dove vuoi arrivare il percorso è più facile. Poi ci vuole un team che sappia interagire bene. Un altro elemento vincente è quello di riuscire a catturare subito lo spirito del progetto, il tipo di feeling giusto per una MV, una moto con un elemento emotivo di fondo, che deve esprimere qualcosa di speciale. Deve puntare al cuore delle persone".

Parliamo di elettrico. Ci sarà qualche sviluppo a breve, magari sfruttando il marchio Cagiva?

"Beh, sarebbe stupido non provare ad andare in quella direzione. L’influenza del mondo automotive, con il passaggio di tecnologie verso le moto, è forte. Quindi accadrà anche per l’elettrico, magari con soluzioni ibride".

Spesso questo genere di moto non convince sul lato estetico. Da designer, pensi sia meglio ispirarsi nelle alle moto tradizionali o cercare di reinventarsele da zero?

"Il problema dell’elettrico è che non esiste ancora una linea di design definita. Ad esempio, se guardi una MotoE senza carena somiglia a un cubo. Una batteria molto grossa ti condiziona molto sul piano estetico. Secondo me bisogna osare, sfruttando l’evolversi delle tecnologie. Pensa come già un telaio fatto di batterie ti cambi tutti i parametri rispetto a una moto tradizionale, dalla distribuzione dei pesi al collocamento dei componenti, con una grande libertà di sviluppo. Insomma, alla fine non c’è nessun motivo per il quale una moto elettrica debba sembrare una scatola, una batteria con una moto attorno".