Moto Laverda, settant'anni del marchio

Moto Laverda, settant'anni del marchio

Il 13 ottobre è stato l'anniversario della fondazione della Casa di Breganze (VI). Dopo decenni di modelli tra piccola e media cilindrata, all'inizio degli anni Duemila l'azienda è uscita dal mercato, rimanendo un nome importante per la storia della moto italiana

Redazione - @InMoto_it

17.10.2019 ( Aggiornata il 17.10.2019 15:44 )

Compleanno importante, quello appena trascorso, per il mondo delle due ruote: il 13 ottobre 1949 iniziava la produzione di motociclette da parte della Moto Laverda, azienda di Breganze (Vicenza) che fino ad allora era specializzata in macchine agricole. Settant’anni dalla fondazione di un marchio che purtroppo è scomparso all’inizio degli anni Duemila.

LA FONDAZIONE - Nel secondo dopoguerra Francesco Laverda, dopo anni di ricerca e progettazione, e soprattutto dopo anni di collaborazione con l’azienda di famiglia nel settore agricolo, trova nelle moto “leggere” un terreno fertile per le proprie idee imprenditoriali. Nel 1947 viene prodotto il prototipo della Laverda 75, abbastanza potente rispetto ai bassi consumi. Dopo la fondazione della Moto Laverda, la 75 viene inserita nella catena di produzione con 50 esemplari che sono gli stessi abitanti di Breganze a collaudare.

SF REGINA SPORTIVA - Moto di piccola cilindrata, ciclomotori e scooter sono al centro della gamma Laverda fino agli anni Sessanta, fino a quando Massimo Laverda, figlio di Francesco, dà la svolta all’azienda puntando alle cilindrate più grandi. La Laverda 650 è del 1966 e anticipa quello che sarà il vero successo della Casa: Laverda 750 viene esportata in tutto il mondo e la serie SF si impone nel mondo delle sportive. Tra il 1968 e il 1976 la SFC, con la sua livrea arancione, vince tante competizioni dedicate alle moto di serie in tutta Europa. Ricordiamo tra l’altro anche il raid Alaska – Terra del Fuoco (34.000 km) che i milanesi Bertuzzi e Falzoni portarono a termine nel 1972.

FINO AL DUEMILA - Dagli anni Settanta si avvia la produzione delle cilindrate 1000 e 1200, raggiungendo l’apice con la Laverda 1000 RGS del 1981. Non mancano nella gamma delle motorizzazioni anche le più piccole 350 e 500, fino alle 125 e i cross. Dagli anni Novanta, a causa di una crisi finanziaria dell’azienda, Laverda va verso un accorpamento prima al Gruppo Aprilia (2000) e poi al Gruppo Piaggio, nel 2004. Pur se scomparso, il marchio Laverda conserva per sé un posto importante nella storia della motocicletta italiana.

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