Per spostarsi con stile in città (e non solo) Moto Morini ha in listino due modelli che condividono motore, ciclistica e meccanica ma hanno personalità ben distinte anche nella guida
Per molti, anzi per tutti. Moto Morini riscrive il collaudato “claim” con le Seiemmezzo, SCR e STR. Partendo dalla base meccanica della crossover X-Cape, ha realizzato due moto ancora più accessibili.
Non tanto per il prezzo (la differenza è nell’ordine delle centinaia di euro), ma per l’approccio: sella più bassa, peso inferiore e maggiore attitudine alla guida in città nell’uso quotidiano.
Le sigle nel nome dicono tutto, STR sta per “strada”, SCR per “scrambler”.
Spinte dal bicilindrico in linea di 649 cc (61 CV) condividono telaio a traliccio in acciaio, forcellone in alluminio, sospensioni Kayaba completamente regolabili con forcella a steli rovesciati e monoammortizzatore senza leveraggi. L’escursione è la stessa, ma la SCR ha una taratura più soft.
L’impianto frenante è Brembo, il serbatoio è da 16 litri e la strumentazione TFT a colori è pronta per connettersi allo smartphone.
I pesi?
208,6 kg col pieno per la STR e di 212,4 kg sulla SCR.
Oltre alle colorazioni, sulla SCR troviamo il cupolino sopra al fanale, il parafango alto, i cerchi a raggi di 18” e 17” e i pneumatici semitassellati Pirelli MT60 RS. Il suo manubrio è alto e largo, attaccato a riser rialzati.
Sulla STR, invece, il manubrio è più basso, i cerchi della stessa misura sono in lega e i pneumatici sono gli stradali Pirelli Angel GT. I comandi e la strumentazione sono curati e la qualità delle finiture è elevata.
A renderle diverse è l’ergonomia. La seduta, differente a seconda della versione, sulla SCR fa accomodare il pilota su una sella ampia, ben imbottita.
Se la STR è una “berlina”, la SCR è un SUV. Non è alta da terra (la sella è a 810 mm), ma grazie alla piega del manubrio è come se lo fosse: si sta con il busto eretto, in una posizione che offre un’ottima visuale. Quasi da crossover, più che da scrambler.
La STR è una moto prendi e vai, senza tante complicazioni. Che sia il tragitto casaufficio, un viaggio o una strada tutta curve, non fa differenza. Guidandola il peso c’è, ma la discesa in piega è così naturale che quasi non si avverte. Le sospensioni hanno una taratura che digerisce bene buche e ostacoli, la si guida con disinvoltura in ogni condizione. Sulla STR la ciclistica è più rigorosa, le sospensioni più sostenute. Molto maneggevole, intuitiva, ha un assetto equilibrato e un’attitudine alla guida brillante; aumentando il ritmo resta stabile e precisa.
Parlando del motore, su entrambe ha un’erogazione pulita e regolare, rapporti piuttosto lunghi, potenza diluita in un crescendo costante. Dà il meglio agli alti, oltre i 6.000 giri, ai medi invece gli manca qualcosina e curiosamente sulla STR sembra essere leggermente più in forma. Saranno i chili in meno?
La sensazione è come se avesse i rapporti leggermente accorciati. La frenata è ottima su entrambe, l’ABS a punto.
Moto Morini 650 SCR e STR, LE FOTO DELLA PROVA
Le nuove Seiemezzo rappresentano il futuro di Morini, che dopo tanti anni di sonnolenza sembra finalmente pronta per tornare a volare alto. Ecco le foto della prova
Guarda la galleryLe Moto Morini Seiemmezzo SCR e STR (disponibili anche in versione depotenziata per patenti A2) hanno un prezzo adeguato alla qualità e sono pronte a conquistare chi ha voglia di iniziare o tornare in moto, ma anche chi in moto ci va già e vuole un modello facile e uno stile che non passi inosservato.
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