Mercato moto Europa 2025: l'Italia è stabile, la Germania crolla

I primi nove mesi dell'anno mostrano vendite in contrazione in tutto il continente, ma sono Germania e Francia a spingere il dato in negativo
Mercato moto Europa 2025: l'Italia è stabile, la Germania crolla

Michele LallaiMichele Lallai

Pubblicato il 29 ottobre 2025, 13:09

Dopo il picco di vendite registrato nel 2024 in vista dell’introduzione delle normative Euro 5+, il mercato motociclistico europeo sta vivendo una fase di fisiologica normalizzazione. I dati diffusi da ACEM (l’Associazione dei Costruttori Europei di Motocicli) mostrano infatti una contrazione complessiva del -7,2% nelle immatricolazioni di nuove moto nei cinque principali mercati del continente – Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito – nei primi nove mesi del 2025. In totale, da gennaio a settembre sono state registrate 823.786 nuove motociclette, contro le 887.451 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Spagna e Italia ok, Germania e Francia no

Il quadro, tuttavia, non è uniforme. La Spagna emerge come unica grande eccezione, con una crescita a doppia cifra: 183.014 immatricolazioni, pari a un +11,1% rispetto al 2024. Una performance che riflette il dinamismo del mercato iberico, trainato da condizioni climatiche favorevoli, un uso urbano della moto sempre più diffuso e politiche locali che incentivano la mobilità leggera.

L’Italia, pur restando il mercato più voluminoso d’Europa con 282.407 nuove unità, registra una lieve flessione dell’1,1%, segnale di un mercato maturo che si sta stabilizzando dopo gli anticipi di immatricolazione legati alla transizione normativa. Ben più marcato il calo nel Regno Unito (-4%, 73.343 unità) e soprattutto in Francia, dove il mercato si contrae del 12,4% (144.888 unità).
Ma è la Germania a segnare la battuta d’arresto più evidente, con un crollo del 24,4% (140.134 moto), effetto diretto di un 2024 fortemente gonfiato dalle pre-registrazioni Euro 5+ e di un contesto economico in rallentamento che incide sui tutti i consumi.

Anche il comparto dei ciclomotori conferma il momento di difficoltà. Nei sei mercati monitorati da ACEM – Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna – le immatricolazioni totali sono scese a 110.641 unità, in calo del 16,4% rispetto alle 132.303 dello scorso anno. Solo la Germania mostra una timida ripresa (+1,3%, 12.772 unità), mentre tutti gli altri Paesi segnano valori negativi: Spagna -3,4%, Belgio -10,1%, Paesi Bassi -19,1%, Francia -21,8%, Italia -27,3%.

La transizione all'E5+ ha sballato i risultati

“I numeri dei primi nove mesi del 2025 confermano che il boom legato alla transizione Euro 5+ si sta progressivamente riassorbendo”, ha commentato Antonio Perlot, segretario generale di ACEM. “Quello che osserviamo ora è un aggiustamento naturale del mercato dopo l’intensa attività di pre-immatricolazione avvenuta nei mesi precedenti l’entrata in vigore della nuova normativa”.

Secondo Perlot, la fase di riequilibrio non deve però essere interpretata come un segnale di debolezza strutturale: “Con l’arrivo del quarto trimestre e l’avvicinarsi di appuntamenti chiave come EICMA e INTERMOT, i costruttori si preparano a presentare le loro novità. Questi eventi offriranno un’importante indicazione sull’evoluzione del mercato in vista della stagione motociclistica 2026”.

Il mercato delle due ruote, insomma, rallenta. Dopo l’ondata di vendite di fine 2025 generata dalla transizione normativa, l’industria europea torna a misurare la propria temperatura reale, tra segnali di consolidamento e l'eco di economie non sempre in buono stato come per esempio Germania e Francia. Difficilmente si recupererà fino a un valore positivo a fine anno, ma il 2026 potrebbe iniziare con un equilibrio più naturale.

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