Comparto bici, ANCMA teme la riduzione degli investimenti

Comparto bici, ANCMA teme la riduzione degli investimenti

Attraverso una nota presentata oggi 15 dicembre al Ministero dei Trasporti, l'associazione si è pronunciata in merito alle disposizioni della Legge di Bilancio 2023

Redazione - @InMoto_it

15.12.2022 ( Aggiornata il 15.12.2022 16:00 )

Niente più investimenti per le piste ciclabili urbane a partire dal 1 gennaio 2023. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha così preso la sua decisione inserendola nella Legge di Bilancio e confermando così la cancellazione dei 94 milioni di euro residui nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili per gli anni 2023 e 2024. Sulla questione si è pronunciata Confindustria ANCMA questa mattina durante l'incontro indetto da Legambiente.

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Un settore da 2 miliardi

Oltre all'associazione ambientalista, all'organizzazione del presidio tenutosi oggi 15 dicembre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno collaborato le testate La Nuova Ecologia e Bike Italia, FIAB, Touring Club Italiano, ACCPI, ASviS, Clean Cities Compaign,Fondazione Luigi Guccione, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Io Rispetto il Ciclista, Associazione Lorenzo Guarneri, Kyoto Club, Salvaiciclisti, Velolove e Vivinstrada.

Ecco la nota presentata dall'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori in merito ai tagli annunciati nella Legge di Bilancio 2023: "La bicicletta non è un vezzo ideologico, non è uno strumento politico da agitare in modo divisivo, ma rappresenta per noi una soluzione per la mobilità e, soprattutto, un comparto industriale fatto di 250 imprese, che offre occupazione e vale quasi 2 miliardi di euro. Con oltre 3,2 milioni di pezzi costruiti, il nostro Paese detiene il 21% della quota produttiva di biciclette in Europa, posizionandosi al primo posto, seguito da Germania e Portogallo. Per un settore che è un’eccellenza riconosciuta nel mondo, sarebbe miope ridurre gli investimenti su sicurezza e infrastrutturazione ciclabile: i benefici in termini di maggiore sostenibilità, salubrità, indotto legato al cicloturismo e benessere economico sono evidenti. Il comparto guarda con preoccupazione ai tagli prospettati nella legge di bilancio 2023 e sostiene con convinzione l’iniziativa congiunta delle associazioni del mondo delle due ruote a pedale".

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